Google vs Huawei: Android potrebbe correre gravi rischi
Comincio scusandomi per il titolo poco preciso: in realtà Google e Huawei non si affrontano come avversari, ma è piuttosto il governo Trump a combattere una guerra personale. Dopo aver inserito nella lista nera il produttore cinese, rendendo dunque impossibile alle aziende americane fare affari con Huawei, la situazione negli Stati Uniti è ancora poco chiara e non abbiamo idea di quali ripercussioni potrebbero esserci da un momento all'altro.
Tutto questo solo per un sospetto spionaggio?
Quasi tutti gli smartphone vengono prodotti all'interno della Repubblica Popolare Cinese. Questo non significa solo marchi locali, come Huawei, Xiaomi, OPPO, Honor oppure OnePlus (che probabilmente saranno interessati da questo divieto a causa della loro vicinanza a Huawei), ma anche Nokia e Apple. Gli Stati Uniti accusano Huawei di essere una porta d'accesso allo spionaggio e al sabotaggio del governo cinese.
Non si tratta certamente di una questione da respingere del tutto. Ricordo ancora bene il 2009 quando un esperto del settore mi disse che diverse aziende tedesche non erano autorizzate ad utilizzare le tecnologie Huawei e devo dire che all'epoca era possibile dimostrare un notevole traffico di dati verso la cina.
Ma come fa Huawei a fare la spia? Tecnicamente, non è forse garantito che un produttore di hardware non modificherà mai la scheda di uno smartphone in modo da ottenere un gateway per l'invio di dati senza che gli utenti se ne accorgano? Un simile approccio sarebbe certamente difficile da dimostrare.
Perché Huawei e non ZTE? E perché adesso?
Huawei e gli Stati Uniti non sono mai stati buoni amici. Nel dicembre dello scorso anno, le autorità canadesi (su istigazione degli Stati Uniti) hanno arresto Meng Wanzhou, capo delle finanze di Huawei, per aver presumibilmente violato le sanzioni dell'Iran.
Poco prima di questo avvenimento, anche la società cinese ZTE ha subito problemi molto simili. Gli Stati Uniti hanno accusato il Gruppo di aver violato le sanzioni e vietato a fornitori statunitensi come Qualcomm, Intel e Google di vendere beni e servizi a ZTE. Tuttavia, i cinesi sono riusciti a liberarsi dall'embargo in cambio di un pagamento di 400 milioni di dollari USA e della sostituzione dell'intero top management.
In questo contesto, è sorprendente come tutte le punizioni siano rivolte in modo del tutto unilaterale verso Huawei e alle sue filiali. Soprattutto perché la punizione attuale può essere descritta come draconiana.
Sono tempi duri per il secondo produttore di smartphone
La rottura con Google sarà probabilmente estremamente dolorosa per Huawei. Dopo tutto, grazie ad Android e al suo hardware, l'azienda è diventata negli ultimi anni il secondo produttore mondiale di smartphone. È ancora in dubbio il fatto che Huawei possa mantenere questa posizione senza un accordo con Google. Molti clienti sono già abbastanza insicuri nell'acquistare uno smartphone del marchio, anche perché un dispositivo senza servizi Google serve a ben poco.
Tutti i produttori di smartphone Android dovrebbero stare attenti d'ora in poi. La dipendenza a cui Android è stato sottoposto è ovviamente una lama a doppio taglio con pericoli imprevedibili. Naturalmente è possibile che noi, l'opinione pubblica, non notiamo nulla di quello che c'è dietro a tali decisioni e che il governo degli Stati Uniti stia magari compiendo un passo comprensibile. Rimane comunque un leggero retrogusto e manca una chiara trasparenza.
Come CEO di un produttore di hardware, come minimo mi preoccuperei e cercherei di stringere nuove alleanze software, solo per essere indipendente da Android. Il fatto che Samsung, così come Huawei, abbiano già un piano di riserva, è una piccola speranza. Chissà, forse i più grandi produttori di smartphone cambieranno le carte in tavola. I clienti potrebbero essere pronti per un tale passo, lontano dai servizi Google.
Una cosa è certa: uno smartphone ha bisogno di un sistema operativo. Ma un sistema operativo ha bisogno di molti smartphone. L'equilibrio di questo sistema è appena stato sconvolto e bisognerà aspettare per capire come si stabilizzerà.
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