Gli operatori americani vendono i dati sulla posizione dei loro clienti
Molti di noi sono già abituati all'idea che Google e i vari social media come Facebook non solo raccolgono i nostri dati, ma li usano per inviarci con la pubblicità sempre più mirata. Tuttavia, sembra che ora anche gli operatori di telefonia statunitensi vogliano piantare l'ultimo chiodo nella bara della privacy. Secondo un rapporto di Motherboard, questi raccolgono e vendono a terzi i dati di localizzazione in tempo reale dei loro clienti.
Nell'esperimento, Motherboard ha parlato con un esperto che sosteneva di essere in grado di localizzare quasi tutti i telefoni negli Stati Uniti. Purtroppo per i cittadini USA, l'uomo è riuscito a mantenere la sua promessa: dandogli solo un numero di telefono, di cui non era assolutamente a conoscenza della sua posizione, è stato in grado di localizzarlo con la precisione di un paio di isolati di distanza.
L'obiettivo è stato raggiunto senza utilizzare alcun tipo di strumento di hacking e richiede un compenso 300 dollari. Secondo Motherboard, lo strumento utilizzato "si baserebbe sui dati di localizzazione in tempo reale venduti a persone terze dagli operatori di telefonia mobile, tra cui T-Mobile, AT&T e Sprint".
Motherboard ha anche riferito che i dati possono finire nelle mani di sconosciuti, poiché "una società, chiamata Microbilt, li sta vendendo con poca supervisione a diverse industrie private, che vanno dai venditori di auto, fino ad arrivare ai cacciatori di taglie".
Il problema era già ben noto in America e gli operatori continuano a vendere questo genere di dati nonostante l'anno scorso avessero promesso di smettere. Il telefono localizzato nell'esperimento possedeva una SIM T-Mobile al suo interno, il che ha spinto il CEO dell'operatore stesso a rispondere su Twitter, sostenendo che la sua società smetterà di attuare tali pratiche entro marzo di quest'anno.
I keep my word, @RonWyden. T-Mobile IS completely ending location aggregator work. We’re doing it the right way to avoid impacting consumers who use these types of services for things like emergency assistance. It will end in March, as planned and promised.
— John Legere (@JohnLegere) January 9, 2019
Se vi aspettate che il governo intervenga e impedisca ai vettori di vendere la vostra posizione, probabilmente rimarrete delusi. Il Congresso ha già abrogato diverse norme sulla privacy dell'era di Obama, cosa che ha aiutato gli ISP e i vettori di telefonia mobile ad avere libero dominio sui dati dei clienti.
Siete rimasti sorpresi da questa notizia? Fateci sapere cosa ne pensate qui sotto nei commenti.
Fonte: Motherboard, The Verge
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