Reno 10x Zoom test fotocamera: scoprite il segreto di OPPO
OPPO ha finalmente ufficializzato anche in Europa il suo nuovo flagship. Dopo aver passato qualche giorno in compagnia di Reno 10x Zoom, è arrivato il momento di vedere se il suo nome rispecchia le nostre aspettative. Sarà riuscito a superare il nostro test fotocamera? Lo scoprirete molto presto...
Premessa: prima di cominciare con il nostro test, precisiamo che l’unità in nostro possesso è la variante cinese che monta un software non definitivo. Pertanto i risultati ottenibili dalla fotocamera del Reno 10x Zoom potrebbero cambiare una volta ottenuto il dispositivo europeo con software finale.
Uno sguardo all'hardware presente a bordo
Come è facile aspettarsi da questo dispositivo, visto il nome che possiede, il Reno 10x Zoom dispone di tre fotocamere posteriori: un sensore principale, uno ultra grandangolare e, infine, un teleobiettivo in grado di ottenere uno zoom ibrido lossless fino a 10x. Proprio quest’ultimo è ciò che distingue il Reno 10x Zoom da tutti gli altri smartphone OPPO e che potrebbe metterlo in diretta competizione con il Huawei P30 Pro.
Proprio come l’ultimo flagship di Huawei, anche il Reno 10x Zoom utilizza un sistema a periscopio, anch’esso stabilizzato otticamente. Tuttavia, la soluzione di OPPO offre un obiettivo con una lunghezza focale più elevata (130 mm anziché 125 mm), gode di maggiore luminosità (apertura f/3.0 anziché f/3.4) e di una risoluzione più elevata (13MP contro 8MP) Tuttavia, quando si parla di zoom digitale, il massimo raggiungibile dal Reno è 20x, ben inferiore al 50x del suo concorrente cinese.
Aggiornamento del 10/05/2019: in occasione del suo arrivo sul mercato cinese, la società ha inviato un aggiornamento che triplica la portata fino ad ottenere uno zoom digitale 60x.
Occhio! 6x non rappresenta lo zoom ottico
Un aspetto fondamentale dell'intera esperienza fotografica con questo teleobiettivo è il fatto che l'interfaccia dell'app fotocamera permetta di passare dalla modalità 1x a 2x, 6x e infine 10x. Tuttavia, nessuna di queste corrisponde all’esatta lunghezza focale dell'obiettivo, ovvero 5x (reale zoom ottico). Entrambe le impostazioni, 6x e 10x, sono dunque zoom ibridi. In ogni caso, in entrambe le modalità abbiamo ottenuto dei risultati molto buoni, ma ci teniamo a specificare che il massimo dello zoom ottico raggiungibile è pur sempre 5x e non 6x.
Il sensore ultra grandangolare da 8MP possiede invece un obiettivo con lunghezza focale equivalente a 16 mm con apertura f/2.2 con il quale è possibile ottenere 120 gradi di angolo di visione. Infine, l’obiettivo principale monta un sensore che ormai conosciamo piuttosto bene: si tratta del Sony IMX586 da 48MP con apertura f/1.7 e OIS, lo stesso che abbiamo trovato su altri smartphone recensiti in precedenza, come Honor View20 e Xiaomi Mi 9.
N.B.: Il Reno 10x Zoom scatta per impostazione predefinita alla risoluzione di 12MP, quindi è necessario ricordarsi di impostare la risoluzione più elevata dalle impostazioni dell’app fotocamera.
È il momento della verità
Dopo aver fatto le dovute presentazioni dei sensori a bordo di questo smartphone, è finalmente il momento di vedere come scattano effettivamente le foto. Partendo da alcuni scatti ottenuti dalla fotocamera principale, è possibile notare bei colori e tanti dettagli raccolti. Anche la gamma dinamica è buona, ma ci siamo subito resi conto che (al momento) il Reno 10x Zoom non riesce ad eguagliare il P30 Pro da questo punto di vista, soprattutto nelle scene più impegnative.
Passando al periscopio, è possibile immediatamente notare la differenza nel campo visivo, questo a causa del passaggio automatico allo zoom ibrido 6x e non quello ottico 5x, come abbiamo detto in precedenza. A parte questo, la nitidezza delle immagini è buona, ma, ancora una volta, non sembrano all’altezza degli scatti ottenuti dal flagship di Huawei, i quali sono risultati migliori una volta visualizzati su uno schermo di dimensioni più grandi.
La fotocamera ultra grandangolare da 8 megapixel del Reno 10 Zoom non ha invece niente da invidiare al suo diretto concorrente. Il livello dei dettagli catturati è praticamente alla pari e questo sensore scatta delle foto eccellenti con una distorsione pressoché nulla.
La fotocamera anteriore, nascosta all’interno del nuovo meccanismo motorizzato a forma di pinna di squalo (Pivot Rising Camera), offre dei buonissimi selfie, grazie alla risoluzione da 16MP, una modalità HDR e un’apertura f/2.0.
Night Mode: il vero campo di prova
Ma passiamo a ciò che ormai è diventato il vero campo di battaglia degli smartphone in termini di fotografia: gli scatti in notturna. Qui il Reno 10x si comporta decisamente bene, soprattutto per il fatto che dispone di una rinnovata modalità notte che OPPO chiama Ultra Night Mode 2.0. Pensata per le riprese a mano libera, devo dire che ha funzionato davvero bene ed è stata in grado di illuminare le ombre, ripristinando luci, colori e trame della scena. Inoltre, la cattura dell’immagine è risultata nettamente più veloce di Huawei P30 Pro.
Ottimo, ma ci aspettiamo molto di più
Reno 10x Zoom non offrirà uno zoom ottico 10x, come molti potrebbero pensare leggendo il suo nome, ma è comunque uno smartphone molto valido in termini di fotografia. L’hardware a bordo dispone di alcune delle ultime tecnologie disponibili e il tutto viene arricchito dal nuovo e curioso sistema motorizzato, senza dimenticare tutti gli altri aspetti che è possibile aspettarsi da un dispositivo di fascia alta.
Come abbiamo già detto nella premessa, il seguente test è stato svolto con un’unità di prova dotata di software cinese non definitivo. Dunque, non vediamo l'ora di mettere le mani sul dispositivo finale per svolgere un nuovo test e verificare se OPPO Reno 10x Zoom sia in grado di fare di meglio, cosa che ci aspettiamo sicuramente.