Secondo l'UE, il diritto all'oblio non è globale
La legge del "diritto all'oblio" dell'Unione Europea, introdotta originariamente nel 2014, non si applica a livello globale. Questo secondo un rapporto stilato da un consulente dei giudici della più alta Corte Europea. La notizia è musica per le orecchie di Google: l'azienda ha avuto a che fare con più di 2,4 milioni di richieste di cancellazione da quando la legge fu introdotta.
L'avvocato generale Maciej Szpunar ha emesso oggi il parere. La sentenza suggerisce che se un cittadino europeo volesse cancellare ogni sua traccia da Google, il motore di ricerca può tranquillamente non rimuovere i suoi dati dai domini statunitensi o da altri siti non appartenenti alla Comunità Europea. Il motivo? Perché il diritto fondamentale all'oblio deve essere bilanciato con altri diritti fondamentali.
Szpunar ha affermato che "le autorità dell'UE non sarebbero in grado di definire e determinare il diritto a ricevere informazioni, per non parlare di un equilibrio con gli altri diritti fondamentali alla protezione dei dati e alla privacy".
Google ha ricevuto finora circa 2,4 milioni di richieste di cancellazione dal 2014, ma è riuscito ad eseguirne solo il 43%. Fino ad oggi, la questione di poter essere cancellati a livello globale (e non solo nel proprio paese) era piuttosto controversa.
Tuttavia, la sentenza non è vincolante, ma offre una certa chiarezza sulla questione e rafforza la mano di Google nella sua battaglia legale in Francia. Le autorità francesi hanno multato Google per 100 mila euro nel 2016 per il rifiuto di Mountain View al voler rimuovere alcuni risultati della ricerca.
Potete leggere la sentenza integrale qui. L'articolo rileva che i giudici della Corte stanno per iniziare a deliberare sulla causa. La sentenza sarà pronunciata in una data successiva, dunque esiste ancora la possibilità che l'UE non accetti il consiglio di Szpunar.
Pensate che un cittadino dell'UE dovrebbe avere il diritto di essere rimosso dai risultati delle ricerche di Google in tutto il mondo?
Fonte: Engadget