Google Pixel 3 recensione: compatto e ancora più smart
Il Google Pixel 3 è uno dei pochi smartphone Android in grado di offrire il miglior hardware in un comodo formato. Ma quest'anno il punto forte dovrebbe essere anche il software, progettato per distinguere questo telefono dalla concorrenza. Una combinazione di successo? Scopritelo nella nostra recensione.
Pro
- Formato pratico
- Fotocamera
- Altoparlanti frontali
- Android puro
Contro
- Durata della batteria nella media
- Problemi con la gestione della RAM
- Nessuno slot microSD e mini-jack
No, Pixel 3 non è economico
Come il suo predecessore, il Pixel 3 è disponibile in due tagli di memoria. Per 859 euro potrete portarvi a casa il modello da 64GB, mentre vi toccherà spendere 959 euro per quello da 128GB. Le colorazioni disponibili sono ancora tre: Just Black, Clearly White e Not Pink.
Google Pixel 3 gioca così nella stessa fascia di prezzo degli altri smartphone top di gamma del 2018. Il problema è che gli altro dispositivi sono comparsi già alcuni mesi fa, dunque hanno già subito un calo dei prezzi, alcuni in modo significativo. Google dovrà probabilmente stringere i denti durante la fase iniziale.
Non scivola e si usa con una mano
Esternamente il Pixel 3 sembra a prima vista un Pixel 2 XL rimpicciolito. I bordi sopra e sotto il display da 5,5 pollici sono ora significativamente più piccoli rispetto al suo diretto predecessore ma offrono comunque spazio per i due altoparlanti stereo frontali. Il design non aggiornato sembra meno datato di quello del Pixel 2.
Al posto di un corpo in metallo con la lastra di vetro superiore, stavolta è il vetro a fare da padrone. Tuttavia, anche quest'anno, Google ha voluto visivamente separare la sezione in alto dandole un aspetto lucido rispetto al resto opaco, offrendo la caratteristica distintiva dei dispositivi Pixel. Il sensore di impronte digitali si trova ancora una volta posizionato nella parte alta del dispositivo.
La cornice in metallo possiede una finitura lucida proprio come la parte superiore della parte posteriore, la quale mostra un accento particolare sul nostro modello nella colorazione Not Pink
con il pulsante di accensione di colore arancione. Il bilanciere del volume è appena sotto di esso, ma assume lo stesso colore del telaio.
Pixel 3 è stato progettato in modo eccellente ed è risultato meno scivoloso rispetto alla maggior parte dei concorrenti, soprattutto grazie alla sua patinatura opaca. È un vero piacere poter ancora una volta utilizzare uno smartphone al top, facile da usare con una sola mano.
Display buono e niente notch
Il Pixel 3 integra un display da 5,5 pollici 18:9 con una risoluzione di 2160x1080 pixel (FHD+). Nonostante il pannello OLED, i colori non sembrano così brillanti come sui dispositivi Samsung. Gli utenti possono scegliere tra le modalità Naturale, Migliorata e Adattativa, ma non è possibile regolare manualmente la loro temperatura.
Oltre a quello sRGB, il display copre anche lo spazio DCI-P3 utilizzato nei cinema. La fedeltà dei colori è molto buona mentre il contrasto OLED e i livelli di nero sono tipicamente al di fuori della gamma misurabile. La stessa Google parla di un rapporto di contrasto di 100.000:1. Pixel 3, naturalmente, supporta anche la riproduzione di contenuti HDR.
La luminosità del display è abbastanza elevata da mantenere il contenuto leggibile anche sotto la luce diretta del sole e, durante le ore serali, la luminosità può essere finemente regolata a sufficienza da non essere troppo abbagliante. Quando impostata al massimo non si avvicina alla luminosità di un Galaxy Note9 o iPhone XS.
Active Edge presente anche quest'anno
Pixel 3 dispone anche della cosiddetta funzione Active Edge , rimasta inalterata nella sua funzione: premendo il frame laterale, gli utenti possono chiamare in causa Google Assistant o silenziare una chiamata in arrivo. La sensibilità può ancora essere regolata manualmente, ma non è possibile assegnare altre funzioni.
Software senza grandi unicità
Il Google Pixel 3 fa girare ovviamente l'ultima versione di Android 9.0 Pie e offre un'esperienza Android pura. La nuova navigazione tramite gesture è attivata di default e non può essere disattivata manualmente per poter tornare alla classica barra di navigazione. Tuttavia non funziona così bene come, ad esempio, su iPhone XS.
Con un'applicazione a schermo intero, ad esempio, è necessario prima di tutto fare uno swipe verso l'alto dalla parte bassa del display, per poi raggiungere la schermata iniziale tramite un secondo swipe. Peccato però che questa gesture spesso porti ad azioni sbagliate.
Inoltre il passaggio da un'applicazione all'altra utilizzando le gesture non funziona bene con molte applicazioni aperte. Bisogna infatti tenere il dito all'estremità destra per scorrere verso sinistra fino alle vecchie applicazioni. Se si desidera aprire l'applicazione corrispondente, è necessario lasciare andare il dito al momento giusto altrimenti si finirà nell'applicazione sbagliata.
Caratteristiche note di nuovo a bordo
Alcune funzioni come Always Listening for Now Playing, il riconoscimento automatico della musica di Google e Google Lens sono profondamente integrati nel sistema. La Dark Mode può ora essere attivata manualmente ma solo per alcune aree e non per le impostazioni o altre applicazioni di sistema. A parte questo, spiccano solo i nuovi sfondi live, già bellissimi su Pixel 2 e Pixel 2 XL.
Hardware di fascia alta con problemi software
Le prestazioni richiedono poche parole: il chip di fascia alta di Qualcomm, lo Snapdragon 845, fa un ottimo lavoro in combinazione con Android stock, m a questo era prevedibile. Tuttavia il SoC avrebbe potuto essere equipaggiato con più di 4GB di RAM (sufficiente per l'utilizzo quotidiano) che potrebbe presto essere spinti al limite con le applicazioni per smartphone che in futuro diventeranno sempre più sofisticate.
Google deve inoltre fornire urgentemente una patch per una migliore gestione della RAM. Attualmente i processi più vecchi vengono espulsi dalla memoria in modo anormale, il che ostacola il multitasking. In questo caso il predecessore con la stessa quantità di RAM e un SoC meno potente si comporta meglio.
Per ulteriori informazioni sulle prestazioni, vi consigliamo di verificare i test effettuati su Pixel 3 XL che includono benchmark e gaming:
Nessuna sorpresa riguardo la memoria interna. A bordo possiamo trovare 64 o 128GB, ma di nuovo nessuna possibilità di espansione. I più esigenti probabilmente dovranno acquistare un altro smartphone, altrimenti dovranno affidarsi al cloud.
Quest'ultima opzione rientra naturalmente tra i piani di un'azienda come Google, per questo gli acquirenti di Pixel 3 hanno di nuovo a disposizione uno spazio di archiviazione online illimitato per foto e video a qualità originale per tre anni.
Infine, sotto il cofano troverete l'equipaggiamento standard di punta: Bluetooth 5.0 LE, NFC, LTE Cat 16 e WLAN a/b/g/g/n/ac (2.4 & 5 GHz), GPS, Glonass, Beidou e Galileo. La porta USB di tipo C supporta lo standard USB 3.1 per velocità di trasferimento elevate. La novità è il chip di sicurezza chiamato Titan M, responsabile della sicurezza dei vostri dati personali sul vostro smartphone.
Suono stereo ma niente jack
Anche se gli ampi bordi del display di Pixel 3 sembrano ancora un po' antiquati, hanno un grande vantaggio: offrono infatti lo spazio necessario ad ospitare due altoparlanti stereo rivolti verso l'alto. Il suono è buono e i medi e gli alti sono ben bilanciati. Anche a volume massimo non si rilevano imperfezioni. Tuttavia l'altoparlante superiore emette un suono leggermente più basso rispetto a quello inferiore.
I bassi fanno vibrare l'intero smartphone, ma sono meno potenti del Pixel 3 XL.
Come il suo predecessore, il Pixel 3 non ha un jack per le cuffie. Quindi, se possedete delle cuffie dotate di jack, dovrete utilizzare l'adattatore USB-C. In alternativa Google include degli auricolari USB-C in stile Pixel Buds nella confezione che però non offrono un suono molto buono risultando inoltre scomodi.
Nessun bisogno di una tripla fotocamera
Dopo che lo scorso anno Google ha mostrato ai suoi concorrenti che è possibile battere qualsiasi doppia fotocamera con un solo sensore principale, il gigante della ricerca viaggia anche quest'anno sulla stessa linea utilizzando un singolo sensore da 12,2 megapixel con apertura f/1,8. Naturalmente la maggior parte del lavoro è stata effettuato sul software. Per saperne di più, vi invitiamo a consultare il nostro test dedicato:
Ok, quest'anno Google non ha potuto fare a meno di una doppia fotocamera . Tuttavia ha deciso di posizionare il doppio sensore sulla parte anteriore utilizzando due moduli da 8 megapixel (f/1,8 e f/2,2), uno dei quali di tipo grandangolare.
Google ha anche migliorato la modalità ritratto e ha deciso di voler ottenere di più dalla modalità HDR con algoritmi migliori. Tuttavia i video 4K possono ancora essere registrati solo ad un massimo di 30 fotogrammi al secondo ma rimane la possibilità di registrare in Full HD a 30, 60 o 120 fotogrammi al secondo. Purtroppo manca ancora una funzione time lapse.
Nuova applicazione per fotocamere con più funzioni
Google ha anche dato una rinfrescata all'app fotocamera, dove ora è possibile passare da una modalità all'altra tramite scroll orizzontali. Tutte le modalità non presenti nel carosello si potranno trovare nella sezione Altre. Questo aspetto è un po' più comodo e intuitivo rispetto al menu laterale del predecessore.
Quasi tutte le modalità fotocamera di Google funzionano con l'Intelligenza Artificiale per migliorare la qualità dell'immagine. La modalità notturna, tuttavia, è particolarmente eccezionale e può fare la differenza anche in situazioni di scarsa illuminazione:
La nuova modalità panorama, d'altra parte, permette di ottenere dei modesti risultati fornendo dei risultati più che soddisfacenti.
Niente weekend lunghi
Con i suoi 2915 mAh, la batteria del Pixel 3 è leggermente più grande di quella del suo predecessore ma, stavolta, deve fornire energia ad un display leggermente più grande. Pertanto alla fine della giornata Pixel 3 offre una durata media della batteria simile a quella del Pixel 2.
Durante il mio periodo di prova ho raggiunto circa cinque ore di schermo attivo con uso misto tra musica e film in streaming, navigazione sui social network e navigazione in Internet. Nei giorni di utilizzo intenso il Pixel 3 è rimasto senza energia alle 21 di sera e ha richiesto l'intervento del caricabatteria. In questo caso la disattivazione dell'Always-On Display potrebbe migliorare il risultato.
Se utilizzate lo smartphone ogni giorno in modo intensivo per scattare molte foto, navigare su internet, chattare e così via, con Pixel 3 raggiungerete presto i vostri limiti. Soprattutto se desiderate uscire con gli amici dopo una giornata di lavoro, dovrete necessariamente ricaricare la batteria. Questo dimostra che, ancora oggi, nessuna impostazione software può compensare la scarsa capacità delle batterie.
La batteria del Pixel 3 si ricarica tramite la porta USB-C e supporta anche la ricarica rapida. Se non si desidera utilizzare cavi, lo smartphone di Google supporta anche la ricarica senza fili.
Google Pixel 3 – Specifiche tecniche
Giudizio complessivo
Il Pixel 3 è uno dei pochi smartphone Android ragionevolmente maneggevoli dotato delle migliori specifiche tecniche sul mercato, il che lo distingue dagli altri concorrenti di fascia alta. È stato un vero piacere in questi giorni poter utilizzare di nuovo uno smartphone con una mano sola senza problemi. Dunque, se state cercando esattamente un dispositivo di questo tipo, dovreste sicuramente restringere il vostro campo di scelta al Pixel 3.
Si otterrà, inoltre, il vantaggio di avere uno smartphone con Android puro, aggiornamenti veloci e, ancora una volta, una delle migliori fotocamere per smartphone sul mercato. Gli altoparlanti suonano bene, è presente la ricarica senza fili e le prestazioni sono al top.
Tuttavia bisogna anche accettare alcune mancanze. L'autonomia media della batteria è dovuta ad una batteria piuttosto piccola che potrebbe causare problemi agli utenti che usano frequentemente lo smartphone. Inoltre gli attuali problemi di gestione della RAM devono ancora essere risolti con urgenza.
Vale la pena?
Per i possessori di Pixel 2 ci sono pochi motivi per acquistarlo, poiché le innovazioni più importanti sono disponibili anche per i vecchi modelli. Coloro che invece necessitano di memoria espandibile, un jack per le cuffie o una fotocamera posteriore con teleobiettivo o grandangolo, consigliamo di rivolgersi alla concorrenza.
Infine, ma non meno importante, il prezzo per portarsi a casa un Pixel 3 è particolarmente elevato, soprattutto per gli utenti con grandi esigenze di memoria (128GB). Per la stessa cifra si potrebbero acquistare due Galaxy S9, ad esempio. Chi è consapevole delle debolezze del Pixel 3, sicuramente non rimarrà deluso dal resto che lo smartphone di Google riesce ad offrire!
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