Smart Home: cosa è necessario migliorare nel 2019
Il 2018 è stato un anno molto importante per il mercato della Smart Home con numerosi progressi svolti nelle modalità di gestione dei vari dispositivi. Tra i protagonisti indiscussi troviamo Amazon Alexa e Google Assistant, i quali offrono il controllo dei dispositivi tramite i loro smart speaker. Tuttavia non siamo ancora arrivati ai livelli desiderati. Ecco cosa deve migliorare nel mondo della Smart Home nel corso del 2019.
Una sola interfaccia di comando
Se anche voi avete il desiderio di poter controllare tutti i vostri dispositivi smart tramite un'unica sorgente, allora siete sulla cattiva strada. Purtroppo non vi è alcun modo per poter interfacciare Apple HomeKit, SmartThings, Alexa e Google Assistant in un unica soluzione. Tra l’altro, per via di varie partnership commerciali, molti dispositivi supportano un assistente piuttosto che un altro e viceversa.
Prendiamo, ad esempio, i prodotti Nest, alcuni dei quali sono stati lanciati senza alcun tipo di supporto per Amazon Alexa o Apple HomeKit. La concorrenza tra queste aziende è lecita, ma affinché la casa intelligente possa continuare a crescere, è necessario un supporto più ampio a tutti i principali assistenti vocali per i vari dispositivi.
Automazioni più semplici da impostare
La fase successiva di una casa intelligente è l'automazione, ovvero far sì che, a seconda di determinate circostanze, i dispositivi eseguano automaticamente un’azione prestabilita. Per esempio, accendere la luce di una determinata stanza durante la notte quando si apre la relativa porta.
La maggior parte di queste automazioni possono essere impostate fin da oggi, ma nella maggior parte dei casi non è sempre facile. La piattaforma SmartThings di Samsung, ad esempio, prevede la possibilità di impostare diverse automazioni in base all'ora del giorno, ma questo richiede innanzitutto la creazione di più modalità e, di conseguenza, la creazione di regole aggiuntive.
Per un nerd potrebbe sembrare un ottimo passatempo, ma per l’utente medio o alle prime armi con la Smart Home è un vero e proprio grattacapo.
Maggiore supporto per i produttori di terze parti
I dispositivi di terze parti utilizzati per controllare la casa intelligente non funzionano sempre così bene come ci si aspetta. Mi capita molto spesso di chiedere ad Alexa di accendere le luci ma al primo tentativo fallisce miseramente. L’anello del mio Echo Plus si illumina, ma niente. Al secondo tentativo nessun problema, ma così proprio non ci siamo!
Parte del problema deriva dal fatto che i dispositivi di terze parti che vogliamo comandare tramite un assistente vocale devono necessariamente far passare il comando impartito tramite un'API, che tende ad essere molto meno affidabile rispetto al classico touch diretto sull'app ufficiale.
Un maggiore supporto ai produttori di terze parti potrebbe migliorare drasticamente l'affidabilità dei dispositivi, offrendo maggiore sicurezza e disincentivando l’utilizzo di sistemi cablati in favore di quelli wireless. Immaginate di poter avere un solo bridge per tutti i dispositivi Smart Home presenti in casa. Non sarebbe bellissimo? Dovete sapere che in parte questo è possibile grazie ad Homey, ma dovrete spendere almeno 299 euro, armarvi di tanta pazienza e verificare di possedere dispositivi compatibili con gli standard proposti.
Manutenzione intelligente (o predittiva)
La Smart Home non dovrebbe soltanto limitarsi a controllare i vari dispositivi presenti in casa, ma sarebbe anche utile se potesse offrire informazioni riguardanti la loro manutenzione. LG, ad esempio, possiede già la propria tecnologia SmartThinQ integrata in alcuni dei suoi dispositivi di fascia alta. Questo sistema avvisa prontamente l’utente riguardo eventuali problemi, ad esempio quando il frigorifero non raffredda correttamente o quando viene lasciato aperto.
Sarebbe bello poter vedere sempre più la presenza di questi sensori che osservano e monitorano i nostri elettrodomestici e ci avvisano tempestivamente della presenza di problemi prima che possano diventare fatali. La “manutenzione predittiva” potrebbe accelerare e diminuire i costi delle riparazioni.
Tado è una delle aziende che sta puntando su questo aspetto e, tramite una tecnologia chiamata OpenTherm, estrae informazioni dalle caldaie ai fini della manutenzione, rilevando costantemente la sua efficienza per aiutare a risolvere un problema prima ancora che possa presentarsi.
Quali altre cose vorreste che migliorassero nella vostra Smart Home? Fateci sapere cosa pensate debba essere inserito all'interno di questa lista qui sotto nei commenti.
Contenuti editoriali consigliati
Con il vostro consenso, qui vengono caricati contenuti esterni.
Facendo clic sul pulsante qui sopra, l'utente accetta che vengano visualizzati contenuti esterni. I dati personali possono essere trasmessi a fornitori terzi. Per ulteriori informazioni al riguardo, consultare il nostro sito Informativa sulla privacy.