LG V40 ThinQ: 5 fotocamere non significano perfezione
Anche per l’LG V40 ThinQ è finalmente arrivato il momento del test della fotocamera. L’azienda sudcoreana ha equipaggiato questo dispositivo con ben cinque fotocamere dotate di AI (tre posteriori e due anteriori), ma basteranno a sviluppare dei risultati in linea con la concorrenza?
Prima di cominciare ci teniamo a precisare che il dispositivo da noi testato ci è stato spedito direttamente dalla Corea del Sud con firmware coreano, pertanto i risultati ottenuti potrebbero differire dalla versione attualmente in vendita negli Stati Uniti con a bordo il software internazionale.
Scorciatoie:
- Specifiche tecniche
- Ero pronto al peggio, ma...
- Video sempre stabili
- Google Lens e AI a bordo
- Ci si può anche divertire
- Verdetto finalmente positivo
Prima di tutto qualche dettaglio tecnico
Come già detto in precedenza, LG V40 ThinQ possiede ben cinque fotocamere in totale, addirittura due in più rispetto alla generazione precedente. Nella parte posteriore troviamo i primi tre sensori, tra cui quello principale da 12 megapixel con lente grandangolare dotato di OIS+ e EIS, uno da 16 megapixel con lente ultra grandangolare e, infine, l’ultimo da 12 megapixel dotato di teleobiettivo e zoom ottico 2x.
Nella parte frontale, invece, trovano spazio le ultime due, contenute all'interno del notch. Si tratta di due fotocamere da 8 e 5 megapixel di cui una dotata di lente grandangolare.
I tre sensori a confronto
Standard | Super Wide | Teleobiettivo | |
---|---|---|---|
Campo visivo | 78° | 107° | 45° |
Dimensione pixel | 1.40 µm | 1.00 µm | 1.00 µm |
Apertura | f/1.5 | f/1.9 | f/2.4 |
Risoluzione | 12 megapixel |
16 megapixel (4656x3492) |
12 megapixel (4032x3024) |
Ero pronto al peggio, ma...
Iniziamo a parlare degli scatti effettuati nella migliore delle condizioni, ovvero alla luce del sole. Fin qui niente da dire, la qualità è decisamente buona con colori ben calibrati e una discreta esposizione. La messa a fuoco è piuttosto veloce e precisa e V40 ThinQ non mostra tentennamenti nemmeno negli scatti controluce. Le problematiche di questo comparto riscontrate sul G7 non esistono sul V40.
Ovviamente, come mi aspettavo, quando cala il sole la qualità ne risente ma… sinceramente mi aspettavo risultati decisamente peggiori. È vero, il tempo che intercorre tra lo scatto e l’elaborazione non è brevissimo ma questo processo è sicuramente necessario per ottenere foto migliori. Ok, non sono i migliori scatti che io abbia mai ottenuto da uno smartphone in notturna, ma lo sforzo di LG in questo comparto si vede.
Inoltre, grazie alla presenza di tre fotocamere posteriori, è possibile ottenere le rispettive modalità di scatto: normale, wide e super-wide. E con il terzo sensore dotato di teleobiettivo possiamo anche permetterci di scattare buone foto con zoom ottico 2x. Infine, la funzione Triple Shot permette di scattare la stessa foto con tutte e tre le modalità simultaneamente in un’unica soluzione.
Le due fotocamere frontali non differiscono molto rispetto al G7. La fotocamera principale è lo stesso sensore da 8 megapixel con messa a fuoco fissa, un obiettivo f/1.9 e un campo visivo di 80 gradi, accoppiata con un sensore da 5 megapixel e obiettivo f/2.2, ma con un angolo di visione leggermente più ampio di 90 gradi. Questo dovrebbe offrire una scelta di scatto differente tra i selfie da soli e quelli di gruppo, ma 80 a 90 gradi dove sta la differenza?
La prima delle due cattura molti più dettagli, ma entrambe si comportano bene. Purtroppo la totale mancanza della messa fuoco automatica in entrambi i sensori è piuttosto fastidiosa, una caratteristica premium che ci si aspetta su un telefono di fascia alta come questo.
Video sempre stabili
La fotocamera del V40 ThinQ è in grado di registrare video fino alla risoluzione 4K a 60fps con rapporto di aspetto 16:9, oltre a tutte le altre modalità meno risolute ormai diventate standard nel panorama degli smartphone di questa gamma.
Nonostante OIS+ e EIS siano presenti soltanto all'interno del sensore principale, ho sempre notato un'ottima stabilizzazione dell'immagine. Non manca poi la modalità super slow-motion in grado di registrare fino a 240fps.
Google Lens e AI a bordo
Come abbiamo già potuto vedere su G7, anche questa volta LG ha integrato Google Lens all'interno della sua app fotocamera, il quale permette di riconoscere ciò che è presente nella scena: oggetti, codici a barre o testi da tradurre, il tutto potenziato da Google.
La funzione AI Camera è una vecchia conoscenza che non ha mai stupito più di tanto sugli smartphone LG. Con V40 ThinQ ci sono però segni di miglioramento, soprattutto nella velocità di riconoscimento della scena o del soggetto da fotografare. L’intelligenza artificiale è riuscita a capire almeno 8 volte su 10 di quale soggetto si trattasse in un tempo abbastanza celere.
Quello che non mi è piaciuto di quest’ultima funzione è la regolazione dei parametri della scena che viene effettuata automaticamente. Soprattutto nelle foto scattate in ambienti chiusi, i contrasti e la tonalità di colore non rispecchiano assolutamente la realtà, tant'è che in questi casi ho preferito di gran lunga la modalità automatica.
Ci si può anche divertire!
L’applicazione fotocamera di V40 ThinQ include funzioni particolarmente interessanti e divertenti:
- 3D Light Effect: permette di scegliere tra 5 effetti di luce da studio per illuminare, contornare o aggiungere drammaticità ai propri ritratti (una funzione che sicuramente conoscerete già grazie agli ultimi iPhone);
- Ritratto: aggiunge un tocco professionale (in tempo reale o dopo lo scatto) sfocando lo sfondo;
- Backdrop: permette di sostituire lo sfondo scegliendo tra una varietà di colori;
- Cineshot: permette di selezionare e animare alcune parti della foto per dare vita alle immagini statiche.
Un verdetto finalmente positivo
Dopo l’esperienza non felice vissuta con G7, stavolta LG ha dimostrato netti miglioramenti e la fotocamera non è sicuramente più il vero punto debole. Il grandangolo si dimostra ancora una volta eccellente su questo dispositivo ed è una vera goduria scattare foto all'aperto con questo smartphone.
Tuttavia c’è ancora tanto lavoro da fare per migliorare gli aspetti negativi. Come abbiamo imparato da produttori come Google, la chiave ormai è il software. Trovo ancora un po’ stupido continuare ad aumentare il numero di sensori senza costruire un software adatto a poterli gestire, ma nonostante tutto, a livello complessivo, LG V40 ThinQ può dichiararsi promosso anche in questo test.