L'UE approva la controversa direttiva sul diritto d'autore
Il Parlamento Europeo ha dato la sua approvazione definitiva alla direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale. Un temuto e controverso pacchetto legislativo volto ad aggiornare le leggi europee sul copyright nell'era di Internet.
I deputati al Parlamento hanno votato con i seguenti risultati: 348 favorevoli e 274 contrari. C'è stata una proposta dell'ultimo minuto per eliminare la clausola più controversa della direttiva: l'articolo 13, noto anche come filtro di caricamento. Tuttavia, questa proposta è stata respinta. La direttiva sarà ora inviata agli Stati membri dell'Unione Europea, che avranno 24 mesi di tempo per integrarla nella propria legislazione nazionale.
La direttiva sul diritto d'autore è in fase di elaborazione da oltre due anni ed è stata oggetto di aspre controversie, coinvolgendo giganti della tecnologia, titolari di diritti d'autore e attivisti dei diritti digitali.
Julia Reda, un'eurodeputata tedesca che ha mostrato grande resistenza alla direttiva, riferendo che "oggi è stato un giorno molto buio per la libertà in rete". D'altro canto, Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione Europea e grande sostenitore del progetto, ha dichiarato che è stato compiuto "un grande passo avanti" nel compito di unificare il mercato digitale europeo e proteggere la "creatività online".
Ci sono dettagli che dovranno essere decisi dai rispettivi Stati membri dell'UE, ma il più certo è che questa nuova legislazione avrà un impatto gigantesco sul funzionamento della rete in Europa e oltre. A titolo di esempio, come abbiamo già visto con la GDPR, il regolamento generale sulla protezione dei dati, il diritto europeo può influenzare le politiche statunitensi.
I sostenitori della direttiva affermano che servirà ad equilibrare le forze tra i giganti tecnologici nordamericani e i creatori di contenuti europei, dando ai titolari dei diritti d'autore la possibilità di decidere come le varie piattaforme della rete distribuiranno i loro contenuti. Tuttavia, i critici sostengono che la legge è imprecisa e priva di una pianificazione adeguata, per cui potrebbe finire per diventare una restrizione alla distribuzione dei contenuti, rallentando l'innovazione e ostacolando il diritto alla libera espressione.
Dark day for internet freedom: The @Europarl_EN has rubber-stamped copyright reform including #Article13 and #Article11. MEPs refused to even consider amendments. The results of the final vote: 348 in favor, 274 against #SaveYourInternet pic.twitter.com/8bHaPEEUk3
— Julia Reda (@Senficon) 26 de marzo de 2019
Le nuove regole: la "link tax" e il "filtro a monte".
Nonostante la loro resistenza, le clausole più controverse della nuova direttiva rimangono intatte. Le clausole in questione sono l'articolo 11, noto anche come "Link Tax", e l'articolo 13.
Il primo dei due consente agli editori di addebitare un costo a piattaforme come Google News se mostrano parti del loro contenuto. L'articolo 13 (ribattezzato articolo 17 nella versione più recente della direttiva) impone nuovi compiti a piattaforme come YouTube per impedire agli utenti di caricare materiale protetto da diritto d'autore.
In entrambi i casi, le voci critiche sostengono che queste leggi creeranno non pochi problemi. Ad esempio: l'articolo 13 potrebbe portare all'introduzione di "filtri di caricamento" che dovranno leggere tutti i contenuti degli utenti prima che possano andare online, in modo da non consentire alcun tipo di pubblicazione di materiale protetto da copyright. La legge non menziona espressamente tali filtri, ma il loro utilizzo è praticamente obbligatorio al fine di non violare la legge.
Mentre i sostenitori della direttiva riducono le critiche più aspre dell'articolo 13 a semplici esagerazioni, gli esperti ritengono che i filtri da utilizzare potrebbero presentare errori o essere inefficaci. Inoltre, dati gli elevati costi di implementazione delle tecnologie necessarie, la nuova legislazione potrebbe avere un effetto diametralmente opposto a quello previsto: radicare accidentalmente il dominio dei giganti americani nello spazio digitale.
Ciò che è certo è che l'effetto che la nuova direttiva avrà è molto difficile da prevedere. La legge si concentra in particolare su servizi come Google Search e Google News, che visualizzano frammenti o sintesi di contenuti. Google, da parte sua, ha dichiarato che se i media intendono addebitare delle licenze per il loro materiale, rimuoverà immediatamente tali contenuti dai suoi risultati di ricerca e, infine, chiuderà definitivamente la sua piattaforma di aggregazione di News.
I critici accusano Google di usare la paura come arma, facendo circolare screenshot come quello che segue. Ma il fatto è che la direttiva sul diritto d'autore ha suscitato la resistenza di molte parti della popolazione: nelle ultime settimane più di 100000 persone hanno protestato contro la sua approvazione e più di 5 milioni di persone hanno firmato una petizione per chiedere la soppressione dell'articolo 13. Tuttavia, nonostante questo, la direttiva sul diritto d'autore è stata approvata dal Parlamento Europeo. Recentemente, pagine come Reddit, Wikipedia e PornHub sono state chiuse come mezzo di protesta contro la legislazione.
Resta da vedere come la politica si svilupperà sulla base dell'attuazione di queste nuove leggi. Voi cosa pensate al riguardo? Siamo di fronte alla fine della rete così come la conosciamo? Sarà la fine dei social network?
Fonte: The Verge
La mia prima sensazione è di essere d'accordo con la direttiva, ma ci vorrà un po' di tempo per esprimere un giudizio sereno.