Google Pixel 2 recensione: l'essenziale è invisibile agli occhi
All'inizio di ottobre Google ha presentato i suoi nuovi smartphone top di gamma: il Pixel 2 e il Pixel 2 XL. Abbiamo ricevuto i nostri dispositivi di test e dopo averlo testato per bene, vi presentiamo la recensione finale del Pixel 2. E' davvero uno smartphone interessante come sembra?
Pro
- Impermeabilità
- Ultima versione Android
- Aggiornamenti
- Ottima fotocamera
- Feature originali (Google Lens, Motion Photos)
Contro
- Design un po' datato
- Alcuni bug all'uscita
- Non disponibile in Italia
Google Pixel 2 – Uscita e prezzo
Google Pixel 2 non arriverà in Italia. In Germania viene venduto ad un prezzo di 799 euro per 64GB di memoria e 909 euro con il doppio dello storage. Lo smartphone è disponibile in tre colorazioni ovvero Just Black, Clearly White e Kinda Blue (non disponibile da 128GB). Il Google Pixel 2, come potete vedere, continua la tendenza verso smartphone di lusso sempre più costosi.
Google Pixel 2 – Design e assemblaggio
Il primo smartphone Pixel ha sorpreso con la sua parte posteriore perché mischiava vetro e metallo. Il Pixel 2 continua su questo stile, ma il risultato è piuttosto particolare: abbiamo l'impressione di tenere in mano uno smartphone in plastica. Afferrando lo smartphone si fa un vero e proprio viaggio indietro nel tempo perché da tempo non ci capita uno smartphone high-end così leggero.
La tendenza attuale è quella di offrire smartphone con un formato di schermo 18:9 (o 2:1 come dicono i produttori). Il Pixel 2 XL segue questa moda, ma il piccolo Pixel 2 si ritrova con un 16:9 con grandi bordi in alto e in basso, proprio come il predecessore. La volontà del progettista, la simmetria, il suono stereo, diverse spiegazioni sono possibili, ma in ogni caso il risultato è un po' deludente. Non ci sono bordi sottili nemmeno lateralmente.
Naturalmente Google mantiene la separazione di materiali sul retro del dispositivo. Sia visivamente che al tatto, possiamo percepire chiaramente la differenza tra la scocca e la parte superiore dove troviamo la fotocamera. Il modello bianco dello smartphone mostra una parte superiore leggermente grigia, il modello nero presenta un nero profondo nella parte superiore mentre il modello azzurro un colore più scuro nella parte superiore.
In termini di connettori, Google ha rinunciato al mini-jack, come ha fatto Apple sul suo iPhone e Huawei sul suo Mate 10 Pro, per esempio. Se volete assolutamente utilizzare uno cavo jack (chiunque non voglia acquistare cuffie USB-C o cuffie wireless), è possibile sfruttare l'adattatore fornito da Google nella confezione.
Un'altra piccola critica (molto soggettiva) riguarda la posizione del bilanciere del volume: quando si è abituati ad avere la configurazione con il volume in alto (destra o sinistra non importa), ci si deve abituare a trovarlo al centro del dispositivo. È quindi necessario spostare il pollice o tenere lo smartphone molto in alto nella mano.
Grazie alle sue piccole dimensioni, alla sua sottigliezza (7,8 mm) e al suo peso (143 grammi), il Pixel 2 è molto piacevole da maneggiare. Il retro del dispositivo offre una sensazione piacevole e resistente alle impronte digitali, ma questo peso leggero dà l'impressione di fragilità.
Il lettore di impronte digitali rimane nella stessa posizione del predecessore, proprio come la porta USB Tipo-C. Lo slot nanoSIM è sulla sinistra, ma non aspettatevi di trovare una scheda microSD o il supporto ad una doppia SIM.
Google Pixel 2 – Display
Anche su questo punto non c'è stata una grande rivoluzione. Abbiamo un Google Pixel con una definizione in Full-HD (1080 x 1920 pixel) e non un Quad-HD, come vorremmo che fosse il fiore all'occhiello in 16:9. Il rapporto schermo superficie frontale è del 67,9%, non tanto. In più una parte dello schermo, già non molto grande, viene utilizzata per la barra di navigazione.
Nella pratica questo schermo fa una buona impressione. Si tratta di un display OLED di Samsung, a differenza del fratello maggiore che monta un pannello LG, e va detto che c'è una differenza molto visibile tra i due dispositivi in termini di rappresentazione del colore. Sul modello grande, sono più blandi. Un utente poco esperto non si accorgerà necessariamente del problema, mentre un utente più allenato rimarrà subito sorpreso.
Come spesso accade sugli schermi OLED, lo schermo è leggermente bluastro in alcune angolazioni, ma nel complesso è soddisfacente. Il bilancio è diverso sul Pixel 2 XL, il mio collega Luca tornerà sull'argomento nel suo articolo.
Lo smartphone è dotato della funzione Always On Display, che può essere ovviamente disattivata.
Google Pixel 2 – Funzioni speciali
Active Edge
Se seguite da vicino la tecnologia mobile, probabilmente avrete sentito parlare della funzione Edge Sense di HTC. Google offre qualcosa di molto simile sui suoi due Pixel: Active Edge. Questa è una funzione di compressione che consente di lanciare Google Assistant semplicemente premendo lo smartphone ai lati. Il livello di pressione può essere configurato nelle impostazioni.
Verificate che Google Assistant sia configurato premendo e tenendo premuto il tasto Home. Se viene lanciato Google Now On Tap invece di Google Assistant, Active Edge non funzionerà perché funziona solo con Google Assistant.
eSIM
Google offre all'utente due tipi di schede SIM: una è la scheda nanoSIM che probabilmente conoscete, l'altra è la scheda eSIM.
Il Pixel 2 annuncia la futura scomparsa della carta SIM? Le eSIM non esistono solo sul Pixel 2, Apple ha iniziato anche con il suo iPad Pro e diversi smartwatch la usano. Gli operatori italiani sembrano ancora riluttanti all'idea e l'adozione di tale tecnologia difficile. In ogni caso, il Pixel 2 può essere utilizzato con una nanoSIM normale.
Google Pixel 2 – Software
I due nuovi Pixel 2 possiedono Android 8.0 Oreo. Il contrario sarebbe stato sorprendente dal momento che la particolarità dei Pixel (e Nexus prima di loro) è quello di ottenere gli ultimi aggiornamenti rapidamente e prima degli altri.
In pratica abbiamo visto di recente che questo non è necessariamente il caso in quanto alcuni smartphone (Sony Xperia XZ1 e XZ1 Compact, Samsung Galaxy A5 ecc.) hanno ricevuto la patch di sicurezza di ottobre prima del Google Pixel 2. La patch di sicurezza sul Pixel 2 è attualmente quella di settembre.
Possiamo notare diverse nuove funzionalità rispetto al precedente Pixel. La barra di ricerca di Google è stata spostata nella parte inferiore dello schermo (più facile da accedere), consentendo di visualizzare un widget con data, temperatura e un simbolo meteo in alto. Google App (precedentemente chiamata Google Now) sulla sinistra può essere facilmente disabilitata tramite le impostazioni della schermata Home. La categoria Living Universe nei live wallpaper è nuova anche se alcuni sfondi simili erano già noti sui primi Pixel.
Naturalmente, nelle viscere di questo smartphone troviamo l'ormai famoso Google Assistant. Come spiegato in precedenza è possibile lanciarlo premendo il dispositivo sui lati, tenendo premuto il pulsante home o dicendo "OK Google" (se è stata abilitata questa impostazione), oppure semplicemente premendo il pulsante del microfono accanto al campo di ricerca. Si noti che Google Assistant funziona offline finché non si chiede di fare qualcosa su Internet (potete avviare un'applicazione, ad esempio).
Una delle caratteristiche del nuovo Pixel è l'ascolto permanente della musica nell'ambiente per il riconoscimento delle tracce. Il tema dell'ascolto permanente sarà trattato in un altro articolo perché ci sono molte cose da dire su di esso, ma per quanto riguarda il riconoscimento musicale, il numero di canzoni che possono essere riconosciute è attualmente limitato (il numero iniziale era di 17,000 ma Google ha promesso ve ne saranno molte di più). Non ho provato a vedere questa caratteristica in azione, ma non si è mai attivata in nessun momento nonostante la presenza di musica nell'ambiente in cui mi trovavo.
Google Pixel 2 – Prestazioni
Come la maggior parte degli smartphone di fascia alta del momento, il Pixel 2 utilizza uno Snapdragon 835. Questo processore octa-core ha 4 nuclei Kryo con frequenza 2,35 GHz e 4 altri nuclei con frequenza 1,9 GHz. Il chip grafico è naturalmente l'Adreno 540, questa coppia è classica sui recenti top di gamma. Detto questo, a differenza della concorrenza Google ha un software e una gestione hardware perfetti, il che si traduce in prestazioni eccellenti.
Sul lato RAM, troviamo "solo" 4 GB di RAM, nella pratica è sufficiente per un multitasking particolarmente fluido. La memoria interna è di 64 o 128GB, a seconda del modello.
Il dispositivo non è così maturo come ci si aspetterebbe. Mmi è capitato più volte di vedere applicazioni crashare (specialmente Google Foto), ma questo non è abbastanza frequente da essere davvero un problema. Gli aggiornamenti di Google risolveranno molto probabilmente rapidamente questo problema.
Abbiamo messo sotto il dispositivo sui test benchmark al fine di ottenere risultati teorici che ci permetteranno di confrontarlo con altre ammiraglie del momento.
Google Pixel 2 nei test benchmark
Samsung Galaxy S8 | Google Pixel 2 | |
---|---|---|
3DMark SlingShot ES 3.1 | 3174 | 3681 |
3DMark SlingShot ES 3.0 | 3217 | 4922 |
3DMark Ice Storm Unlimited | 27330 | 38271 |
Geekbench Single Core | 1983 | 1916 |
Geekbench Multi Core | 6402 | 6372 |
PCMark Work Performance | 6135 | 7385 |
PCMark Storage | 4644 | 4535 |
Google Pixel 2 – Audio
Troviamo due altoparlanti stereo su questo Google Pixel 2. I diffusori sono collocati nella parte superiore e inferiore del pannello frontale, negli ampi bordi che rendono il design del Pixel caratteristico. In pratica, la qualità è buona e anche nel volume massimo il risultato è ottimo.
Il jack delle cuffie è scomparso, quindi dobbiamo trovare un'alternativa. O si passa attraverso un adattatore (probabilmente incluso nella confezione, ma questo non è certo dal momento che non abbiamo la scatola dedicata all'utente finale), oppure si passa attraverso le cuffie Bluetooth. Troverete codec che consentono l'alta qualità: LDAC, AptX HD ecc. Un articolo speciale sarà presto scritto sull'argomento.
Come già detto, lo smartphone è costantemente in ascolto di musica ambientale per fornire informazioni all'utente. Questa caratteristica non è attiva by default ed al momento non riconosce tutte le canzoni a causa del database limitato. Quando riconosce i brani, visualizza le informazioni corrispondenti sul blocca schermo.
Durante le chiamate il suono è molto corretto, i miei interlocutori soni stato in grado di capirmi senza problemi.
Google Pixel 2 – Fotocamera
Abbiamo aspettato con impazienza questa fotocamera e, come ha confessato Stefan, guardando alla galleria delle foto sembrano provengano da una piccola fotocamera e non da uno smartphone.
Configurazione e risultati
Dal lato hardware non abbiamo una configurazione straordinaria. Sul retro troviamo il sensore Sony IMX362 già noto dall'HTC U11. Con 12,2MP, pixel di 1,4 micron ed un sensore che misura 1/2,55 pollici, abbiamo dei numeri normali per un dispositivi di fascia alta. Tuttavia, a differenza del Pixel di prima generazione, è presente uno stabilizzatore ottico d'immagine.
In pratica, la qualità delle foto è davvero buona e la spiegazione sta nel software. Quando si preme il tasto di scatto, la fotocamera immortala non uno ma più momenti: 10 di questi sono sottoesposti mentre uno è "normale". Questa funzione permette di espandere la gamma dinamica del piccolo sensore e di rendere visibili i dettagli nelle aree scure e luminose quando i contrasti sono forti.
Al di là della gamma dinamica, la fotocamera ha molto da offrire. Nonostante alcune eccezioni, il bilanciamento del bianco funziona bene ed i colori sono realistici. Quando la luminosità è buona il risultato supera quello ottenuto dal primo Pixel.
Con l'attivazione del Visual Core da parte di Google, il potenziale della fotocamera non potrà che crescere. Nell'anteprima di Android 8.1 non è purtroppo disponibile.
L'aspetto più interessante è il potenziale della fotocamera in condizioni di scarsa luminosità. Il Pixel 2 se la cava benissimo. Le immagini sono ricche di dettagli e prive di rumore fotografico. Ciò è dato da una combinazione di fattori: combinazione di più foto, tempi di apertura brevi, sensibilità ISO bassa e la magia del software che, in ultima analisi, garantisce una buona luminosità. Così gli scatti in notturna risultano buoni, a differenza di quelli offerti dalla concorrenza.
Modalità ritratto
Mettiamo un po' a fuoco la modalità ritratto. Si tratta di fotografare un oggetto (o una persona) e l'intelligenza artificiale si prenderà cura di offuscare il resto. Qui sotto troverete una panoramica, il nostro modello Pierre appare nel bel mezzo di una grande sfocatura. Si noti che la modalità ritratto è presente anche sulla fotocamera anteriore. La tecnologia alla base di tutto questo è complessa e non è la stessa nella fotocamera frontale e nella posteriore.
Per schematizzare, la modalità ritratto funziona come segue. Viene creata un'immagine il più possibile ricca di precisione, utilizzando la tecnologia HDR+. Una volta realizzata questa immagine la foto ha solo bisogno di essere sfocata. È qui che entra in gioco l'intelligenza artificiale: una rete neurale guarda l'immagine e capisce cosa deve cambiare, e dove, sulla base delle tante immagini con cui ha maturato esperienza. Perché sì, sta imparando, questo è il Machine Learning. In pratica, per l'utente, basta attivare la modalità Ritratto, scattare la sua foto, e finirà con due foto diverse, come si può vedere di seguito.
Motion Photo
Parlando del software, c'è anche molto da dire. Prima di tutto, la presenza di una funzione chiamata Foto in movimento: la fotocamera non cattura solo una semplice immagine, ma registrerà anche un mini video della durata di circa 4 secondi. Potremmo chiederci l'utilità di tale funzione, ma in ogni caso può essere disabilitata.
Google Lens
Un altro elemento interessante: Google Lens. Quando si scatta una foto con la fotocamera, è possibile utilizzare Google Lens per identificare ciò che si vede. In teoria, l'idea è quella di essere in grado di identificare ciò che viene fotografato con il maggior numero possibile di dettagli. Ad esempio, scattando una foto della famosa torre TV di Berlino, Google Lens vi dirà che si tratta della torre TV di Berlino.
In pratica, dice semplicemente che si tratta di una torre senza determinare quale. Insomma, la funzione non è ancora completamente sviluppata ma anche in questo caso il concetto di Machine Learning farà il suo lavoro nel tempo e, si spera, Google Lens sarà in grado di riconoscere una scimmia in una foto e anche dire se si tratta di uno scimpanzé o un bonobo.
Google Pixel 2 – Batteria
Google Pixel 2 ha una batteria di 2700 mAh. Poiché il processore è molto potente e la batteria non è grande, è legittimo chiedersi se lo smartphone possa resistere per un lungo periodo di tempo quando si utilizza molto. La risposta è sì, senza alcuna impresa riesce a durare per tutto il giorno senza problemi. In termini di velocità di ricarica, lo smartphone è passato dal 39% al 100% in 1 ora e 15 minuti.
Lato software, troviamo nel menu le modifiche apportate da Android Oreo, in particolare la presenza della durata di utilizzo dello schermo dall'ultima ricarica completa.
Google Pixel 2 – Specifiche tecniche
Giudizio complessivo
Quando si vede per la prima volta il Pixel 2 è difficile esserne completamente ammaliati. Tuttavia, l'interfaccia software è un vero piacere (nonostante alcuni bug temporanei) e la fotocamera è davvero eccellente. Anche le prestazioni sono molto buone.
Come diceva Antoine de Saint-Exupéry: "l'essenziale è invisibile agli occhi" e se non conosceste il Piccolo Principe, potreste quasi pensare parlasse del Pixel 2. Per quanto riguarda le pecore, il Pixel 2 potrebbe non sapere come disegnare, ma con Google Lens sarà presto in grado di riconoscerle.
Questo hands on è stato modificato il 10 novembre 2017. Ho aggiunto le mie impressioni finali sullo smartphone ma i commenti scritti durante il primo test non sono stati rimossi.
Bellissimo terminale, super foto, ecosistema Android super sviluppato! Direi perfetto se non fosse per il prezzo!
Se volete comprare un google pixel / nexus o un qualsiasi telefono senza lettore musicale ( inclusi i nuovi galaxy dall' s7 con ultimo firmware-s8 in poi) senza portarvi appresso un Ipod per riprodurre musica, potee installare ottime app quali Pi music player, Musicolet, Music player ( di AppBott), Samsung Music o, se siete disposti a pagare, Poweramp.
Ciònonostante,i google pixel non mi convincono molto anche perchè ( misteriosamente) hanno tolto anche loro il jack delle cuffie. Per quanto ancora andrà avanti ' sto trend?
E poi dai, il retro assomiglia a quello dei vecchi pixel e non è molto gradevole secondo me.
Io non capisco perché quelli di google si impegnino per non farne una giusta ( se non altro, però, aumenteranno gli aggiornamenti software).
Se tu non piacere, tu non comprare