I clienti Huawei si trovano ad un bivio: ora che si fa?
Le cifre attuali mostrano quanto gravemente il blocco degli Stati Uniti stia danneggiando Huawei. Le vendite degli smartphone del marchio sono crollate in diversi Paesi europei, mentre nel Regno Unito i prezzi sono crollati.
Donald Trump ha più o meno vietato alle aziende statunitensi di fare affari con Huawei. Google è stata la prima a reagire interrompendo il supporto al sistema operativo Android, seguita da Microsoft, ARM e molti altri (ex) partner commerciali. Le sanzioni non riguardano le attrezzature già consegnate e vendute, ma la notizia ha già danneggiato brutalmente la reputazione del produttore cinese.
La diretta conseguenza è il fatto che nessuno intende più acquistare uno smartphone Huawei. Secondo un'indagine di mercato tedesca redatta all'inizio di maggio, Huawei era ancora presente tra le statistiche di vendita più alte. Non è però possibile dire la stessa cosa guardando i dati alla fine del mese di maggio, dove il calo del 12% si è subito fatto sentire. All'interno di MediaMarkt e Saturn, due dei maggiori rivenditori di elettronica in Europa, le vendite di smartphone Huawei sono diminuite del 50%, mentre le vendite di dispositivi Honor del 40%. Anche gli operatori di rete affermano che i clienti aziendali, che spesso acquistano smartphone in grandi quantità, stanno passando ad altri marchi.
Niente Android Q, niente vendita
Il problema per cui non si desidera più acquistare uno smartphone Huawei non sono le applicazioni, che come tutti sanno continueranno a funzionare, ma probabilmente le patch di sicurezza che il produttore non potrà più distribuire. Se voleste comprare oggi stesso un nuovo smartphone Android, non vorreste mai spendere i vostri soldi per un dispositivo che non verrà mai aggiornato. Questo è esattamente ciò che i consumatori si trovano ad affrontare. L'hardware potrà anche essere il migliore al mondo, ma senza supporto software vale solo la metà di ciò che il produttore può offrire.
La prospettiva di un sistema operativo basato su la piattaforma AOSP non aiuta molto, così come non lo sarà un OS alternativo a quello di Google. Questo software è una grande incognita, sia in termini di caratteristiche, differenze rispetto ad Android e supporto alle applicazioni.
Non è ancora detta l'ultima parola
Nutro ancora speranza per una risoluzione pacifica di tale situazione e che le parti coinvolte si rendano conto che, allo stato attuale, non vi è alcun vincitore, nemmeno gli Stati Uniti. Il vertice del G20 di fine giugno sarà un ottimo pretesto per permettere al Presidente degli Stati Uniti e il capo di Stato cinese di incontrarsi e discutere. Tuttavia, il futuro degli smartphone Huawei non è ancora chiaro ed è un argomento abbastanza valido per non acquistarne uno.
Ciò non significa che personalmente sconsiglierei di acquistare uno smartphone di Huawei nel clima attuale. Ma data l'imprevedibilità con cui Donald Trump prende le sue decisioni, non posso biasimare i clienti scelgono un altro marchio.
Pensate che Huawei troverà presto una via d'uscita?
Fonte: Winfuture
Ma perché dite che Huawei non potrà più distribuire gli aggiornamenti di sicurezza? AOSP e tutte le varie ROM vengono aggiornate puntualmente, perché un eventuale sistema derivato da AOSP sviluppato da Huawei non le dovrebbe avere? Grazie per l'eventuale risposta.
Perché anche se Google le rilascia a livello AOSP, sono i produttori a doverle integrare nel loro software. Siccome non tutti sono disposti a farlo sui loro smartphone, è probabile che Huawei rinunci spostando le risorse sul suo nuovo sistema operativo.
Ciao Simone, innanzitutto grazie per la risposta ma non credo che Huawei, che sta facendo di tutto per far passare il messaggio che i suoi clienti non avranno problemi, si giochi la sua credibilità non fornendo gli aggiornamenti. Speriamo bene, in questa faccenda non ci guadagnerà comunque nessuno.
Ciao Fabio! Proprio oggi hanno dichiarato che aggiorneranno ad Android Q almeno 17 dei loro smartphone, ban o no ban. Ottima notizia direi! 🙂