Taxi vs Uber: ne rimarrà soltanto uno?

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Il rapporto tra i cosiddetti NCC (veicoli con conducente) e i tassisti spagnoli non è mai stato facile. Dopo anni di difficile convivenza, sembra che la situazione abbia raggiunto il limite, ed è difficile immaginare che entrambi possano esistere pacificamente. Dopo i recenti scioperi e mobilitazioni, in Spagna il conflitto tra Uber/Cabify e i tassisti è più grave che mai. Come finirà? Chi ha ragione? E qual è la situazione nelle principali città europee?

Dopo giorni di scioperi e manifestazioni (e con il MWC proprio dietro l'angolo), Barcellona non poteva permettersi una città in rivolta. Il nuovo decreto legge pubblicato dalla Generalitat de Catalunya sembra aver risolto la situazione, almeno temporaneamente. Il nuovo regolamento stabilisce che i NCC devono essere prenotati con almeno 15 minuti di anticipo, un periodo che può essere esteso fino ad un'ora, dunque Uber può dire addio alla città catalana.

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Dimenticavi di Uber a Barcellona (per ora) / © NextPit

Inoltre, è stato stabilito che i NCC non possono circolare vuoti: al termine di ogni servizio, dovranno immediatamente trovare parcheggio e non potranno circolare in cerca di clienti. Infine, è stato imposto che la geolocalizzazione del veicolo nella mappa del cliente potrà attivarsi solo dopo aver prenotato il servizio.

La reazione di Uber e Cabify non ha tardato ad arrivare. Nel momento in cui la Generalitat ha ceduto al ricatto dei tassisti, i NCC hanno immediatamente abbandonato Barcellona in quanto non sussiste alcun quadro competitivo per le imprese. Questo quanto riferito da un portavoce di Cabify, annunciando insieme ad Uber l'abbandono la cessazione del loro servizio nella città spagnola.

Nonostante tutte le polemiche, queste misure sembrerebbero tutt'altro che temporanee, anche perché non si ha idea di quando arriverà la nuova legge definitiva che regolerà sia il settore dei taxi che quello dei NCC.

E nelle principali città europee?

Dunque, per ora, i taxi hanno vinto la loro battaglia contro Uber e Cabify nella capitale catalana, ma qual è la situazione nelle diverse capitali europee? Il palcoscenico è altrettanto complicato? Vediamo come se la cava Uber in negli altri paesi (Cabify opera solo in Spagna e Portogallo, oltre che in alcuni paesi del Centro e Sud America).

Londra

Nella capitale britannica troviamo un mercato molto liberalizzato dove i taxi coesistono con tutte le altre opzioni di trasporto. Prima sono arrivati i minicab, veicoli che offrono viaggi verso gli aeroporti o stazioni ad un prezzo fisso inferiore al taxi e che possono essere prenotati telefonicamente.

Uber, invece, è operativo dal 2012 e, nonostante il Consiglio Comunale lo abbia fermato due anni fa a causa di un problema con la legislazione sul lavoro degli autisti, l'appello vinto dall'azienda le ha dato la possibilità di tornare ad essere operativa.

Come hanno reagito i tassisti? Con proteste e mobilitazioni naturalmente, cercando di imporre agli Uber Drivers gli stessi obblighi lavorativi e legali dei tassisti tradizionali. Successivamente, hanno deciso di adattarsi al nuovo mercato creando le proprie app in grado di offrire un servizio allo stesso livello di Uber.

Il futuro non è chiaro, in quanto vi sono questioni giuridiche che devono ancora essere risolte. Nonostante questo, a causa di un mercato molto liberalizzato, Uber otterrà sicuramente la licenza definitiva per operare liberamente.

uber 01Uber possiede un'ottima flotta nella capitale britannica. / © Spectral-Design / Shutterstock

Berlino

In Germania, Uber opera solo a Berlino, Monaco di Baviera, Düsseldorf e, nelle ultime settimane, a Francoforte. Nella capitale tedesca ha iniziato ad operare con Uber Black (autisti professionisti con auto di lusso), successivamente fermato dal governo, così come UberPOP (taxi senza licenza) nel 2014. Dal 2016, tuttavia, è operativo come Uber X.

Le condizioni sono abbastanza chiare: i passeggeri non possono viaggiare in un'auto privata, in quanto gli autisti devono necessariamente essere dei professionisti in possesso di una patente specifica. Questo ha portato Uber a subappaltare il proprio servizio a delle società di autonoleggio dotate di autisti professionisti per soddisfare tale standard. Questa limitazione ha obbligato Uber ad impiantare il proprio servizio solo in città in cui il parco auto a noleggio è molto grande, un ostacolo alla sua espansione su tutto il territorio tedesco.

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Uber sta facendo breccia in Germania. / © Spectral-Design / Shutterstock

Come nella recente legislazione applicata a Barcellona, i conducenti dovranno operare nell'ambito dell'obbligo di fermare immediatamente il veicolo una volta concluso il viaggio. Tuttavia, è difficile dimostrare che questo avvenga e i tassisti si lamentano che ciò non viene mai rispettato.

Il rapporto con i tassisti è dunque ambiguo, in quanto, pur lamentando le perdite economiche causate dall'ingresso di Uber, esiste la possibilità di utilizzare la sua app per fornire ai tassisti clienti in cambio di una commissione del 7%. In questo modo, i taxi che utilizzano questo servizio pagano il 7% della corsa a Uber.

Parigi

In Francia, gli Uber Driver stanno lottando in tribunale per essere riconosciuti come lavoratori dipendenti. Si lamentano del fatto che lavorano a lungo, della non esistenza di una tariffa minima, della mancanza di agevolazioni fiscali per i tassisti e così via. Il Ministero Dei Trasporti francese sta studiando possibili soluzioni al problema.

Da parte loro, i tassisti hanno protestato con forza, bloccando le strade principali della città e l'aeroporto Charles de Gaulle. Si tratta di un luogo particolarmente controverso, in quanto ai reclami per il parcheggio di veicoli Uber in aree proibite si aggiunge il problema dei taxi pirata.

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L'app di Uber ha accumulato più di 100 milioni di download / © Spectral-Design / Shutterstock

Nel dicembre 2018, la Commissione Nazionale per le tecnologie dell'informazione e le libertà ha multato Uber per 400 mila euro per aver rivelato i dati di 1,4 milioni di utenti francesi. Un problema che ha colpito gli utenti di tutto il mondo, ma è stata la Francia a decidere di sanzionare l'azienda.

Nonostante le norme siano abbastanza chiare, la situazione è molto tesa, con episodi di aggressioni e arresti da parte della polizia. La Francia, infatti, non impone un numero limitato di NCC, ma lo fa invece per i taxi. Parigi possiede una flotta di 19000 taxi contro i 14200 NCC, un rapporto ben lontano dal famoso 1/30 richiesto dai tassisti (Madrid, ad esempio, ha 15700 taxi contro 1500 NCC).

Bruxelles

Nella capitale belga, la magistratura ha deciso che Uber offre un servizio completamente illegale se non possiede la stessa licenza dei tassisti e il classico semaforo che dimostra la disponibilità di un veicolo. Non soddisfare questo requisito implica un viaggio illegale che può essere sanzionato con un massimo di 10000 euro, anche se in realtà queste multe non vengono praticamente mai applicate.

Uber sostiene che questa misura riguarda solo Uber Pool, che non funziona più dal 2015, o Uber X (taxi autorizzati). Infatti, Uber X al momento funziona normalmente. Oltretutto, a Bruxelles non potete alzare un braccio e chiedere un taxi, ma dovrete necessariamente recarvi alla fermata designata. Questo rende il servizio di Uber molto popolare.

Qual è il futuro?

Va ricordato che questa non è una guerra che riguarda il bene contro il male. I tassisti non rappresentano più quella figura che doveva necessariamente conoscere tutta la strada a memoria, di cui a volte non ci si poteva fidare per paura che potesse prendere una strada più lunga. I tempi sono cambiati e gli smartphone e le applicazioni ci semplificano la vita. Rinnovare o morire, dicono. Questo è ciò che i taxi dovrebbero fare, proprio come i musicisti hanno dovuto fare dopo l'arrivo della musica in streaming, o i giornalisti nel mondo sempre più digitale.

D'altra parte, pur essendo a favore degli NCC, credo che le autorità non possano permettersi di abbandonare il settore dei taxi. Non mi piacciono le ormai obsolete regolamentazioni, ma ho ben più paura di trovarmi nelle mani delle grosse aziende private. Cosa accadrebbe in un futuro senza taxi con prezzi regolamentati, in cui Uber non ha alcuna concorrenza? Non credete anche voi che aumenterebbero a sproposito? È qui che la legislazione deve lottare per non dare (di nuovo) potere alle grandi multinazionali. Ah, e un altro argomento da trattare sarebbe come e dove depositano le loro tasse...

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Uber, stai parlando con me? / © NextPit

In ogni caso, taxi e NCC sono destinati a capirsi e spero che lo faranno presto! Pensate che questo sia possibile?

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    Buonadonna Giuseppe 17 feb 2019 Link al commento

    si dovrà per forza di cose addivinire ad'un accordo tra n.c.c. e tassisti il progresso non si può fermare,credo comunque che bisognerà in qualche modo risarcire i tassisti per la parziale perdita del valore delle licenze, questo si potrà fare con l'istituzione di una tassa di concessione a carico degli n.c.c. che di contro vedranno rimossi i vincoli e le restrizioni di operatività e i tassisti dovranno avere meno obblighi e diventare un po più imprese