Huawei P20 Pro vs Pixel 2XL: i due giganti della fotocamera si scontrano
Cosa hanno in comune il Huawei P20 Pro ed il Google Pixel 2XL? Integrano le migliori fotocamere su smartphone in circolazione. Comparti fotografici differenti, sia chiaro, come del resto design, esperienza software e feature offerte. Ed è proprio per questo motivo che abbiamo deciso di metterli a confronto.
Stili diversi, per palati differenti
Jessica
Guardando il Huawei P20 Pro si può subito arrivare a due considerazioni: sfoggia delle linee troppo simili all'iPhone X, è un bello smartphone. Sì, il flagship di Huawei pecca di originalità riprendendo di parecchio lo stile Apple dal quale cerca di differenziarsi con la variante Twilight, che crea dei bellissimi effetti di luce.
Il P20 Pro rimane però uno smartphone elegante e moderno che lascia il segno, sopratutto se lo si osserva da dietro: la scocca in vetro lucido funge praticamente da specchio, e sposta fotocamere e loghi più vistosi tutti sul lato sinistro. Il risultato? Un pannello posteriore minimalista, nonostante il trio di sensori fotografici allineati verticalmente. Peccato però per le impronte digitali che si accumulano troppo facilmente sulla scocca.
Il P20 Pro è maneggevole all'uso ma vi sono due piccoli dettagli che personalmente non adoro: la sporgenza della fotocamera sul retro e la capsula auricolare racchiusa nel notch. L'assemblaggio è tuttavia ottimo e grazie alla certificazione IP67 non dovrete preoccuparvi di acqua e polvere.
Luca
Si è vero, il P20 Pro ha sicuramente un look più moderno grazie al display che si estende attorno alla capsula auricolare ed all'originale colorazione. Ma vogliamo parlare di Google Pixel 2 XL? Lo smartphone made by Google è praticamente immune alle ditate sul retro dello smartphone grazie alla scocca in alluminio, fatta eccezione per la piccola finestra in vetro attorno alla fotocamera. Questo lo rende anche più resistente alle cadute e meno incline a degli antiestetici graffi sulla scocca. Devo continuare parlando della particolare curvatura del vetro anteriore e del pulsante di accensione arancione o questo è sufficiente?
Anche la fotocamera del Pixel 2 XL sporge leggermente ma non è fastidiosa come quella del P20 Pro, se appoggiate lo smartphone sul tavolo non traballa vistosamente. E poi chi utilizza ancora lo smartphone appoggiato sul tavolo? Di certo non io e questo non ha niente a che fare con il fatto che il lettore di impronte sulla scocca sia inaccessibile adagiando il Pixel sulla scrivania, no no.
Parlando seriamente, il lettore di impronte di Google Pixel 2 XL è veloce. Non quanto quelli utilizzati da Huawei ma almeno è posizionato in un posto migliore: per me il lettore di impronte nella parte frontale ricorda troppo gli smartphone Samsung del 2016, sul retro è più discreto e comodo ma questi sono gusti personali.
La colorazione "panda" al tatto sembra quasi ceramica e, nonostante non sia scintillante, rende Pixel 2 XL unico a modo suo.
Notch o no?
Jessica
Nella parte frontale di P20 Pro un display FullView che si libera dei bordi laterali, lettore d'impronte sotto e notch sopra. Il notch: c'è chi lo ama, chi lo odia e chi ci sta facendo l'occhio e che, nei momenti di indecisione, può pur sempre nascondere tramite l'opzione software presente nel menu delle impostazioni.
Luca
Il display non sarà il migliore al mondo e i bordi che lo circondano non sono ridotti all'osso ma non rinuncerei mai a questi fantastici speaker stereo frontali (sì, gli speaker stereo sono presenti anche su P20 Pro) e alla possibilità di richiamare Google Assistant stringendo lo smartphone con beh... il notch.
Il notch è arrivato via software su Pixel 2 XL con la prima Developer Preview di Android P ma sono sicuro non rimarrà nella versione finale. In fondo la Developer Preview serve agli sviluppatori per testare le nuove app e Google ha voluto fornire tutto il supporto possibile.
Fotocamera: 3 contro 1
Jessica
Il P20 Pro offre tre fotocamere sulla scocca (40MP con f/1.8, 20MP con f/1.6, 8MP con f/2.4) che ci hanno sorpreso positivamente soprattutto per gli scatti in notturna senza il supporto di un treppiede e per i ritratti ricchi di dettagli. Modalità notte e zoom 3X sono due dei punti forti della fotocamera del P20 Pro che introduce anche la SuperSlow Motion in HD a 960fps.
Da notare come il software della fotocamera sia veramente ben fatto. Al di là degli scatti, è davvero apprezzabile come qualsiasi utente, anche un principiante che non ha intenzione di mettere mano alla modalità Pro, possa ottenere delle bellissime foto.
Da notare poi come il P20 Pro sia, per DxO Mark, il migliore cameraphone sul mercato: con 109 punti totali sovrasta la classifica.
Luca
Il Google Pixel 2 XL è stato il migliore cameraphone in assoluto dal momento della sua presentazione fino a inizio marzo quando gli smartphone di nuova generazione sono stati presentati e un motivo c'è. Manca una modalità manuale nell'applicazione fotocamera, ma a cosa serve se lo smartphone è in grado di elaborare praticamente in maniera perfetta tute le foto da solo? Lo slow motion a 240fps è più che sufficiente per la maggior parte delle situazioni.
Il P20 Pro ottiene dei risultati strabilianti con il suo nuovo trio di fotocamere, ma il fatto che Pixel 2 XL sia ancora sul podio delle migliori fotocamere al mondo con un solo sensore da 12 megapixel f/2.0 e scavalcato solo dai Huawei P20 e da Galaxy S9+ qualcosa vorrà pur dire.
Android puro o EMUI?
Qui siamo tutti e due d'accordo! Sia P20 Pro che Pixel 2XL girano Android 8.1 Oreo (a meno che abbiate scaricato la prima Developer Preview di Android P sullo smartphone di Google). Huawei personalizza i suoi dispositivi con EMUI 8.1, ed in questo si distacca parecchio dall'esperienza pura offerta dal Pixel.
Tuttavia devo ammettere che, oltre alla possibilità di attivare Assistant strizzando lo smartphone, il Pixel 2XL, nonostante sia figlio di Google, non offre delle funzioni esclusive. Gli aggiornamenti software raggiungeranno prima il Pixel 2XL ma bisogna ammettere che per major release, Huawei sta facendo un buon lavoro con gli update.
EMUI propone by default alcuni utili servizi come app gemella, la possibilità di bloccare alcune applicazioni o di nascondere i propri dati in un'isola privata. L'esperienza complessiva è fluida ma il software potrebbe essere migliorato: se siete soliti usare le storie su Instagram, ad esempio, rimarrete delusi dalla non perfetta implementazione del notch.
Le funzioni più interessanti
Jessica
C'è una cosa che il P20 Pro può fare ed il Pixel 2 XL no: trasformarsi in un pc grazie alla modalità desktop e ad un cavo USB di Tipo C. Si tratta di una funzione già presente anche sul Mate 10 Pro che per alcuni utenti, non tutti, può rivelarsi davvero comoda.
La NPU, Neural Processing Unit, può essere considerata un'altra feature esclusiva del dispositivo Huawei che a livello pratico si traduce nell'applicazione dell'intelligenza artificiale nel riconoscimento ed elaborazione delle immagini e nella traduzione. Presente il sensore ad infrarossi, mancano però Bluetooth 5.0, Radio FM, possibilità di espandere la memoria interna e mini-jack per le cuffie. Tutto quindi dipende dalle vostre esigenze!
Luca
Il Pixel 2 XL ha un ottimo orecchio. Mi riferisco al fatto che sia in grado di riconoscere le canzoni riprodotte nell'ambiente circostante senza bisogno di applicazioni extra ed il tutto anche offline! Una funzione che sa quasi di magia nera. È anche in grado di liberare memoria interna in autonomia caricando su Google Foto a qualità originale le vostre immagini ed i video per poi eliminarli dallo smartphone. Il tutto senza consumare i pochi GB liberi che avete sul vostro account, chi acquista un Pixel ha infatti diritto a spazio illimitato per i contenuti caricati dallo smartphone.
Anche l'ultimo smartphone Google dispone di una NPU ma in questo caso è chiamata Pixel Visual Core. Tale co-processore viene utilizzato per migliorare la velocità di elaborazione e la qualità delle foto di tutte le applicazioni utilizzate sullo smartphone come Whatsapp o Instagram. Catturando un'immagine con tali applicazioni tutte le ottimizzazioni del software fotografico del P20 Pro vengono a mancare, l'HDR+ di Google resta. E che dire dei meravigliosi ritratti fatti con la fotocamera anteriore?
Prestazioni: sulla carta e nella pratica
Jessica
Nonostante il P20 Pro sia stato rilasciato nel 2018, integra un processore del 2017, il Kirin 970 supportato da 6GB di RAM e 128GB di memoria interna. Dalla sua il flagship cinese vanta una quantità maggiore di memoria ed anche nei test benchmark il P20 Pro batte, in questa categoria, lo smartphone di Google. Nei test benchmark, però è la GPU del Pixel 2XL a riportare risultati migliori, al contrario della CPU che su Geekbench viene superata da quella del P20 Pro.
Nell'uso quotidiano il P20 Pro è rapido, con multitasking, giochi e qualsiasi altro task. Anche la batteria di 4000mAh fa un buon lavoro e sotto un uso intensivo riesce ad arrivare a fine giornata con circa il 15/20% di carica ancora a disposizione; con un utilizzo più moderato riuscirete a mantenerlo in vita per un giorno e mezzo senza problema. Per gli amanti dei numeri, il P20 Pro sul test benchmark PC Mark ha riportato un risultato di 9 ore e 33 minuti.
P20 Pro e Pixel 2XL nei test benchmark
Test | Pixel 2XL | P20 Pro |
---|---|---|
3D Mark Sling Shot ES 3.1 |
3571 | 2972 |
3D Mark Sling Shot ES 3.0 |
4714 | 3346 |
3D Mark Ice Storm Unlimited ES 2.0 |
37844 | 30602 |
Geekbench CPU Single core |
1867 | 1920 |
Geekbench CPU Multicore |
6291 | 6780 |
PassMark Memory (RAM) |
13836 | 14091 |
PassMark Disk (Storage) |
47759 | 64144 |
Luca
Anche Pixel 2 XL ha una CPU della scorsa generazione ma questo non significa che abbia qualche problema di rallentamento. Lo Snapdragon 835 e i suoi 4GB di RAM sono più che sufficienti a portare a termine qualsiasi operazione senza problema. In più il software pulito e l'ottimizzazione di Google fanno letteralmente volare questo smartphone, è quasi impossibile notare perdite di frame o scatti evidenti.
Nei giochi non ci sono mai problemi anche se ovviamente smartphone più recenti sono in grado di ottenere lo stesso risultato con meno sforzo. La batteria da 3520 mAh non è miracolosa ma sufficiente. Il tempo effettivo di utilizzo è di gran lunga superiore ad altri prestigiosi concorrenti superando sempre le 7 ore di schermo acceso al giorno ma non tiene il passo con l'ottimo lavoro svolto da Huawei.
Conclusione
Due smartphone che di diverso non hanno solo il design. Due universi paralleli che si incontrano offrendo agli utenti delle ottime prestazioni in tutti i campi. Primo tra tutti la fotocamera. Che scegliate il P20 Pro di Huawei o il Pixel 2 XL di Google, vi metterete in tasca un flagship che a tutti gli effetti che non vi deluderà.
Gli aggiornamenti software e le patch di sicurezza sono una priorità per voi? Il dispositivo di Google è quello che dovete acquistare. Il Pixel 2 XL, va detto, è anche più economico: lo trovate su Amazon per circa 700 euro. Un prezzo che presto anche il P20 Pro raggiungerà, oltre al fatto che potete già da ora acquistare il phablet cinese a rate o in abbonamento tramite gli operatori telefonici.
Se il budget non è un problema e preferite avere uno smartphone dal look più moderno che offre anche il supporto al Dual SIM, Huawei ha la risposta!