Huawei Emui 8: non il carpiato sperato
Huawei è uno dei primi produttori che con il Mate 10 Pro presenta uno smartphone basato su Oreo. L’interfaccia della casa EMUI 8.0.0 sarà distribuita anche agli altri smartphone Huawei. Apporta alcune nuove feature ma presenta anche dei difetti che vogliamo analizzare più da vicino.
Android 8.0 di per sé apporta già numerosi miglioramenti che semplificano il lavoro con lo smartphone. Primo fra tutti il riempimento automatico di moduli, a cui si aggiungono le icone modificabili con menu contestuali, il picture in picture, il Bluetooth migliorato, i link di app per passaggi di testi evidenziati, il supporto per display diversi e la preparazione per temi con Substratum. Questi sono solo alcuni dei pregi del grande aggiornamento. Tuttavia spetta al produttore, in questo caso Huawei, applicare queste nuove funzioni nelle sue varianti.
EMUI 8 è il successore di EMUI 5.1
Huawei salta alcuni numeri di versione e affianca le versioni Android e EMUI. Sia Android che EMUI girano sui nostri dispositivi di prova Mate 10 Pro e Mate 9 sotto il numero 8.0.0. Mentre Android con l’aggiornamento da 7.1 a 8.0 apporta nuove feature, il salto da EMUI 5.1 a 8.0 non è poi così grande. Al contrario: Huawei nasconde alcune delle nuove feature Android o le implementa male.
Menu contestuali disponibili ma non rispettati
Soprattutto chi si aspettava dal salto di versione un lifting completo dell’interfaccia Huawei, ne rimarrà deluso: al primo sguardo EMUI 8 assomiglia a EMUI 5. Al secondo anche: Huawei non apporta modifiche all’interfaccia utente. Casomai potete imbattervi nei nuovi menu contestuali delle icone delle app. Basta premere le icone delle app per 300 millisecondi.
Un confronto tra le app di terze parti Twitter, WhatsApp o Inbox e un’app Huawei come il telefono rivela che il brand non sfrutta a pieno la feature: invece di sistemare i vostri contatti preferiti direttamente in una o due delle voci, con un deep link sarete indirizzati alla parte preferiti dell’app. Perlomeno le voci del menu contestuale si possono collocare singolarmente come starter sulla schermata Home, anche se ciò non è stato reso riconoscibile.
App fill: riempimento solo con Google
La prima implementazione da parte di Huawei dell’API Autofill sembra lacunosa. La scelta del vostro servizio di autoriempimento non compare nella funzione di ricerca delle impostazioni e deve essere cercato manualmente: si trova o tra gli standard delle app o tra i metodi di inserimento. Per motivi sconosciuti i fornitori di terze parti come Lastpass non riconoscono l’utilizzo di una versione Android idonea all’API Autofill. Quindi o siete bloccati con il servizio Autofill di Google o completamente senza. Dopo due aggiornamenti sul Mate 10 Pro Huawei non ha ancora risolto il problema.
Difetti, feature, difetti, feature
EMUI 8 è ancora giovane e ha bisogno di diversi aggiornamenti prima di raggiungere la maturità. Quando abbiamo eseguito il test del Mate 10 Pro il software era stato aggiornato da poco alla versione 8.0.0.111(C432) e girava in maniera fluida. L’aggiornamento successivo, ancora attuale, alla versione ~115, invece, ha portato con sé alcuni problemi.
Le notifiche pop up causano senza eccezione il congelamento dell’interfaccia utente. Così ho perso una chiamata e molte volte mi è saltata la sveglia: un problema che aveva osservato anche Sophia con l’Honor 8 e EMUI 5. Sembra che Huawei alterni alle feature i bug fix.
A questo si aggiungono alcuni comportamenti dell’interfaccia EMUI che purtroppo si discostano dagli standard Android: se installate un launcher alternativo, dovrete passare per gli standard delle app per attivarlo. Le interfacce Android di quasi tutti gli altri produttori vi lasciano scegliere il nuovo launcher premendo semplicemente il tasto Home.
Le misteriose scelte di software comprendono anche parti sotto l’interfaccia: Huawei rinuncia di nuovo al sistema di partizione A/B introdotto con Android Nougat per gli aggiornamenti di sistema in background. Ciò fa arrabbiare perché i primi aggiornamenti di sistema mettono per un po’ lo smartphone fuori combattimento. Il sistema A/B accorcerebbe il processo portandolo a un tradizionale riavvio che dura quasi un minuto.
Nel frattempo però molto è cambiato in meglio. L’utilizzo di un lettore d’impronte digitali è finalmente possibile in combinazione con lo sblocco tramite modello. Per confortarvi Huawei offre con Phone Clone l’unica buona feature sul mercato degli smartphone del backup 1:1, purché entrambi i dispositivi siano Huawei o Honor. Tuttavia avevamo già fatto questo elogio in un vecchio articolo.
Verdetto
Critiche a parte, devo dire che Huawei ha migliorato intensamente il suo software come nessun altro produttore. Nell’adattamento dell’interfaccia dal mercato cinese a quello internazionale sono emerse delle gaffe di cui molte non si sono più viste. In cima alla lista c’erano le notifiche mancanti perché la modalità automatica di risparmio energetico di EMUI terminava i processi in background delle app chat. A questo proposito avete il controllo manuale (che spiego nella recensione del Mate 10 Pro).
Ciononostante gli errori che rimangono disturbano l’utilizzo quotidiano e non mi portano a consigliare senza riserve questi dispositivi altrimenti eccezionali. Quali difetti dell’EMUI pensate che Huawei debba assolutamente correggere? Quali feature fantastiche vi portano ad acquistare un dispositivo Huawei o Honor?