Può Xiaomi diventare un protagonista del mercato internazionale?
Con 1000 negozi fisici in dodici Paesi europei, Xiaomi porta avanti la sua espansione verso Occidente. L'Italia non è ancora entrata in lista dove compaiono invece diversi Paesi dell'est Europa. Con questa mossa l'importazione degli smartphone Xiaomi si semplifica, ma questo non è l'unico aspetto da considerare.
Dopo gli accordi per l'utilizzo dei brevetti firmati con Nokia, Xiaomi sembra essere pronta per il decollo. Il brand non è noto in Cina solo per gli smartphone ma è influente anche nel campo di indossabili, Smart Home e droni. E Xiaomi ha perfino le mani in pasta con Segway. Ed è per questo che la casa cinese ha in programma di aprire 2000 negozi fisici in tutto il mondo nell'arco dei prossimi tre anni.
Xiaomi ha in programma di aprire 2000 negozi fisici in tutto il mondo
Entro il 2020 dovrebbero arrivare 1000 negozi fisici in Cina ed altri 1000 distribuiti in Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Russia, Bielorussia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia. Ad eccezione di Russia e Bielorussia, i Paesi scelti fanno parte dell'Unione Europea e dell'area Shengen.
L'Europa centrale è nei piani di Xiaomi ma come precisato su da Liu Yi, Global Sales Director del brand, e riportato su Handelsblatt: "un calendario sull'espansiane in Europa centrale ed occidentale non è ancora disponibile".
Sotto lo slogan "Vedere per credere", il Senior Vice President Xiang Wang vuole "dare alle persone l'opportunità di provare i prodotti dimostrando che non occorre spendere troppo denaro per smartphone di alta qualità". Così ha affermato nell'intervista sotto rilasciata a CNBC al minuto 2:30:
Xiaomi vuole diventare un protagonista globale e come tale deve rispettare le norme ed i brevetti dei nuovi mercati nei quali si va ad affacciare. Vi sono dei buoni affari come quello stretto con Nokia che aprono le porte a nuovi mercati. I negozi fisici sono il luogo dove il produttore può, e deve, mostrare il suo portfolio. E' qui che Xiaomi deve mostrare alla nuova clientela cosa ha nel cilindro.
Il portfolio di Xiaomi è abbastanza ampio da poter essere presentato. E altri produttori come Apple, Samsung e Huawei hanno bisogno di concorrenza. Il potenziale per lasciare il segno c'è.
La competizione che si giocherà non riguarderà solo i prodotti finali. Dal momento che Xiaomi sta presentando i suoi chipset nel mercato del silicio, la dipendenza da fornitori come Samsung, MediaTek e Qualcomm si alleggerisce. Questi promettenti chipset affiancati alla collaborazione con Nokia sembrano una mossa convincente considerando che Nokia nel settore delle telefonia mobile vanta un voluminoso dossier di brevetti.
Per Xiaomi è arrivato il momento di giocare le proprie carte. I prodotti che ha in mano sono buoni e più economici rispetto alla concorrenza. Sopratutto nei mercati selezionati per il 2020 sarà possibile vedere come i prodotti Xiaomi verranno accettati al di fuori dalla Cina. Da un alto però questi dispositivi necessitano di essere adattati: il software ha bisogno di essere ottimizzato per quanto riguarda i comandi vocali ed il supporto a Google mentre l'hardware deve fare i conti con le nostre frequenze LTE.
Cosa ne pensate dei dispositivi Xiaomi? Pensate il brand riuscirà ad avere successo al di fuori dei confini cinesi?
Io penso proprio di sì. Xiaomi fa degli ottimi prodotti con prezzi ben al di sotto dei concorrenti ed ha una gamma molto diversificata. Quando un'azienda si muove con programmi espansivi quali quello di Xiaomi ha fatto bene i suoi calcoli e difficilmente sbaglia. Dovrà certo adeguarsi tecnicamente ai vari mercati, ma non penso ciò rappresenti un grosso problema
Difficile ma non mi fido
Per rispondere alla domanda, si può ma non sarò io ad aiutarli in questa impresa :)
Io nemmeno
Dommy e Giacomo i dispositivi Xiaomi non vi piacciono?