Secondo Huawei, gli USA stanno violando la Costituzione Americana

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© J. Lekavicius/Shutterstock

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Huawei intende intraprendere un'azione legale contro il divieto imposto dagli Stati Uniti. Secondo la società cinese, le misure adottate dal governo degli Stati Uniti violano la stessa Costituzione. Non è la prima volta che Huawei sceglie di percorrere le vie legali contro il governo USA...

Huawei ha chiesto ai tribunali statunitensi di revocare il divieto imposto dal governo USA, come riferito dal South China Morning Post. Gli Stati Uniti hanno utilizzato ogni mezzo a loro disposizione, legislativo, amministrativo e diplomatico, per agire contro la società cinese. "L'unico obiettivo è quello di cacciarci dal mercato e questo non è normale", ha riferito l'avvocato dell'azienda, Song Liuping. Inoltre, il governo statunitense non ha ancora presentato alcuna prova a sostegno delle sue accuse di spionaggio e le sue misure si basano esclusivamente su speculazioni.

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L'idea di Trump è chiara: Huawei fuori dagli USA. / © Reuters

Il lato giudiziario è ora l'ultima linea di difesa per Huawei, la quale nutre piena fiducia nel sistema americano e nella sua indipendenza.

Secondo gli avvocati della difesa, ciò che ha fatto Trump viola diversi articoli della Costituzione degli Stati Uniti. Huawei, tra le altre cose, ha già intentato una causa contro il governo americano nel marzo di quest'anno per via del fatto che le le autorità federali hanno vietato l'uso di apparecchiature Huawei.

Il ban colpisce anche i fornitori di Huawei

Huawei invia un segnale molto pericoloso praticamente ovunque. La decisione degli USA non ha soltanto impatto sulla società cinese, ma coinvolge direttamente anche più di 1200 fornitori.

Oltre Google, anche altre aziende come ARM hanno interrotto il loro rapporto con Huawei, mettendo il produttore nei guai. Allo stesso tempo, tuttavia, ci aspettiamo l'annuncio dei nuovi SoC Kirin nei prossimi giorni, probabilmente l'ultima edizione basata sull'architettura ARM.

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Huawei e i suoi smartphone non si trovano in una bella situazione. / © NextPit

Quali saranno gli effetti di questa ennesima battaglia legale?

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2 Commenti
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    gaetano disca 29 mag 2019 Link al commento

    Sono possessore di un P30 pro e ovviamente mi auguro che questa bolla si sgonfi nonostante tutto sono obbiettivo nei ragionamenti e dico che vietare alle aziende di avere a che fare con HUAWEI per motivi deliranti non ha senso perché a questo punto non lo fai solo con HUAWEI ma con tutti i produttori di telefonia cinese che hanno un certo peso tipo oneplus o xiaomi o altri, buttare fuori huawei dal mercato senza uno straccio di prova lo ritengo da regime totalitarista, sono d accordo con il commento che anche la Cina al suo interno viola i diritti costituzionali ma sono a casa loro ed è un problema che devono risolvere al loro interno non mi sembra che abbiano cacciato via apple dal loro territorio dimostrandosi in questo caso una spanna superiore agli Usa dimostrando di non temere la concorrenza oltre ovviamente il fatto non trascurabile che ci guadagnino anche loro. Un braccio di ferro così non so dove può portare e alla lunga potrebbe essere molto pericoloso per tutti


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    Dommy Dsd 29 mag 2019 Link al commento

    Per la verità gli USA hanno violato spesso la loro costituzione, sinceramente non saprei se è questo il caso ma in passato lo hanno fatto. E' una Costituzione basata su buoni principi, certo non ha una matrice diretta proveniente dalle fonti di produzione del diritto più illuminate come quelle di scuola romana o europea ma ne è comunque influenzata. Detto questo loro hanno il baluardo della sicurezza nazionale e dietro queste parole trincerano spesso parecchie violazioni. Sinceramente non mi fido della Cina, se gli USA violano la Costituzione almeno possiamo dirlo, se lo fa la Cina possiamo dirlo a patto di non essere cinesi e di non vivere in Cina. Si tratta sempre di un paese che vive in una forma di ossimoro di un totalitarismo liberista e quindi, le proprie aziende sono, se non in tutto, sicuramente in parte, asservite al governo ed agli scopi politici. Non è che le aziende americane non lo siano ma in questo caso si tratta di aziende nate apertamente con quello scopo, inoltre, a parte il discorso politico, ho sempre diffidato dai produttori cinesi per problemi legati alla garanzia più che alla qualità. Se Dio vorrà vedremo come finirà questa disputa :)