Samsung bara sui benchmark [aggiornato]
Che i risultati dei test di benchmark lascino il tempo che trovano lo sappiamo un po' tutti, nonostante questo non possiamo fare a meno di usarli per farci un'idea delle prestazioni dei dispositivi che ci interessano. Lo sa bene Samsung, che i benchmark a quanto pare li tarocca. Questi almeno i risultati di un interessante test condotto dal sito AnandTech.
Testando smartphone e tablet Samsung che montano chipset Exynos con GPU PowerVR SGX 544MP3, i punteggi ottenuti risultano gonfiati artificialmente e non corrispondono alle prestazioni che si avrebbero con uso normale del dispositivo.
Il trucco usato da Samsung è stato scoperto dal blog di esperti in hardware, che spesso svolge test di benchmark più che approfonditi su dispositivi Android e non solo. La GPU è clockata a 480MHz, ma una volta lanciata una delle applicazioni per benchmark più popolari passa a 533 Mhz permettendo di ottenere punteggi più alti. Va da sè che una volta che il test si è concluso, la frequenza di clock torna ai normali 480 Mhz. In altre parole la frequenza sarebbe aumentata solo per ingannare i test benchmark.
Lo stesso in pratica accade con la CPU. L'Exynos 5 sfrutta l'architettura big.LITTLE e normalmente in parte del test girerebbe a una frequenza di clock inferiore per risparmiare energia. Con il trucchetto usato da Samsung, la frequenza rimane sempre massima, migliorando le prestazioni complessive.
Per quello che se ne sa fino a ora, Samsung ha barato solo con i test di benchmark dell'Exynos 5 octacore, ma non è escluso che nei prossimi giorni non vengano a galla altre magagne. In ogni caso, si tratta già adesso di una figura veramente pessima e che potrebbe avere dei risvolti notevoli in termini di pubblicità negativa.
Aggiornamento
Data la risonanza che ha avuto la scoperta di AnandTech, Samsung si è affrettata a smentire il taroccamento dei test di benchmark. Secondo il colosso sudcoreano, la frequenza della GPU sarebbe normalmente di 533 Mhz, ma viene abbassata durante l'uso di determinate applicazioni, tipicamente giochi, per evitare sovraccarichi, mentre rimane sempre al massimo su altre app, come quelle della fotocamera, lettore video, test di benchmark e altro. Ciò migliorerebbe l'esperienza d'uso.
Tutto chiaro dunque? Non proprio. Basta leggere con un po' di attenzione il comunicato comparso sul blog ufficiale del produttore, per rendersi conto che in realtà Samsung non fa altro che confermare quanto riportato da AnandTech. In pratica Samsung permette alle applicazioni precaricate (quelle di Samsung stessa) di usare il massimo della potenza, mentre lo impedisce a tutte le altre, esclusi - guarda un po' - i più popolari test di benchmark. Ma se ai giochi (e altre app) non è permesso sfruttare a pieno l'Exynos 5, perché prorprio ai test di benchmark sì?
Fonte: AnandTech
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