Reno 10x Zoom recensione: OPPO sprigiona la sua forza
Oppo Reno 10x Zoom vanta diversi aspetti che lo rendono un vero dispositivo di punta, tra cui un design accattivante e una fotocamera in grado di competere con l’attuale re dei cameraphone, il P30 Pro. Possiamo dire che OPPO è la nuova minaccia per Samsung, Apple e Huawei? È tempo di indagare...
Pro
- Costruzione e materiali di alta qualità
- Display brillante
- Prestazioni al top
- Fotocamera ad altissime prestazioni
- Ricarica VOOC 3.0
Contro
- Peso elevato
- Certificazione IP68 assente
- Software fin troppo personalizzato
- Niente jack audio
Un prezzo che fa impallidire i competitors
Prima di cominciare, precisiamo che l’unità in nostro possesso è la variante cinese con 6GB di RAM e 256GB di memoria interna. Pertanto i risultati di questa recensione potrebbero differire dal dispositivo che verrà venduto in Europa con software internazionale e 8GB di RAM a bordo, insieme ad una memoria interna da 256GB.
Un prezzo di partenza davvero allettante
OPPO Reno 10x Zoom sarà disponibile all'acquisto in tutta Europa nel mese di giugno al prezzo consigliato al pubblico di 799 euro nelle colorazione Jet Black e Ocean Green. In Svizzera, per soli 100 euro in più, OPPO renderà disponibile anche la variante 5G dello stesso smartphone.
Per 200 euro in meno sarà dunque possibile acquistare uno smartphone che non ha assolutamente nulla da invidiare all'attuale flagship di Huawei. Tuttavia, a differenza del suo concorrente cinese, OPPO deve ancora riuscire a costruire il suo nome e la sua reputazione in territorio europeo, obiettivo che mira a conquistare con questo dispositivo.
Il flagship che OPPO desiderava
Tanto per cominciare, dobbiamo dire che il Reno 10x Zoom non è uno smartphone poi così recente: infatti, lo abbiamo conosciuto un po’ a febbraio, persino prima dell'annuncio del Huawei P30 Pro. OPPO ha infatti presentato per la prima volta il suo concetto di fotocamera per smartphone dotata di zoom ibrido 10x durante il Mobile World Congress di quest’anno, proprio all’interno di un prototipo che era senza ombra di dubbio un Reno mascherato.
Per quanto riguarda l’aspetto estetico e dei materiali, anche OPPO ha deciso di seguire la tendenza a cui siamo ormai particolarmente abituati a vedere su tutti gli smartphone di fascia alta, ovvero il cosiddetto “sandwich” composto da due strati di vetro e una cornice di metallo. Reno 10x Zoom non fa eccezione con un Gorilla Glass 6 a proteggere l’ampio display da 6,6 pollici e un Gorilla Glass 5 nella parte posteriore.
Non c'è che dire, questo dispositivo ha un aspetto davvero premium e le colorazioni Jet Black e Ocean Green accentuano ogni particolare grazie alla loro finitura lucida che sviluppa dei piacevoli riflessi a seconda della luce.
A prima vista può sembrare più spesso rispetto alla media dei vari dispositivi di punta presenti sul mercato, ma dopo un breve confronto ci si rende subito che Reno 10x Zoom non lo è affatto. Tuttavia, è sicuramente più pesante: stiamo infatti parlando di ben 210 grammi che in mano si sentono tutti, soprattutto se si è abituati a maneggiare dispositivi più leggeri come il P30 Pro o il Galaxy S10+.
Ma parliamo ora di uno dei veri punti forti di questo dispositivo, ovvero il nuovo sistema pop-up motorizzato a forma di pinna di squalo che OPPO ha deciso di chiamare Pivot Rising Camera. Questa volta, il produttore ha dotato il nuovo meccanismo dello speaker secondario, la fotocamera anteriore da 16MP e il flash LED anteriore e posteriore. È in grado di sollevarsi automaticamente in 0,8 secondi ad un’angolazione di 11° ogni volta che si deciderà di utilizzare la fotocamera frontale o quando si ha necessità di utilizzare la funzione torcia.
Dopo ogni utilizzo, il modulo si ritrae in automatico. OPPO ha tenuto a precisare che sia il meccanismo che i materiali utilizzati per la sua realizzazione sono di altissima qualità e lo ha sottoposto ad un test di 200 mila cadute accidentali che ha superato brillantemente. La pinna di squalo è infatti dotata di un sistema di sicurezza in grado di riconoscere automaticamente lo stato del telefono che permette al modulo di tornare all’interno del suo alloggiamento nel caso in cui venga rilevata una possibile caduta accidentale.
Purtroppo, per quanto sia apprezzabile dal punto di vista della praticità e del design, l'unico aspetto negativo del nuovo slider è che la sua presenza nega al Reno 10x Zoom di poter ottenere una certificazione IP68. Infine, è impossibile non citare O-Dot, la piccola perla di ceramica posizionata nella parte posteriore del dispositivo che gli permette di rimanere leggermente sollevato quando lo si appoggia su superfici piane, abbastanza da non permettere ai moduli della fotocamera di toccare la superficie e, quindi, graffiarsi.
Non c'è spazio per le cornici
Il perché OPPO abbia deciso di utilizzare il nuovo slider meccanico diventa subito chiaro quando ci si rende conto che lo schermo è completamente privo di notch o fori, mostrandosi in una maniera . Durante l’evento di Zurigo, OPPO ci ha inoltre fatto sapere che Reno 10x Zoom è in grado di supportare la tecnologia HDR10+, la stessa di Galaxy S10 e S10+, grazie alla quale potrete godere di contenuti multimediali ad alta risoluzione con un migliore contrasto.
Con cornici che misurano solo 1,35 mm su entrambi i lati e una cornice inferiore di soli 3,5 mm, il display AMOLED da 6,6 pollici domina tutta la parte frontale di questo smartphone con il suo rapporto di aspetto di 19,5:9 e la risoluzione FHD+, raggiungendo l’incredibile rapporto schermo-corpo del 93,1%.
Oltre ad aver implementato un nuovo sistema in grado di filtrare le luci blu, OPPO ci ha riferito di aver deciso di utilizzare la gamma cromatica DCI-P3, la quale contiene sfumature di colore più ricche rispetto alle altre due proposte sRGB e AdobeRGB. Questa scelta dovrebbe arginare l’eccessiva saturazione dei display AMOLED che hanno solitamente la tendenza a “sparare” i colori e sovraesporli.
Sensore di impronte ottico, ma più efficiente
Nel display AMOLED del Reno 10x Zoom è presente un lettore di impronte digitali ottico di nuova generazione che OPPO chiama Hidden Fingerprint Unlock 2.0. Secondo il produttore, il nuovo sensore utilizza un migliore sistema di illuminazione del dito, così da riuscire ad ottenere una velocità di sblocco del 28,5% più elevata, oltre ad un riconoscimento dell’impronta più affidabile rispetto alla precedente generazione.
Dazzle Color Mode e OPPO Artistic Portrait
OPPO ha arricchito l'app fotocamera di alcune feature particolari come la Dazzle Color Mode che permette di ottenere automaticamente una rielaborazione dei colori tramite il supporto dell’intelligenza artificiale una volta rilevata la scena, l’illuminazione e altre informazioni. La modalità Artistic Portrait, invece, ha il compito di ottimizzare colori ed effetti luce per aiutare gli utenti ad ottenere un effetto bokeh sempre al top utilizzando la modalità ritratto.
La ColorOS si rinnova
Dal punto di vista del software, Reno 10x Zoom fa girare Android 9 Pie con la personalizzazione del produttore cinese, la ColorOS , che fa la sua prima apparizione nella nuova versione 6.0. In termini di progettazione, la ColorOS presenta colori leggeri ed eleganti e utilizza un gran numero di icone personalizzate e effetti di animazione. In termini di interazione, invece, anche questa interfaccia permette di disattivare la barra di navigazione e utilizzare gesture personalizzate in modo da poter sfruttare pienamente l’ampio display.
Gli amanti dei giochi per smartphone saranno poi felici di sapere che la nuova versione della ColorOS 6 è in grado di gestire la nuova tecnologia Game Boost 2.0, la quale integra il TouchBoost e il FrameBoost. In termini pratici, queste feature fanno sì che ogni minimo aspetto dell’hardware presente a bordo venga controllato in tempo reale, così da ottimizzare le prestazioni, aumentare la velocità di risposta e stabilizzare il framerate.
Il miglior hardware a disposizione
L’ultima cosa di cui si dovrebbe preoccupare un possessore di Reno 10x Zoom sono le prestazioni . Il chip e la quantità di memoria presenti a bordo rappresentano una garanzia: stiamo parlando dello Snapdragon 855 di Qualcomm, ben 8GB di RAM (6GB nella nostra unità di prova) e 256GB di storage integrato, espandibile tramite schede microSD.
Conoscevamo già le prestazioni del nuovo SoC del gigante texano e i benchmark non ci hanno assolutamente deluso. Non solo è in grado di tenere testa a tutti i dispositivi dotati dello stesso chip, ma è anche in grado di battere i SoC concorrenti (Exynos e HiSilicon) in diversi test.
Inoltre, il Reno 10x Zoom vanta anche un triplo sistema di raffreddamento composto da un tubo di rame, un particolare gel e una grafite stratificata che lo aiuta a dissipare meglio il calore. Il tutto viene anche supportato da una serie di tecnologie, tra cui l’HyperBoost 2.0, progettata per ridurre i tempi di caricamento delle app e garantire maggiore velocità di sistema e una minore latenza durante il gioco. Non vi è dubbio che questo è il miglior sistema di raffreddamento mai visto su uno smartphone.
Benchmark: OPPO Reno 10x contro tutti
OPPO Reno 10x Zoom | LG G8 | Huawei P30 Pro | Samsung Galaxy S10+ | |
---|---|---|---|---|
3DMark Sling Shot Extreme | 5357 | 5161 | 3990 | 4371 |
3DMark Sling Shot Vulkan | 4689 | 4486 | 3995 | 4276 |
3DMark Sling Shot | 6952 | 5703 | 3228 | 4503 |
3DMark Ice Storm Unlimited | 49624 | 61958 | 35981 | 56128 |
Geekbench 4 (Single / Multi Core) | 2865 / 10481 | 3845 / 10957 | 3283 / 9750 | 4175 / 10031 |
PassMark Memory | 29616 | 31390 | 30190 | 19777 |
Niente jack audio, ma audio stereo
Il Reno 10x Zoom è equipaggiato da un piccolo motore in grado di simulare feedback piuttosto realistici durante il gioco tramite delle leggere vibrazioni che variano in base alla scena o al tipo di suono. Secondo OPPO, questo sistema è in grado di offrire agli utenti un’esperienza di gioco molto più realistica rispetto al normale.
Un’altra caratteristica che è possibile trovare solo nella variante più costosa della famiglia Reno è una coppia di speaker stereo che integrano la tecnologia Dolby Atmos. Durante la riproduzione di un contenuto multimediale, lo speaker principale e quello secondario sviluppano un suono tale da rendere l’esperienza molto più immersiva.
Tante fotocamere per un maggiore divertimento
Come suggerisce il nome, la caratteristica principale di OPPO Reno 10x Zoom è il comparto fotografico composto da un modulo triplo capitanato dall’ormai popolare sensore da 48 megapixel, che conosciamo bene grazie ad altri dispositivi del calibro di Honor View20 e Xiaomi Mi 9, seguito da un obiettivo ultra grandangolare da 8MP e un teleobiettivo da 13 megapixel di tipo periscopico.
Iniziamo dal primo dei tre: il sensore IMX586 prodotto da Sony è dotato di OIS, apertura f/1.7, lunghezza focale da 26mm e supporto al pixel-binning. L'obiettivo ultra grandangolare da 8 megapixel non possiede invece alcuna stabilizzazione ottica dell’immagine e mostra un’apertura f/2.2 e una lunghezza focale di 16 mm.
Il pezzo forte è il terzo sensore teleobiettivo da 13 megapixel con lente periscopica che prende spazio lungo il corpo del telefono invece di puntare verso l'esterno. Analogamente al suo unico rivale cinese, questo obiettivo è in grado di ottenere uno zoom ottico 5x e, lavorando in tandem con gli altri due sensori, è anche in grado di raggiungere uno zoom ibrido fino a 10x senza perdita di dettagli. Ultimo ma non ultimo, questo sensore sfoggia un'apertura f/3.0 ed è dotato di OIS.
Per tutti ulteriori informazioni più approfondite sul reparto fotografico del Reno 10x Zoom, vi invitiamo a consultare il nostro test fotocamera al seguente link:
Una batteria che si ricarica in un lampo
Per soddisfare le esigenze del chipset Qualcomm (e della rete 5G, dove possibile), Reno 10x Zoom è dotato di una batteria integrata da 4065 mAh di capacità. Questa cifra garantisce abbastanza autonomia per permettervi non solo di arrivare a sera con una carica residua superiore al 50%, ma anche di ricaricare lo smartphone ogni due giorni. Proprio come abbiamo visto su Huawei P30 Pro, anche OPPO ha reso possibile realizzare tali risultati grazie alla risoluzione FHD+ del display e all'utilizzo della tecnologia AMOLED.
Reno 10x Zoom supporta anche una delle più veloci tecnologia di ricarica rapida sviluppata dallo stesso produttore, ovvero il VOOC 3.0. Pur non trattandosi del Super VOOC, di cui abbiamo potuto gioire sul Find X lo scorso anno, OPPO è stata in grado di ottimizzare ancora di più la cosiddetta “carica di mantenimento”, ovvero il momento in cui la batteria sta per completare la carica.
Come avrete notato, molti dispositivi si ricaricano molto rapidamente fino ad un certo punto, ma quando stanno per completare la ricarica, la percentuale di batteria sale molto più lentamente. OPPO ha invece effettivamente raddoppiato la velocità di ricarica durante l'ultimo stadio, senza sacrificare la sicurezza e la durata della batteria a lungo termine.
OPPO Reno 10x Zoom – Specifiche tecniche
Merita un posto tra i migliori smartphone?
OPPO Reno 10x Zoom è uno smartphone molto intrigante. Oltre al nuovo sistema motorizzato, la vera caratteristica fondamentale è il suo comparto fotografico, l'unico attualmente in grado di competere con il re del momento, Huawei P30 Pro.
Con questo dispositivo, OPPO ha ripreso in mano il concetto del Find X dello scorso anno e lo ha decisamente migliorato sotto ogni aspetto. Reno 10x Zoom è ben progettato, ben fatto e offre tutto ciò che vi aspettereste da un dispositivo di punta. Tuttavia, un prezzo inferiore rispetto all concorrenza è anche sinonimo di compromessi e, in questo caso, si tratta di: assenza di ricarica wireless, assenza della tecnologia Super VOOC, un peso complessivo non proprio contenuto, l'assenza di jack audio da 3,5 mm e, infine, l'assenza di una protezione contro acqua e polvere.
OPPO ha deciso di focalizzare la sua forza altrove, dove ormai conta davvero: prestazioni al top grazie all'utilizzo del miglior chip presente sul mercato, una generosa quantità di memoria e una fotocamera estremamente versatile.
Riuscirà il produttore cinese a farsi un nome abbastanza grande in Europa? Non lo sappiamo ancora, ma i risultati ottenuti dall'azienda durante il primo trimestre del 2019 sono particolarmente incoraggianti.