Ok Google, è il momento di portare Assistant su Daydream
La Google I/O è alle porte e siamo tutti in attesa di vedere cosa c'è di nuovo in casa Mountain View. Il gigante della tecnologia non ha rinunciato alla realtà virtuale e Google Assistant è in costante miglioramento, il che solleva la domanda: perché non integrarli insieme? A noi sembra un passaggio del tutto logico!
Google vuole impressionarci e la VR è in fase di sviluppo
La conferenza per sviluppatori, Google I/O, si terrà dall'8 al 10 maggio allo Shoreline di Mountain View. Big G ha invitato sviluppatori e appassionati per dare un'occhiata al vasto ecosistema nascosto dietro le tende.
Uno sguardo al calendario degli eventi mostra come Google stia ancora lavorando sodo su VR e AR, il che potrebbe sorprendere alcuni seguaci dell'azienda. Dopotutto Daydream, la piattaforma VR di punta di Google, non è stata un gran successo a causa del mancato supporto da parte dei produttori.
Alcuni indizi suggeriscono che Google sta cambiando rotta per quanto riguarda la realtà virtuale. Il Lenovo Mirage Solo, un visore VR standalone Daydream, sarà presto sugli scaffali, pronto a competere con Oculus Go, Magic Leap e le altre soluzioni standalone in arrivo sul mercato.
Ma vi è un progetto Google che può essere definito un successo indiscusso: Assistant. L'aiutante magico di Mountain View ha trovato la sua strada verso gli smartphone ed ora si è insediato in molte delle nostre case, accomodato negli altoparlanti di Google Home o Google Home Mini e rimanendo in ascolto, in attesa di essere convocato.
Assistant ha dimostrato di essere in grado di gestire una vasta gamma di comandi e funzioni complesse, ora anche in italiano. È possibile utilizzare l'assistente per rimanere aggiornati con le news, ascoltare le vostre playlist su Spotify o farvi leggere una storia prima di andare a dormire.
Considerando ciò, è davvero facile immaginare l'utilizzo di Assistant con la raltà virtuale:
- "Ok Google, cambia scena in (posizione)".
- "Ok Google, portami a (posizione)".
- "Hey, Google, dammi/mostrami (oggetto)".
E così via. Assistant potrebbe anche avere un proprio avatar per personificare il genio della lampada. Anche se potrebbe evocare ricordi delle famose scene di Star Trek, è la tecnologia più vicina alla realtà del nostro tempo.
Assistant nella realtà virtuale: è arrivato il momento
Il passo successivo di Google nella VR dovrebbe essere logico: integrare il suo eccellente assistente vocale nelle cuffie VR standalone. Assistant potrebbe portare la realtà virtuale al livello successivo.
Ci sono diversi ostacoli che la tecnologia VR deve superare prima di raggiungere il mainstream. Una di queste è certamente la goffaggine della navigazione nella totale immersione dell'essere nello spazio virtuale. Attualmente ciò è gestito tramite la direzione dello sguardo (guardando una finestra o un pulsante per alcuni secondi per selezionarlo), o tramite un controller portatile utilizzabile come fosse un puntatore laser/controller di gioco.
Entrambi questi metodi sono spesso piuttosto sgradevoli, ma c'è un modo più naturale ed efficace che VR potrebbe utilizzare. Se Assistant è in grado di navigare sul web e di gestire le applicazioni, non c'è ragione per cui questa funzionalità debba essere limitata allo smartphone. È' già possibile utilizzare i comandi vocali di Assistant per gestire gli elettrodomestici, perché non fare lo stesso con la VR?
Chiunque abbia fatto i primi passi nella VR con dispositivi di fascia medio-bassa (tutti coloro che non hanno un Oculus Rift o un HTC Vive) ha sperimentato tutti i piccoli inconvenienti che Google Assistant può risolvere. I comandi vocali possono essere utilizzati per fare ricerche sul web e navigare tra le app, oltre che per attivare funzioni nello spazio virtuale, in modo da non dover continuare a ruotare la testa. Potrebbe risparmiarci diversi mal di testa (letteralmente).
Certo, per i giochi VR immersivi in cui è necessario un movimento rapido del dito per reagire il più velocemente possibile, i controller avranno ancora il proprio posto, proprio come sulle console. Ma per le applicazioni social e di lavoro, non c'è motivo per non utilizzare i controlli vocali e con Assistant, Google è pronto a spianare la strada.
Quindi, Google, se vuoi impegnarti seriamente con la VR come il calendario della Google I/O e Mirage Solo mostrano, è il momento di passare all'azione: porta Assistant nel mondo della realtà virtuale. Inoltre, chi non vorrebbe immergersi in un mondo virtuale dove basta impartire dei comandi vocali per plasmare il mondo circostante?
I visori VR non sarebbero per voi più interessanti con Google Assistant integrato?