Google Pixel 3 XL recensione: il re dei cameraphone è tornato!
Dopo circa un mese in compagnia di Pixel 3 XL e dopo avervi raccontato nel dettaglio molte delle sue caratteristiche, è finalmente giunto il momento di trarre delle conclusioni. Cosa ne penso del nuovo smartphone Made by Google? Scopritelo nella recensione completa di Google Pixel 3 XL.
- 48 ore con Pixel 3 (XL): davvero così scontati?
- Android 9.0 Pie: ecco le feature che la caratterizzano
Pro
- Software esclusivo Google
- Esperienza fotografica
- Display
- Design di alto livello
Contro
- Batteria
- Notch (non la sua presenza ma il software)
- Gestione della RAM (bug)
Non certo un affare
Google offre Pixel 3 XL in due varianti e in tre diverse colorazioni: Just Black, Black & White e Not Pink. Il modello con 64GB di memoria interna costa 999 euro. Per avere a disposizione il doppio dello spazio di archiviazione dovrete sborsare 1099 euro. Google supera così i 1000 euro anche quest'anno.
Non è sicuramente lo smartphone con il rapporto qualità/prezzo migliore ma Google si è adattata al mercato, Pixel 3 XL gioca nella stessa lega dei top di gamma e anche il prezzo lo rispecchia.
Design semplice in un formato standard
La scocca impermeabile (grazie alla certificazione IP68) del Pixel 3 XL non si distingue più di tanto rispetto al suo predecessore. Google separa nuovamente la parte superiore del pannello dal resto. Tuttavia la scocca del nuovo Pixel è interamente realizzata in vetro. La parte opaca sul modello Just White in mio possesso sembra quasi porcellana, la sensazione in mano è indescrivibile . Il sensore d'impronte digitali Google Imprint si trova nel mezzo della parte superiore del pannello ed è incorniciato da un bordo con taglio a diamante.
La struttura metallica che mantiene assieme i due fragili pezzi di vetro di cui questo smartphone è composto è verniciata con una finitura lucida che sembra ceramica al tatto. Meraviglioso l'accento color verde menta del tasto di accensione. Il bilanciere del volume si trova subito sotto ed è lucido come la cornice a differenza del leggermente ruvido pulsante verde.
Quando si prende in mano lo smartphone per la prima volta si nota subito come si adatti bene alla mano, anche se rispetto al predecessore non utilizza un vetro frontale esageratamente arrotondato. Personalmente preferisco questo pannello piatto alle curve del Pixel 2 XL, ma è una questione di gusti.
Cosa non è cambiato? Lo smartphone risulta difficile da utilizzare con una sola mano. Per raggiungere davvero tutte le aree del display dovrete utilizzare due mani.
Il miglior display di sempre non piace a tutti
Il Pixel 3 XL batte, di poco, il suo predecessore nelle dimensioni. A padroneggiare il pannello frontale troviamo un display in QHD con una diagonale di 6,3 pollici (2960x1440 pixel) dal formato 18,5:9. Ciò è reso possibile dal "mento" leggermente più stretto nella parte inferiore e dai bordi molto più sottili tutt'attorno al display.
Ovviamente c'è la tacca, la novità più controversa offerta dal Pixel 3 XL . Sì, è relativamente stretta, ma sporge visibilmente nel display. Diciamo che non passa inosservata ma nell'uso quotidiano si impara a conviverci velocemente (come qualsiasi altro notch).
Ciò che non mi è piaciuta è l'implementazione software di Google per il mascheramento di questo notch e la gestione delle icone ai suoi lati che spesso sembrano mal allineate o devono essere nascoste per mancanza di spazio. Disporle su due righe avrebbe risolto il problema a mio parere vista l'altezza della barra di notifica.
Per quanto riguarda la qualità del pannello OLED di Samsung non si può discutere: Google quest'anno si è affidata al migliore display sul mercato.
Il Pixel 3 XL vuol essere spremuto
Come caratteristica speciale del Pixel 3 XL troviamo Active Edge , già presente su Pixel 2 XL e che grazie al cielo non è stato modificata rispetto alla generazione precedente come accaduto su HTC U12+.
La nuova implementazione del produttore taiwanese è inutilizzabile e fastidiosa. Premendo la cornice si può attivare Assistant o silenziare le chiamate in arrivo. Funziona anche quando il display è spento, il che consente l'avvio dell'assistente, ad esempio, mentre lo smartphone è ancora in tasca. Non è possibile sfruttare Active Edge associandolo ad altre funzioni.
Android stock con qualche piccola esclusiva
Il software è la vera star dei nuovi smartphone Google . Il Pixel 3 XL arriva ovviamente con Android 9.0 Pie. In questo caso il nuovo sistema di navigazione a gesti è attivo di default (al contrario del predecessore che ne richiedeva l'attivazione manuale) e non è possibile disattivarlo. Per la mia esperienza personale è un sistema a cui ci si può abituare ma che ancora è lontano dalla semplicità di utilizzo delle gesture di iPhone XS e degli smartphone Xiaomi.
Secondo il motto "AI First" sono presenti anche funzioni come Now Playing (che ora dispone di una cronologia ❤) per il riconoscimento musicale automatico anche offline e Google Lens. Oltre ai nuovi bellissimi sfondi, il Pixel Launcher non sembra offrire alcuna nuova feature specifica. È possibile attivare la modalità scura dalle impostazioni ma questa si applica solo ai Quick Toggles e al Pixel Launcher, non alle impostazioni o alle altre app di sistema.
La combinazione dell'ultimo SoC Snapdragon 845 di Qualcomm e dell'elegante interfaccia Android pura ha dato i suoi frutti ed utilizzare questo smartphone è davvero soddisfacente. Purtroppo il software ha presentato anche nel mio caso problemi di gestione della RAM, chiusura delle applicazioni in background come Maps o Spotify scattando foto e leggerissimi impuntamenti. Questi ultimi sono stati completamente risolti dall'arrivo dell'aggiornamento contenete le patch di novembre che ha anche migliorato leggermente la fluidità delle gesture.
Prestazioni da vero campione
Come previsto, il Pixel 3 XL offre delle ottime prestazioni generali nonostante i fastidiosi bug sopra menzionati. I problemi di gestione dell RAM secondo Google verranno risolti molti presto con un nuovo aggiornamento, peccato perché paradossalmente Pixel 2 XL con lo stesso quantitativo di RAM e un SoC meno potente performa meglio in alcune situazioni e nel multitasking.
La memoria RAM LPDDR4X offerta si limita a 4GB. Per alcuni un peccato soprattutto se si guarda alla concorrenza che ne propone 6 o addirittura, nel caso di OnePlus 6T, 8. Sebbene 4GB siano attualmente sufficienti, 6GB sarebbero stati più congeniali per il futuro e visto l'elevato prezzo dello smartphone. Per ulteriori informazioni riguardo le prestazioni vi rimando all'approfondimento che contiene anche i test benchmark e gaming:
Per la memoria interna potrete scegliere tra 64GB e 128GB. Ancora una volta Google fa brutta figura rispetto alla concorrenza rinunciando ad un'opzione con 256GB dal momento che la memoria non può essere espansa via microSD. C'è però un motivo: l'azienda vuole spingere l'utilizzo dei propri servizi cloud e propone a questo scopo uno spazio di archiviazione online illimitato per foto e video per più di tre anni.
Il resto della scheda tecnica rispecchia ciò che ci si aspetta da un flagship del 2018: NFC, Bluetooth 5.0 + LE e WLAN a/b/g/n/ac (2.4 e 5 GHz), GPS, Glonass, Beidou e Galileo sono tutti a bordo. Il connettore USB Tipo-C supporta anche lo standard USB 3.1 Gen-1, che offre velocità di trasferimento superiori rispetto a un connettore USB Tipo-C 2.0.
Incluso anche un nuovo chip chiamato Titan M che sarà responsabile della sicurezza dei vostri dati personali sullo smartphone.
Gli speaker stereo più potenti mai visti su uno smartphone Google
Sono una rarità, ma con il Pixel 3 XL possiamo dargli nuovamente il benvenuto: gli altoparlanti stereo rivolti in avanti . Uno è collocato nella parte inferiore dello schermo, l'altro è combinato all'auricolare nella tacca. Entrambi suonano bene anche se l'altoparlante superiore ha un volume leggermente più basso, questo si nota soprattutto al volume massimo.
L'audio in uscita dispone di bassi potenti e l'intera scocca del telefono vibra di conseguenza trasmettendo il beat dei brani che state ascoltando alle mani che reggono lo smartphone: trovo la caratteristica molto interessante ma secondo alcuni colleghi è solo fastidiosa. De Gustibus.
Se avete delle cuffie cablate di alta qualità, per utilizzare sul Pixel 3 XL dovrete ripiegare su un adattatore USB Tipo-C (incluso, impara Apple) perché il jack per le cuffie non c'è. Google fornisce lo smartphone con un paio di cuffie USB Tipo-C simili alle Pixel Buds già nella confezione. Oltre all'aspetto anche il suono è tristemente simile.
La fotocamera migliore al mondo si fa più utile
A differenza della concorrenza Google continua a puntare su una singola fotocamera principale da 12,2MP e apertura da f/1.8. Il produttore ha lavorato ancora una volta sul software e riesce ancora a tenere testa ai rivali dotati di due o tre obiettivi. Una doppia fotocamera in realtà c'è ma Google la piazza sul davanti. Insieme alla tacca troverete due sensori da 8.1MP (f/1.8 e f/2.2), uno normale e uno ultra grandangolare.
Il re dei cameraphone è tornato
Nuove funzionalità software per foto migliori
Google ha apportato delle modifiche all'app della fotocamera. Le diverse modalità sono ora allineate orizzontalmente sopra il mirino e possono essere modificate con degli swipe laterali. Tra le novità vi sono poi queste due modalità:
- Top Shot: dovrebbe garantire che nelle foto di gruppo tutti abbiano gli occhi ben aperti. Il Pixel 3 XL crea una serie di immagini e le mette insieme in modo che tutti i soggetti guardino la fotocamera.
- Super Res Zoom: uno zoom digitale migliorato dalla AI che seguirà automaticamente il soggetto inquadrato.
- Night Sight: una modalità notturna simile a quella vista su Huawei P20 Pro per la prima volta in arrivo a breve
La batteria si è ridotta
Rispetto al suo predecessore, la batteria del Pixel 3 XL perde qualche colpo passando a 3430 mAh. Le ottimizzazioni nel software dovrebbero garantire una durata della batteria altrettanto buona, ma in realtà il Pixel 3 XL delude un po'. La batteria del Pixel 3 XL non si ricarica rapidamente solo tramite la porta USB Tipo-C nella parte inferiore del dispositivo: la tecnologia di ricarica wireless, che si era presa una pausa, è tornata e (con Pixel Stand) arriva a 10W!
Google Pixel 3 XL – Specifiche tecniche
Giudizio complessivo
Ok, ora sediamoci tutti con calma e facciamo un bel respiro. Rileggendo questo testo sembra quasi che il Pixel 3 XL sia uno smartphone da lanciare dal finestrino dell'auto in autostrada, ma non è così. È giusto che voi, acquirenti pronti a strisciare la carta di credito per portarvi a casa lo smartphone, siate informati dei piccoli difetti che questo Pixel porta con se.
La maggior parte di essi sono comunque dovuti al software e sinceramente trovo strano che Google sia scivolata proprio su questo aspetto. Allo stesso tempo però significa che sono tutti problemi risolvibili da un aggiornamento e non dubito che Google ci metterà una pezza al più presto. Come già detto più volte è difficile credere che l'azienda lasci che il suo smartphone più recente performi peggio di Pixel 2 XL.
Gli unici appunti che mi sento di fare a Big G riguardano la batteria, che poteva essere qualche mAh più capiente e alla mancanza di memoria (sia interna che RAM), che su uno smartphone da 1000 euro o più non dovrebbero essere un problema.
Per quanto riguarda il design Pixel 3 XL è un deciso passo avanti rispetto al passato con una costruzione impeccabile, sottili cornici attorno al display (i cornicioni laterali di Pixel 2 XL non erano di certo il massimo...) e il miglior display al mondo. Utilizzare questo dispositivo è un vero piacere se si riescono ad ignorare i bug temporanei e la fotocamera è ancora insuperabile.
Come accaduto lo scorso anno, difficilmente un altro smartphone riuscirà a rubare il posto di questo Pixel nella mia tasca e altrettanto difficilmente vedremo produttori presentare fotocamere dai risultati migliori. Finalmente un degno sostituto dello smartphone che mi ha accompagnato in mille avventure in giro per il mondo!
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