Perché Google con 6 app di messaggistica brancola ancora nel buio?
Allo, Duo, Hangouts, Hangouts Chat, Hangouts Meet, Android Messages: tutte queste app di messaggistica trovano un posto nella strategia di Google. Chi si aspettava una spiegazione a fronte delle due nuove app di messaggistica Hangouts, deve arrendersi: Google brancola nel buio. Due manager Google hanno cercato di spiegare la strategia di Big G via Twitter. Ci sono riusciti? Esiste veramente una strategia?
Il Product Manager Google, Brenden Mulligan, ha tentato di rappresentare la strategia di messaggistica della casa americana con una tabella, che più tardi si rivelerà solamente una strategia di messaggistica su piattaforma multipla. Questa aggiunta risulterà ancora più importante.
Google's messaging strategy, simplified. pic.twitter.com/23UPXabQ6c
— Brenden Mulligan (@mulligan) March 9, 2017
Non sembra così difficile: Chat e Meet fanno parte del segmento business, mentre Allo e Duo sono indirizzati agli utenti privati. Quindi Hangouts è giunto ad un punto di non ritorno? Un altro manager Google ha un'opinione chiara a riguardo: Amit Fulay, infatti, conferma che gli utenti attuali di Hangouts non devono temere per la propria app di messaggistica.
@amitfulay What will happen to current consumer Hangouts users?
— Andrew King (@andrewkingmusic) March 10, 2017
E aggiunge che:
@surelydroid @amitfulay The general perception among people I know is that Google has become wishy-washy. Confidence is shaky at best. Make a decision, stick w/ it.
— Christopher Parker (@cparker15) March 10, 2017
L'ultimo tweet si riferisce alle nuove ambizioni business di Hangouts. Almeno per Hangouts e le sue due nuove app di messaggistica riconosco delle possibilità reali: in ambito commerciale sono soprattutto le aziende che decidono, per esempio, di puntare sui servizi Cloud di Google, di conseguenza le app di messaggistica sono in dotazione e l'installazione di due app diverse sul cellulare aziendale avviene velocemente. E chi non ha bisogno dell'app per le videochiamate Meet non la installa.
Specializzarsi non è l'atteggiamento giusto nel mercato della messaggistica
La separazione in app specializzate deve ancora convincere il mondo del business, ma il problema è che non ci sono argomentazioni convincenti, persino per gli utenti privati. WhatsApp, Skype, Wire, Signal o Viber supportano i canali di comunicazione più importanti e ogni utente è reperibile senza ulteriori strumenti tramite testo, voce o video. Su Allo e Duo no.
Non posso immaginare di dire ad amici e parenti: "Hey c'è questa nuova app di Google per mandare i messaggi, si chiama Allo." ... "Qualcosa di speciale?" Hmm. Gli sticker per esempio!" ... "Ah e per le videochiamate installate pure Duo." ... "Perché no? Duo è dedicato ai video." ... "Ah ovviamente bisogna registrarsi a Duo." Perché prendersi tutto questo fastidio quando ci sono così tanti concorrenti che integrano già queste funzioni? Non si può certo dire che in giro non ci siano app per la messaggistica. Quanti nuovi utenti Google vuole impressionare con l'idea raffinata di una specializzazione in questo campo?
Certo, Duo è una bella app per le videochiamate. interfaccia utente minimalista, riproduzione video di alta qualità e il flusso di dati è pure criptato. Ma WhatsApp o altri offrono lo stesso concetto e le probabilità che un'app del genere sia già installata su un dispositivo sono alte. La settimana scorsa ho pensato di suggerire l'utilizzo di Duo per un paio di videochiamate private. E mi sono persino innervosito perché non riuscivo a trovare la risposta alle domande: in cosa Duo è veramente meglio di WhatsApp per quanto riguarda i video? Voglio veramente spiegare nel dettaglio il funzionamento di Duo nel caso in cui mi si pongano delle domande?
Per Allo il Google Assistant sarebbe l'argomentazione esclusiva di vendita. Oggigiorno Assistant è disponibile per molti smartphone Android e dalla prima dimostrazione delle chat di gruppo con supporto AI aspetto ancora quel momento in cui diventerà di fatto irrinunciabile o perlomeno pratico. È certo che le funzioni intelligenti apportino un valore aggiunto alle app di messaggistica. Ma chi assicura che la concorrenza rimanga a guardare? Chi può affermare con certezza che Allo anche tra un anno sarà ancora l'unica app di messaggistica con piena integrazione AI?
Google non ha fiuto per le app di messaggistica per smartphone
Google ha però grandi progetti. Lavora su servizi di messaggistica di qui al 2020. Addio all'integrazione degli SMS in Allo, che per qualche motivo rappresenta ancora un'importante caratteristica per alcuni utenti.
It's great to see all your comments, but I will leave you with a thot - goal is to build comms products that serve us towards 2020 not 2010
— Amit Fulay (@amitfulay) March 10, 2017
Coraggioso, ma manca di ogni prospettiva di successo. È difficile pensare che i concorrenti di Google non battano ciglio di fronte a una tendenza crescente verso l'AI. E per quanto riguarda sempre le feature che saranno importanti nei prossimi anni: dove sono gli stimoli tipici di Google in Allo e Duo? E siccome Google è noto per essere paziente con i prodotti falliti, Furlay ha un'altra buona notizia:
@amitfulay but in the mean time, no one wants to touch Allo with a ten foot pole, in fear you will abandon it in 6 months.
— Josh Brown (@surelydroid) March 10, 2017
Viene anche brevemente citato il destino di Google Spaces, annunciato qualche giorno dopo Allo e Duo e sospeso da poco.
Uno sguardo nella griglia del Play Store rivela che Allo e Duo non sono riusciti ad attirare l'interesse del grande pubblico. Entrambe le app non sono nemmeno tra le prime 300. Questo discorso vale anche per Android Messages, la sesta app di messaggistica della compagnia: a me personalmente piace questa app per gli SMS, che però offre tanto altro.
Android messages è un'altra app di messaggistica
Android Messages è il punto di partenza per RCS (Rich Communications Suite), il successore degli SMS, che i gestori della rete hanno sviluppato con lo scopo di rubare utenti a WhatsApp & Co. Ovviamente non ha funzionato e ogni comunicazione riguardo RCS dovrebbe essere presa con le pinze. I diversi settori e i gestori della rete sono riusciti improvvisamente a mettersi d'accordo su un percorso comune RCS.
Almeno così sembra essere dal profilo universale di RCS. Nonostante ciò i gestori della rete devono mostrare supporto nei confronti di RCS e attivarlo. "Android Messages - Una messaggistica migliorata per tutti" recitava lo slogan sulla pagina web delle informazioni di Google. Non stupitevi del fatto che Google rimanga a guardare mentre Android si prepara al futuro radioso di RCS. Qual è l'alternativa di Android Messages nel caso in cui RCS non andasse bene? Giusto: gli SMS.
Infine quello che rimane a noi utenti Android è il fatto che Google offra una serie di app di messaggistica che la maggior parte di noi non utilizza. La volontà di spiegare la strategia delle app di messaggistica con una tabellina non ha portato a molto. Al contrario, Google dovrebbe pensare ad un concetto efficiente con cui possa veramente sfondare. Qualcosa di meglio degli sticker.
Avete abbandonato Allo e Duo? O le utilizzate entrambe? Fatecelo sapere nei commenti!
Il problema di queste app di messaggistica è che se gli altri utenti non le usano, non puoi parlare con nessuno. Io utilizzo Veon (www.veon.it), Snapchat, Telegram e Whatsup, ma devo dire che finora questa rimane la migliore!
Ragazzi, io Duo non l'ho neanche scaricato mentre Allo l'ho eliminato dopo poco tempo visto che non potevo chattare con nessuno dei miei contatti. Quindi che dire: WhatsApp non sarà in non plus ultra delle applicazioni di messaggistica istantanea, ma ha una diffusione impressionante. Discorso a parte lo vorrei fare per Google Assistant, ma aspetto la versione in lingua italiana.