Le auto elettriche si caricheranno a induzione mentre sono in corsa
La ricarica wireless di Qualcomm non funziona solo con gli smartphone. Il gigante americano, noto per i processori dedicati ai telefoni, ha presenziato al Salone di Francoforte per mostrare la DEVC (Dynamic Electric Vehicle Charging), una tecnologia di ricarica ad induzione in grado di ricaricare le batterie in corsa. Così si risolverà il problema dell'autonomia dei veicoli elettrici.
- Ecco come BMW accelera la sua rivoluzione digitale e lavora sulle auto autonome
- Google vuole più che mai che la vostra auto giri con Android
Il più importante produttore di processore del mondo Android non si interessa solo agli smartphone. Se Qualcomm è presente al Salone di Francoforte è perché vuole accelerare lo sviluppo delle automobili autonome. Ciò calza a pennello perché il perno centrale del business dell'azienda americana si adatta perfettamente agli sconvolgimenti che il mondo dell'auto sta vivendo.
Tenendolo a mente, Qualcomm ha introdotto una nuova tecnologia di ricarica ad induzione mentre i veicoli elettrici sono in corsa. Chiamata DEVC, rappresenta l'evoluzione della già esistente tecnologia Qualcomm Halo WEVC (Wireless Electric Vehicle Charging). Per chi di voi non fosse ferrato in materia, WEVC permette di ricaricare ad induzione un veicolo quando è fermo. Per sfruttare questo sistema il veicolo integra una piastra speciale sotto il telaio che deve essere posizionata sopra quella per la ricarica ad induzione presente nel punto di sosta. La potenza erogata dalla ricarica può andare da 3,7 a 22kW.
Ricarica ad induzione... mentre si è in pista
DEVC rappresenta il passaggio successivo. In questo scenario non è più necessario fermare l'auto per ricaricarla perché questa tecnologia offre la ricarica wireless per i veicoli in movimento fino a 120km/h. E' basata ovviamente sui vantaggi delle future strade connesse, autostrade in primis.
Per funzionare questa tecnologia richiede l'integrazione di una serie di piastre intelligenti poste sotto le strade. Vi è un contenitore collegato all'alimentatore che comunica con la piastra ed invia energia ad induzione ad una frequenza di 85KHz ai due alloggiamenti presenti sotto il veicolo e che sfruttano l'energia per caricare la batteria. Secondo Qualcomm, ad una velocità di 120km/h, Halo può inviare in modo continuo fino a 20kW nelle batterie dei veicoli elettrici. I problemi di autonomia delle auto elettriche sono quindi finiti ed i lunghi viaggi non saranno più un problema.
Sarà realtà già nel 2030?
Nonostante possa sembrare un progetto fuori dalle righe, la ricarica ad induzione è stata già sperimentata in Francia da Renault e VEDECOM su una pista di 100 metri installata a Satory. Per Thomas Denemann, Senior Marketing Manager di Qualcomm, questo concetto potrebbe adattarsi perfettamente alle nostre autostrade.
Occorrono solo degli investimenti, pubblici o privati, per creare una simile infrastruttura capace di diffondere questo concept su larga scala. La questione dei costi è fondamentale (costruzione e manutenzione) ma una soluzione potrebbe comparire nel corso dei prossimi 10/15 anni, secondo Nicholas Keeling, ingegnere senior di Qualcomm. L'altro ostacolo da superare per far sì che questo tipo di ricarica ad induzione diventi realtà sarà il modo in cui chi si mette alla guida verrà tassato per l'energia utilizzata.
Pensate che questo concetto di ricarica ad induzione possa avere successo?
A me l’ onnipresenza di Qualcomm ha un pò rotto le scatole, vorrei che ogni tanto si facessero da parte!
Mi viene in mente solo la Salerno - Reggio Calabria e sorrido. Immaginiamo in un paese che a stento ha delle strade sicure, se non semplicemente delle strade utilizzabili, l'inizio dei lavori per l'impianto di una tecnologia del genere. 2030? Diciamo 3000. Chi offre di più?
Ovviamente questi sono concept e li vedremo (se li vedremo) in un lontano futuro ;)