Google Tango vs ARKit: perché Google ha perso il primo round nella lotta AR
Google ha finalmente lanciato sul mercato il secondo smartphone Tango: lo ZenFone AR. Le app fanno divertire durante il test ma mostrano alcune debolezze. E poi c'è Apple, il testardo concorrente che cambia le carte in tavola. Quale sarà il futuro di Tango? Quanto stupisce veramente ARKit? Con lo ZenFone AR ci siamo messi alla ricerca di una risposta.
Prima di tutto cos'è Tango?
Tango è la piattaforma di Google per la realtà aumentata. In generale si tratta di collocare oggetti digitali nello spazio reale. Questi oggetti sono così visibili sul display dello smartphone. La parte migliore è che questi oggetti seguono il movimento e sono perfettamente integrati nell'ambiente.
Alcune situazioni potrebbero sembrare futuristiche ma presto potrebbero diventare realtà: con un'app potreste lasciare dei messaggi ai vostri amici al ristorante o il gestore potrebbe presentarvi le pietanze sul menu come animazione 3D. Con un'app sullo smartphone sarebbe anche possibile fare tour digitali per l'acquisto come da Saturn con il suo HoloTour.
Adesso Tango fa la sua seconda comparsa su uno smartphone. Lo ZenFone AR mostra cosa si nasconde sotto la piattaforma. Abbiamo messo mano ad alcune app e giochi che sono disponibili solo per i telefoni Tango.
BMW i Visualiser: ecco come la BMW arriva nel vostro salotto
BMW ha da poco sviluppato un'app Tango che porta una BMW nel vostro giardino. O nel salotto. O dove volete. Il caso d'uso non è subito chiaro ma presto mostra perché la realtà aumentata è così interessante. Sul display dello smartphone compare d'improvviso una vera BMW. O una i3 o una i8. Stefan Biermann, responsabile marketing dell'innovazione, ci ha parlato di alcuni retroscena dell'app BMW. Il suo dipartimento lavora sull'app da circa un anno.
Ma qual è lo scopo dell'utilizzo? Biermann ci racconta di aver mostrato un prototipo dell'app a una manifestazione per responsabili all'acquisto. A tutti i presenti è stato subito chiaro quale fosse il valore aggiunto di quella presentazione. Infatti un rivenditore con il suo Visualiser può subito mostrare al cliente le diverse combinazioni di colore dell'auto. Il tutto senza essere in negozio. Con lo ZenFone AR il rendering dell'auto è estremamente elegante.
La realtà virtuale non sarebbe un'alternativa migliore? Grazie al tracking scaltro un'auto potrebbe essere incorporata in qualsiasi scena. Biermann controbatte dicendo che i clienti non si sentirebbero a loro agio durante l'acquisto indossando dei visori VR. Con l'AR invece è tutta un'altra cosa: lo smartphone si trasforma in una finestra nel mondo immaginario e l'utente, o per meglio dire l'acquirente, mantiene il controllo e percepisce l'ambiente circostante. Se BMW si affidasse a piattaforme VR come Vive, dovrebbe provvedere alla creazione di ambienti chiusi. Al contrario l'app AR è più semplice nell'utilizzo. Richiede solo qualche metro quadro di superficie libera.
Tuttavia il lavoro che sta dietro i modelli 3D è enorme. BMW dispone dei dati che devono essere convertiti per l'app AR e implementati nell'app. Attualmente c'è ancora molto lavoro da fare perché lo sviluppo della realtà aumentata è ancora nella fase preliminare. Anche le dimensioni del modello tridimensionale sono un problema. Se BMW volesse portare l'intera gamma di auto nel Visualiser si avrebbe bisogno di molti gigabyte.
${app-com.bmw.bmwivisualiser}L' American Museum of Natural History resuscita i dinosauri
Come si utilizza l'AR per scopi educativi? L'American Museum of Natural History ha avuto un'idea. Con l'app è possibile far comparire i dinosauri nello spazio circostante. Purtroppo i modelli tridimensionali sono abbastanza semplici e non texturizzati, cosa che toglie punti all'app. Tuttavia i dinosauri sono animati e si muovono un po'. Peccato che gli sviluppatori non siano riusciti a creare una breve traccia audio con le informazioni sugli animali preistorici.
${app-com.guidigo.tango.amnh}Tango Trails: nel paese dei balocchi
I giochi devono sempre avere una storia o un senso preciso? Certo che no. Candy Trails è uno di questi. Si inizia con lo scanner dell'ambiente circostante. In questo modo Candy Trails rileva le superfici di gioco. Fatto. Adesso il gioco mi chiede di avvicinarmi a un lecca lecca. Va bene. Cerco l'enorme lecca lecca, mi avvicino e premo sul display. E via verso il prossimo. Vabbè. Il gioco sembra un tantino noioso. Finalmente col terzo lecca lecca si capisce il senso: ora non devo colpire gli ostacoli che compaiono in forma di bastoncini di zucchero. Lo scopo è prendere più lecca lecca possibili. Candy Trails non è nient'altro che un passatempo, ma dimostra quali nuovi concetti di gioco sono possibili con l'AR.
${app-com.OxideSoftware.TangoTrails}Domino World: tassello dopo tassello
Collocare i tasselli da domino su un lungo percorso non richiede solo molto tempo ma anche nervi saldi: ogni singolo tassello richiede piena concentrazione sennò cade tutto e lo sforzo è stato vano. Con un gioco AR questo non succede. Con il gioco del domino potrete costruire il vostro percorso sul pavimento, utilizzare diversi tasselli colorati, aggiungerci ostacoli o altre cose particolari. È un peccato che non ci sia la possibilità di integrare ostacoli reali nel percorso.
${app-com.schellgames.dominoworld}La concorrenza è impressionante - senza sensori
Per quanto alcune app Tango siano impressionanti la concorrenza non rimane certo a guardare. Quando due/tre anni fa sembrava chiaro che le app AR avessero bisogno di un supporto hardware alla Tango, Facebook e soprattutto Apple hanno cercato di dimostrare il contrario. Senza sensori aggiuntivi il giovane ARKit di Apple riesce ad analizzare l'immagine della fotocamera dello smartphone con precisione. Al keynote Apple ha mostrato uno spettacolo eccezionale su un tavolo, da vedere con un comune iPad.
E negli ultimi giorni ARKit ha dimostrato di mantenere le promesse. Molte demo rivelano un'eccezionale precisione. E con iOS 11 tutti gli iPhone dalla generazione 6S, i tablet iPad Pro e l'ultimo iPad (quinta generazione) sono completamente compatibili con ARKit.
Tuttavia Google ha migliorato la piattaforma Tango. Ciò si nota dal punto di vista tecnico ma rimane comunque uno svantaggio: gli smartphone non sono sempre calcolati. Ogni componente costa di più. Tra due anni il 50% degli smartphone Android sarà veramente equipaggiato con sensori Tango come molti sperano? Visto il ridotto margine di copertura degli smartphone Android oserei dire di no.
Dal test si capisce che Tango fa un buon lavoro, ma non eccellente. Sì, Tango lavora con precisione ma non riesce di fatto a collocare gli oggetti in tre dimensioni nell'ambiente. Su tutte le app testate da me il livello AR rimane un overlay sull'immagine della fotocamera. Lì dove i contenuti AR devono essere coperti l'AR copre la realtà.
Non è poi un gran problema. Per chi vuole semplicemente appendere un quadretto AR alla parete questo non è poi un grande disagio. Il problema è che altre piattaforme AR anche senza sensori aggiuntivi riescono a farlo. Oppure prendete l'app 1600 che da una banconota da un dollaro crea un'ora di storia. Tutto senza alcun sensore.
Google Tango: la piattaforma ha un problema
La realtà aumentata è in generale un ambito molto interessante. Non è ancora tutto perfetto, si ha bisogno soprattutto di nuovi concetti di usability, poiché la maggior parte delle app più complesse non sono molto comode.
Le premesse per Tango non sono molto buone. Già le demo Facebook all'F8 si sono avvicinate molto alle tecnologie Tango, per non parlare dell'ARKit di Apple. Il fatto è che Apple ha portato la realtà aumentata nel software, Google invece ha solamente una soluzione hardware. L'hardware però non si può potenziare.
Tempi duri attendono la realtà aumentata su Android. ARKit presenterà presto una base installata, qualcosa di decisivo per gli sviluppatori di app. Tango è disponibile per una cerchia di utenti esclusiva. Solamente la diffusione rovinerà Tango. Tango dovrebbe apportare enorme valore aggiunto per poter fronteggiare una soluzione software.
Chi lo sa come Google continuerà a sviluppare la sua piattaforma Tango. Se Android non vuole rimanere indietro in termini di realtà aumentata, Google deve sviluppare un'alternativa a ARKit. Io presumo che nel quartier generale Google si stia già lavorando a pieno ritmo.
Il software è l'unica speranza per Tango
Dopo tutto sia ARKit che Tango utilizzano gli stessi sensori: ARKit conosce la posizione dello smartphone nello spazio grazie ai sensori di posizione e accelerazione. Ma anche Tango lo fa. Google deve quindi trovare un modo per rendere la percezione profonda con la fotocamera dello smartphone. Sarà interessante sapere quanto sia effettivamente complicato: uno sviluppatore ci ha rivelato che la maggior parte delle app Tango rilevano lo spazio solo una volta con la fotocamera ToF, affidandosi successivamente ai sensori di posizione dello smartphone. Aggiunge anche che le app Tango lavorano in una modalità che assomiglia molto a quella di ARKit.
Se Google riesce ad arrivare a una trasformazione di Tango in una soluzione software, Google può sperare in un successo. La concorrenza di casa Apple intanto procede.
Questa è però una cattiva notizia per tutta la piattaforma Android: gli utilizzi AR saranno le novità dei prossimi anni. Con la situazione attuale gli utenti Android non potranno trarne molto profitto. Google è sotto pressione.
Avete assistito già a demo AR? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
Penso che sia abbastanza probabile che Google amplierà Android con una piattaforma in tal senso. Se Dio vorrà vedremo :)