Pocophone: l’occasione per Xiaomi di reinventarsi
Pocophone è molto più di un semplice sotto brand pensato per i mercati emergenti ed i nuovi mercati di espansione dell’azienda cinese capitanata da Lei Jun, è l’occasione per Xiaomi di reinventarsi.
Un flagship senza fronzoli
Pocophone si è presentata al mondo ponendosi in un modo originale: l’azienda ha voluto presentare sul mercato un dispositivo dalla velocità assoluta, un vero cavallo da corsa, senza rinunciare a nulla lato prestazioni, ma togliendo tutte quelle funzioni extra che gli altri produttori introducono per differenziare i propri prodotti.
Super slow motion, stylus, sensore di battito cardiaco, schermo curvo, un tasto dedicato all’assistente digitale: questi sono tutti extra utili da trovare in uno smartphone ma che si fanno pagare caro. Cosa succederebbe se si creasse un flagship togliendo tutti questi fronzoli? Si otterrebbe Pocophone F1!
Un design non bello ma funzionale
Ciò che salta subito all’occhio osservando da vicino Pocophone F1 è la scocca in policarbonato, cosa che non si vede su un flagship da anni e che anche i dispositivi di fascia medio/alta stanno abbandonando per fare posto ai più premium metallo e vetro.
Ciò che Jai Mani, head of product di Pocophone, ha detto durante la presentazione mi ha molto colpito: “Quando abbiamo chiesto agli utenti se volessero uno smartphone in vetro in pochi ci hanno detto di si” ha affermato Jai.
“Che senso ha fare uno smartphone bellissimo, in vetro, se poi bisogna coprirlo con una cover? Il nostro Pocophone è in plastica per poter essere usato senza cover e senza troppa paura di romperlo” ha continuato. E nonostante questo è stata inclusa una cover per chi vuole comunque proteggere il proprio smartphone ed è stata creata una variante premium di Pocophone in kevlar per chi vuole dei materiali più pregiati al tatto ed alla vista.
La velocità sulla carta non basta
A nulla servono le specifiche di altissimo livello se nella vita vera lo smartphone non si comporta a dovere. Ecco perché il team di Pocophone si è concentrata nello spremere al meglio il proprio hardware. Oltre alla tecnologia LiquidCool (lasciamo perdere la fantasia…) per raffreddare il SoC di Qualcomm una grande attenzione è stata messa sul software.
La base per questo software è la MIUI 9.6 ma le modifiche apportate sono molte. Maggiore reattività al tocco e allo scrolling sono solo alcune delle ottimizzazioni apportate dall’azienda, tra cui voglio citare anche la modifica delle animazioni per far sembrare lo smartphone ancora più veloce.
Un nuovo inizio
Per Xiaomi questo Pocophone segna un nuovo inizio. La scelta di creare questo nuovo brand ha permesso all’azienda (più precisamente al team di Pocophone) di concentrarsi su ciò che gli utenti vogliono senza dover troppo badare agli altri propri prodotti. Un esempio lampante è il launcher di sistema: la MIUI per Poco utilizza un nuovo launcher che dispone di un app drawer, tale cassetto delle applicazioni manca totalmente nella normale MIUI.
Tale launcher dispone anche del supporto agli icon pack di terze parti, non dovrete più per forza utilizzare dei temi appositi su questo smartphone. Inoltre la presenza di una barra di ricerca in basso nell’app drawer cerca di compensare la forma allungata dello smartphone che utilizza un display dal rapporto di forma 18,7:9. Un altro esempio?
Molto presto lo smartphone sarà aperto completamente al modding e alle custom ROM anche grazie al supporto Project Treble, speriamo che la community di sviluppatori si faccia attirare da questo prodotto low budget ma dalle enormi potenzialità.
Voi cosa ne pensate del nuovo brand di Xiaomi?
Hai ragione...davvero interessante. Lo ho già consigliato ad un mio amico.
Peccato che non lo vedremo mai ufficialmente in Italia per gli utenti non smanettoni. Viva la sincerità e il ritorno di una scocca di plastica di qualità. Unico neo: sarebbe stato fantastico se era in versione ottimizzata con Android One. Semplice veloce e scattante e aggiornamenti rapidi. Unica personalizzazione ammessa per la fotocamera per avere il massimo dal software.
Perché dici che non lo vedremo mai in Italia? È ufficiale anche nel nostro Paese e verrà venduto anche nella grande distribuzione :)
Mi era sfuggito. Sapevo che per ora era solo in Cina anche se avevano fissato una data di presentazione a Parigi. Beh vediamo quando arriva a che prezzo e se anche con banda 20
In Italia è venduto a 320 euro e la banda 20 è presente. Basta una veloce ricerca sul web.