Secondo l'ONU, il sessismo è presente (anche) nei nostri assistenti vocali
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Questo potrebbe non essere il caso di Google Assistant in Italia, ma tutti compresi Alexa di Amazon e Siri di Apple hanno di default, nella maggior parte dei paesi e negli Stati Uniti, una voce femminile. E questo sottolinea un problema di genere, è sessismo secondo un rapporto dell'UNESCO.
Il problema viene dall'industria
Quelle che il direttore per l'uguaglianza di genere dell'UNESCO, Saniye Guklser Corat, definisce "macchine obbedienti e costrittive che affermano di essere donne" si stanno diffondendo sempre di più nelle case, nelle automobili, negli uffici e sono utilizzate da un numero sempre maggiore di cittadini in tutto il mondo.
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Aggiunge inoltre che "il mondo deve prestare maggiore attenzione a come, quando e se le tecnologie dell'intelligenza artificiale diventano sessiste ma anche, cosa più importante, contro chi lo sono". La relatrice intende dire che il problema verrebbe direttamente dall'industria, che manca di diversità e che, di fatto, rafforza gli stereotipi di genere.
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In effetti, nell'industria dell'intelligenza artificiale, ci sono solo il 12 per cento di ricercatrici e il 6 per cento di sviluppatrici. Una figura magra che dice molto. Secondo il New York Times, gli esperti affermano che questi pregiudizi e disparità sono ben radicati nel settore dell'AI. Il co-fondatore di Woman Leading in A.I. spiega che "non è sempre un pregiudizio maligno, è un pregiudizio inconscio e a causa della sua inconsapevolezza, si perpetua". Questi si verificano, afferma, a causa della "mancanza di diversità delle squadre e delle idee".
Chi si nasconde dietro Siri, Alexa e Cortana?
Google Assistant ha un nome neutro (ma ancora una voce femminile), Amazon è stato ispirato dalla biblioteca di Alessandria per dare ad Alexa il suo nome, il riferimento non è male, ma è innegabilmente una donna. Riderete del significato degli altri nomi dei nostri assistenti vocali che incontriamo quotidianamente...
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Siri è una parola scandinava che significherebbe "bella donna che porta alla vittoria". E Cortana di Microsoft? Questa è probabilmente la parte più divertente... L'assistente vocale prende il nome dall'omonimo personaggio femminile della serie di videogiochi Halo, senza vestiti e piuttosto sexy.
Arrossisci, se ne sei in grado
Il rapporto dell'UNESCO, intitolato "I'd blush if I could", ispirato da una delle risposte di Siri, fornisce raccomandazioni proposte dalle Nazioni Unite e invita le aziende tecnologiche e i governi a smettere di proporre una voce femminile di default e a rendere questi assistenti vocali strumenti neutri dal punto di vista del genere.
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Il problema va quindi affrontato alla fonte, come spiegato nel rapporto dell'UNESCO (realizzato in collaborazione con il ministero tedesco della cooperazione economica e la coalizione) chiamato Equals Skills, che promuove l'equilibrio di genere nell'industria tecnologica.
Via: The New York Times Fonte: I'd blush if I could