Xiaomi non accenna a fermarsi: arrivo in Italia, ingresso in borsa e profitti in aumento
La società capitanata da Lei Jun dominerà il mondo. Questo è quello che sperano i fan del brand e quello che la società pianifica di raggiungere. Samsung, Apple, Huawei sono avversari terribili ma Xiaomi sta lentamente guadagnando terreno. La lenta espansione nel mercato europeo ed il consolidamento della posizione in oriente sono solamente l'ultima parte dell'espansione di un brand che, qualche anno fa, realizzava solamente software e si apprestava a lanciare il suo primo smartphone.
Dalla Cina all'espansione europea
È il lontano 2010 e Lei Jun decide di fondare, assieme ad altri 7 partner, una società chiamata Xiaomi. Il primo progetto dell'azienda è puramente software, una versione Android modificata installabile su diversi dispositivi tra cui il famoso Samsung Galaxy S e l'originale HTC Desire. Il nome di questa versione modificata di Android basata su Froyo 2.1 è MIUI e da li a poco sarebbe diventata una delle skin Android più famose di sempre.
Nell'agosto del 2011 Xiaomi lancia il suo primo smartphone chiamato Mi 1, il primo a disporre della MIUI preinstallata e sogno di tutti gli appassionati conoscitori del brand. Solo due anni dopo, nel 2013, l'azienda ha già venduto più di 10 milioni di Mi 2, il secondo prodotto con il software dell'azienda. Nonostante gli smartphone siano ufficialmente disponibili solo in Cina, la MIUI continua a suscitare l'interesse degli utenti più smanettoni ed i primi smartphone cominciano ad essere importati non ufficialmente anche nel nostro Paese.
Personalmente ho avuto il piacere di seguire l'evoluzione dell'azienda, del software e dei loro prodotti dall'inizio: prima come appassionato utilizzatore della MIUI sul mio Galaxy S i9000 e poi come recensore, lo Xiaomi Mi 2S è stato il primo smartphone che ho avuto il piacere di recensire.
Facendo un salto nel presente, Xiaomi è ormai un'azienda consolidata. La vendita dei molti smartphone prodotti dall'azienda è ufficiale in alcuni Paesi asiatici e perfino in Europa, in Spagna. La lenta ma inesorabile espansione del brand sta per giungere fino da noi in Italia, con un negozio fisico che dovrebbe aprire il 26 maggio a Milano ed i centri assistenza ufficiali del brand già disponibili sul territorio. Non dimentichiamo anche la vendita di alcuni prodotti su Amazon e l'apertura del sito ufficiale nella nostra lingua.
Non solo smartphone, molto di più
Nel frattempo spostando l'attenzione di nuovo sul mercato asiatico Xiaomi non accenna a fermarsi. Oltre ai singoli smartphone il brand ha iniziato a pensare anche ai prodotti IoT di ogni genere. Dagli scooter e i segway smart, passando per i tapis roulant, arrivando ai prodotti smart home come depuratori d'aria e lampadine intelligenti. Xiaomi punta ad arrivare nelle case di moltissimi utenti, non importa se nella tasca di uno dei coinquilini o con una Smart TV.
Durante un evento tenutosi il 25 aprile il CEO dell'azienda ha anche annunciato che Xiaomi non intende guadagnare più del 5% (sul prezzo tassato) sui suoi prodotti e, se mai i guadagni a fine anno dovessero superare le aspettative, gli eccessi saranno ridistribuiti agli utenti entro limiti ragionevoli.
Today our CEO Lei Jun announced a promise to all our fans...#Xiaomi will forever limit the net profit margin after tax for our entire hardware sales (including smartphones, IoT and lifestyle products) to a maximum of 5%.
— Mi (@xiaomi) 25 aprile 2018
Do you like the sound of that? pic.twitter.com/ZbEjaVeBLf
Xiaomi si appresta ad effettuare anche il suo ingresso alla borsa di Hong Kong con una IPO vociferata di ben 10 miliardi di dollari, la cifra più alta in assoluto dall'ingresso in borsa di Alibaba nel 2014. Questo dovrebbe far riflettere sulla crescita esponenziale della piccola società di software di Lei Jun che nel 2017 ha guadagnato circa 115 miliardi di Yuan crescendo di quasi il 70% rispetto all'anno precedente.
Il Q1 2018 dimostra come questa crescita non si stia fermando affatto: il report stilato da Strategy Analytics riferito al primo periodo dell'anno in corso mostra come il brand sia riuscito a superare OPPO e diventare il quarto produttore al mondo per volume di smartphone venduti e per percentuale di market share.
Rispetto al Q1 2017 Xiaomi è passata da 12,6 a ben 28,3 milioni di smartphone venduti crescendo dal 3,6% di quota di mercato fino all'8,2%. Per confronto Huawei, terzo produttore a livello mondiale, possiede l'11,4%. In cima alla classifica Samsung ed Apple.
Un nuovo agguerrito concorrente è sul mercato
Xiaomi dimostra di avere un carattere forte e di non voler seguire i trend del mercato ma guidarli. Lo dimostra con la sua MIUI arrivata alla versione 9 (con la decima versione già in sviluppo), una delle skin più curate in ogni minimo dettaglio e soggettivamente più digeribile di altre nonostante le modifiche pesanti alla UI del sistema Android. L'ha dimostrato con Xiaomi Mi MIX, il primo smartphone al mondo con display borderless su tre lati che ha dato il via al trend dei dispositivi con display senza bordi senza introdurre un notch e utilizzando anche un elegante corpo in ceramica.
Dopo queste considerazioni vi lascio con la stessa sfida lanciata dal mio collega spagnolo Luis qualche tempo fa:
Cosa ne pensate di questo brand cinese in rapida espansione? Avete mai dato fiducia a qualche prodotto del brand?
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