48 ore con Huawei P30 Pro: sono colpito!
Huawei P30 Pro è nelle mie mani sin dall'evento di lancio ed ho avuto modo di metterlo già all'opera. Dopo aver girovagato un po' per la capitale francese dove si è tenuto l'evento ed essere volato di nuovo a Berlino, è arrivato il momento di dirvi come se l'è cavata il nuovo flagship Huawei in queste prime 48 ore (in cui, detta tra noi, non ho dovuto nemmeno ricaricarlo).
La fotocamera è incredibilmente divertente
La serie P di Huawei è sempre stata incentrata sulle performance del comparto fotografico. P9 è stato il primo smartphone a diffondere l'uso di un secondo sensore fotografico, P10 ha migliorato i selfie grazie al proseguimento della collaborazione con Leica e P20 Pro ha sfruttato dei notevoli sensori da 40 megapixel e migliorato le qualità dello zoom ibrido di Huawei e dell'AI.
Questo P30 Pro fa un ulteriore passo in avanti grazie al nuovo sensore Super Spectrum e all'aggiunta di una lente grandangolare, un teleobiettivo dotato di periscopio e un sensore ToF. Voglio astenermi dal giudicare gli scatti prodotti da questo smartphone, ci sarò bisogno di ulteriori prove, tuttavia posso assicurarvi che la varietà e la qualità di queste fotocamere rendono P30 Pro esageratamente divertente da usare.
La possibilità di utilizzare uno zoom 10x praticamente senza perdita di qualità è unica nel panorama degli smartphone e lo zoom digitale 50x, nonostante la visibile perdita di qualità, è fenomenale. Non vedo l'ora di poter passare un po' più di tempo in compagnia di questo smartphone per mettere a dura prova le sue capacità fotografiche!
Un design invidiabile
Questo è un'altro dei punti su cui la serie P di Huawei ha sempre puntato. P30 Pro, come i suoi predecessori, ha un design curato ed estremamente elegante. La colorazione Breathing Crystal da me ricevuta in prova è in grado di catturare gli sguardi (oltre alle impronte N.d.R) e la costruzione è solida e piacevole. Si, lo smartphone è abbastanza pesante ma è un prezzo che si deve pagare per la qualità costruttiva e tutto il metallo, il vetro e le lenti inserite in questo smartphone.
Questo smartphone è una scheggia!
A bordo del P30 Pro troviamo il Kirin 980 che abbiamo già avuto modo di vedere sula gamma Mate 20. È quasi inutile ripetere come questo SoC unito agli 8GB di RAM, allo storage veloce ed alle ottimizzazioni software di Huawei scivola sotto le dita in modo piacevole. Come ho già scritto nella mia recensione di Mate 20 RS Porsche Design, i recenti flagship Huawei sono dannatamente veloci.
Anche il lettore di impronte ottico posizionato sotto il display e lo sblocco con il riconoscimento del volto sono estremamente veloci, tuttavia questo a discapito di una maggiore sicurezza garantita dagli scanner delle impronte ad ultrasuoni o del volto 3D con sensore ToF.
Piccoli compromessi
Non è tutto oro quel che luccica e lo smartphone perfetto per tutti non esiste, questo non mi stancherò mai di ripeterlo.
Acquistando P30 Pro dovrete accettare dei piccoli compromessi come ad esempio la minore sicurezza degli sblocchi biometrici (niente di allarmante, sia chiaro...). Per farvi un esempio, Huawei ha introdotto su P30 Pro un sistema in grado di far vibrare lo schermo per trasmettere suoni, eliminando la classica capsula auricolare. Questo sistema funziona bene per le chiamate, tuttavia a causa di questo dovrete rinunciare ad un setup speaker stereo, oltre alla già fastidiosa perdita del jack per le cuffie.
La memoria interna è espandibile ma solamente grazie alle schede proprietarie dell'azienda cinese (niente MicroSD) e la EMUI di Huawei divide ancora gli utenti tra chi si trova a proprio agio con essa e chi proprio non la sopporta. Detto questo, ora è tempo di iniziare a testare il P30 Pro come si deve per la recensione completa che presto pubblicheremo.
Avete qualche dubbio che vorreste vi togliessimo a riguardo? Cosa vorreste che approfondissimo riguardo al nuovo flagship Huawei?