La pubblicità colonizzerà sempre più spazi digitali nel 2019
Vedere finalmente il messaggio "salta annuncio" al termine del conto alla rovescia è uno dei piccoli piaceri della vita, non trovate? Ma in futuro potrebbe diventare sempre più raro. E no, non perché ci saranno meno annunci, ci mancherebbe. Ovunque andrà a finire la nostra attenzione, gli annunci si porranno di fronte ad essa. Ecco come la pubblicità invaderà ulteriormente il mondo dell'hi-tech in futuro.
Applicazioni e servizi
È ormai noto il fatto che paghiamo le applicazioni gratuite e i vari servizi online con i nostri dati, grazie ai quali otteniamo annunci mirati. Ma la maggior parte delle persone trova gli annunci scoraggianti, che siano mirati o meno, quindi non è una sorpresa vederli mentre si rivolgono a servizi gratuiti, o talmente economici da non vedere annunci al loro interno. Purtroppo, c'è una tendenza ben consolidata di promesse non mantenute quando si tratta di applicazioni e servizi popolari, specialmente quando si tratta dell'impero blu, ovvero Facebook. Ma, ovviamente, anche Google si occupa della stessa cosa.
Lo schema? Offrire un grande servizio senza annunci (o con annunci minimi) in modo da costruire una base di clienti fedele, per poi iniettare gli annunci una volta che questo si concretizza. Ricordate quando Instagram ha iniziato a includere i primi annunci pubblicitari? O quando Google ha mantenuto la promessa di non pubblicare mai dei banner all'interno del suo motore di ricerca? Facebook Messenger lo scorso anno? Ora sarebbe la volta di WhatsApp, il quale probabilmente inizierà a mostrare gli annunci a partire dal 2019. Come se il tradimento della fiducia degli utenti non fosse una ragione sufficiente per cambiare.
I servizi online paralizzeranno anche alcune funzionalità popolari che possono distogliere dalla pubblicità. Per esempio, questo è il motivo per cui l'applicazione YouTube non permette di funzionare in background.
Una previsione personale: ci siamo tutti abituati ad utilizzare i servizi web gratuiti in cambio degli annunci, così che la spinta verso una crescita dei ricavi si è fatta sempre più intensa, motivo per cui mi aspetto di vedere servizi in abbonamento come Netflix aumentare i prezzi per poi introdurre un servizio di scontato che mostrerà gli annunci tra un contenuto e l'altro.
Media digitali
Alcuni di voi potrebbero vedere gli annunci proprio su questa pagina, dato che noi, come la maggior parte delle altre riviste online, monetizziamo attraverso la pubblicità. In reazione all'enorme quantità di annunci sul web, molti di noi hanno imparato ad usare i cosiddetti adblocker. In risposta, molti siti, hanno cominciato a chiedere di essere inseriti in whitelist, o addirittura hanno deciso di bloccare i loro contenuti se non lo fate. Altri siti precedentemente supportati da annunci pubblicitari hanno deciso di trasformare la loro piattaforma a pagamento. Naturalmente, alla maggior parte delle persone piace pagare piuttosto che vedere degli annunci invadenti. E che mi dite di quelli non invasivi?
Pubblicità nativa, contenuti personalizzati, contenuti sponsorizzati, pubblicità. Stiamo parlando di contenuti essenzialmente a pagamento composti in modo da assomigliare alle normalissime informazioni. Li avrete visti qui su AndroidPIT e su altri siti. Anche se almeno con noi, questo contenuto è relativamente raro, le partnership vengono sempre esplicitamente menzionate. L'equilibrio è importante.
Nessuno vuole che i nostri media preferiti chiudano per mancanza di fondi, ma se troppi contenuti venissero sponsorizzati da interessi esterni, allora l'autorità editoriale ne soffrirebbe. Quindi l'utilità della sponsorizzazione dei contenuti o degli annunci nativi sui media digitali deve essere limitata, altrimenti si rischierebbe di perdere l'attrazione verso gli utenti.
Giochi
L'industria dei giochi nel 2018 è stata caratterizzata dal modello economico delle microtransazioni, più che altro molto comuni nei giochi per smartphone free-to-play, ma che si manifestano spesso anche nei titoli per PC e console. Naturalmente, non sono mancati contraccolpi e polemiche da parte dei consumatori.
Ma alla fine del 2018, Capcom ha tentato un'altra strada che sembrava impossibile nel mercato del free-to-play. La venerabile compagnia ha inserito degli annunci pubblicitari in Street Fighter V un po' ovunque, nelle schermate di caricamento, negli sfondi e persino nei costumi dei personaggi. In quel caso, Capcom ha dato la possibilità agli utenti di scegliere se visualizzare o meno gli annunci, ma nel caso decidessero di vederli, questi sarebbero stati premiati con dei crediti di gioco. Tutto molto bello, se non fosse che il gioco veniva venduto per circa 60 euro, senza contare i vari DLC a pagamento!
Il gioco da intendere come svago e intrattenimento è più popolare che mai, quindi non c'è da stupirsi se gli inserzionisti sono alla ricerca di nuovi metodi per generare entrate da una fonte come questa. Ho parlato con Anzu.io, una startup che offre pubblicità sia nei giochi di alto livello che nelle esperienze di Realtà Virtuale. Nella loro demo, ho avuto modo di immergermi in un'arena sparatutto virtuale piena di cartelloni pubblicitari che si integrano perfettamente con l'ambiente. In futuro, giochi simili potranno essere aggiornati, così come i contenuti pubblicitari per favorire nuove promozioni.
In teoria, sarebbe meglio vedere gli annunci in maniera verosimile al mondo di gioco. Per esempio, sarebbero più appropriati in un gioco sportivo piuttosto che in una storia di avventura storica. Ma, come ha dimostrato l'esempio di Capcom, i marchi saranno sempre disposti ad attraversare la sottile linea del buon gusto se questo significa potenzialità di guadagno.
Realtà virtuale e realtà aumentata
La realtà virtuale sta avanzando come intrattenimento domestico, ma è anche sempre più utilizzata nell'industria e per scopi commerciali. E scommetto che anche lì troveremo la pubblicità. Proprio come nei videogiochi, i "mondi" della VR offrono tantissimo spazio per l'inserimento degli annunci pubblicitari.
La differenza qui è che, invece di seguire i vostri movimenti attraverso il web, le aziende coinvolte monitoreranno la vostra posizione e il vostro sguardo. Gli annunci potranno essere mirati e valutati in base all'effettivo tempo di osservazione che ricevono dall'utente, in quanto in questo modo i dati ricavati dalla realtà virtuale o dalla realtà mista possono essere particolarmente preziosi per le varie ricerche di mercato.
Recentemente, quando ho potuto dedicare un po' di tempo insieme al Magic Leap One, ho discusso con uno sviluppatore riguardo le potenzialità delI'Internet 3D, un nuovo modo di condividere informazioni digitali utilizzando lo spazio AR/VR, la visione naturale e i movimenti del corpo. Per quanto magico possa sembrare, mi ha fatto pensare al tempo che ci è voluto per far diventare l'attuale Internet che conosciamo saturo di pubblicità. L'Internet 3D non sarà troppo diverso. In realtà, direi che gli inserzionisti si stanno già buttando a capofitto per ottenere quello spazio virtuale, ma la tecnologia che non si muove abbastanza velocemente per loro.
Ci sarà un punto di svolta?
C'è sempre una certa tensione quando si parla di pubblicità. Per la maggior parte, preferiamo non vederla e generalmente preferiamo l'esperienza offerta dai servizi ad-free, o installare adblocker per la nostra navigazione. In definitiva, è un gioco di prestigio che si basa sull'attenzione a qualcosa che si desidera, per poi reindirizzarla a qualcos'altro.
Ma in cambio dell'accesso gratuito ai servizi, la maggior parte di noi è disposta ad accettare annunci o a consegnare i propri dati per il targeting pubblicitario, nonostante continuiamo a ribellarci in modi diversi. È una sorta di corsa agli armamenti, ma poiché la spinta verso una crescita in continua espansione delle entrate pubblicitarie porta ad uno spazio sempre meno non commercializzato intorno a noi, questa resistenza alla fine raggiungerà un contraccolpo di massa?
Voi come vedete il futuro della pubblicità digitale a partire dal prossimo anno? Sta raggiungendo i suoi limiti?
Contenuti editoriali consigliati
Con il vostro consenso, qui vengono caricati contenuti esterni.
Facendo clic sul pulsante qui sopra, l'utente accetta che vengano visualizzati contenuti esterni. I dati personali possono essere trasmessi a fornitori terzi. Per ulteriori informazioni al riguardo, consultare il nostro sito Informativa sulla privacy.