Huawei balla intorno a Qualcomm e Co. con il Kirin 980
Anche se Huawei riserva per ottobre il lancio del suo prossimo flagship, i cinesi non passano comunque inosservati all'IFA 2018. Con il Kirin 980 Huawei non solo dimostra una sana fiducia in sé stessa, ma si beffa anche della concorrenza (in particolare di Qualcomm), e non è la prima volta.
In effetti i benchmark registrati dal processore Kirin 980 sono impressionanti. Nessuno è ancora riuscito a produrre un chip a 7 nanometri e la situazione rimarrà tale almeno fino all'inizio del 2019. La più raffinata tecnologia di produzione consente di collocare una secondo NPU sul Kirin 980, che avrebbe consumato troppa energia con processo a 10 nanometri.
Nuovi design di chip di ARM, connessione al proprio modem 5G, maggiore velocità LTE, questi sono i punti impressionanti. Se guardiamo i fatti, dobbiamo ammetterlo: nessuno può davvero tenere il passo al momento, nemmeno il boss Qualcomm.
"Siamo avanti di almeno sei mesi"
La fiducia in sé stessi diventa particolarmente chiara parlando con i manager di Huawei. Benjamin Wang, responsabile dello sviluppo del Kirin 980, afferma: "Siamo almeno sei mesi avanti a Qualcomm nello sviluppo dei chip. Approfittate del nostro lavoro pionieristico, perché è sempre più facile fare affidamento su tecnologie collaudate".
Wang intende in particolare i nuovi design ARM, Cortex A76 e Mali-G76-GPU. All'inizio dello sviluppo del Kirin 980, Huawei ha dovuto vedersela con molti bug in entrambi i moduli. Ora sono stati eliminati in modo che la concorrenza possa utilizzare una tecnologia "pronta per l'uso".
Huawei, in particolare l'affiliata chip Hisilicon, non è ovviamente riservata solo ai propri dispositivi per lo sviluppo di chip. Wang ha sottolineato nella discussione che le partnership con TSMC e ARM si avvantaggiano reciprocamente e insieme portano avanti lo sviluppo. Naturalmente, solo Huawei e i suoi prodotti sono visibili al cliente finale e hanno molto da offrire.
Per quanto riguarda la fotografia, ci si può aspettare molto dal Kirin 980. La seconda NPU e il nuovo DSP dovrebbero, ancora una volta, fornire immagini significativamente migliori in condizioni di scarsa luminosità e migliorare il rilevamento degli oggetti, renderlo più accurato anche per le immagini in movimento. Bisognerà vedere in che modo effettivamente funzionerà il tutto ma va notato che Huawei stabilisce le giuste priorità ed è convinta di avere un chiaro vantaggio in termini di sviluppo. Al momento ci sono tutti i segnali per affermare che sia vero.
"Non abbiamo concorrenti"
Huawei è un po' indietro quando si parla di industria Smart Home. L'AI Cube (non so perché un dispositivo in questo formato sarebbe stato chiamato "cubo") è un primo passo, ma non più di un inizio. Huawei sta anche sprecando del potenziale, perché il dispositivo composto da altoparlante intelligente e router WIFI LTE non può essere accoppiato né ad un sistema multi-room né ad un MESH WIFI. Peccato, ciò renderebbe l'AI Cube molto più interessante.
Tuttavia, è possibile che Huawei aggiunga queste feature tramite software, come dice il product manager Kevin Leo. E anche Leo ha piena fiducia in sé stesso, anche se il prodotto non è nemmeno sul mercato. Quando gli viene chiesto chi siano i maggiori concorrenti dell'AI Cube, risponde: "Non abbiamo concorrenti, abbiamo solo giocatori in questo campo.” Notevole.
Resta da vedere per quanto tempo continuerà il boom di Huawei nel campo degli smartphone e delle tecnologie correlate. Al momento, tuttavia, non ci sono quasi segnali che i cinesi debbano abbandonare l’avanzata. Lo sanno anche loro e non sono troppo timidi per dirlo.
Cosa ne pensate degli annunci di Huawei all'IFA 2018?
Questo articolo mi fa pensare che, nella creazione dei processori, Huawei non scenda a compromessi per ottenere qualità e stabilità, ma le ottiene comunque. Ottimo lavoro, davvero!
P.S. Trovo molto di mio gradimento che, malgrado i suoi smartphone siano un pò sottotono, Huawei sviluppi processori e tecnologie proprietari che FUNZIONANO.