Google Home Mini vs Amazon Echo Dot: quale scegliere?

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© nextpit

Natale si avvicina e con lui anche il periodo dei regali. I due piccoli altoparlanti connessi di Google e Amazon, specialmente per il loro prezzo, rappresentano il regalo perfetto per gli amanti della tecnologia. Ma quale scegliere? Vi spieghiamo le differenze tra i due dispositivi anche se, al momento, nessuno dei due supporta ancora l'italiano.

Google Home Mini vs Amazon Echo: la guerra dei prezzi

Amazon Echo Dot (Pierre)

Cominciamo da ciò che costituisce il grande vantaggio di questi altoparlanti Smart Home. Come il Google Home Mini, l’Amazon Echo Dot è molto conveniente grazie alla sua etichetta di 59,99 euro. Per il momento l’altoparlante è ufficialmente disponibile nei Paesi anglofoni e germanofoni, dove Alexa, l’assistente vocale, è compatibile.

Sappiate tuttavia che è possibile importarlo facilmente nel nostro paese. L’Echo Dot è il più piccolo altoparlante connesso di Amazon che accompagna altri modelli più grandi: Echo (99,99 euro), Echo Plus (149,99 euro) e Echo Show (219,99 euro).

Google Home Mini (Eric)

L’Assistant di per sé è gratuito, infatti tutti gli smartphone con Android 6.0 o versioni più recenti si risvegliano alle parole “OK Google”, funzionalità vocale che permette di lanciare l’Assistant. Anche sui Google Home e Google Home Mini è possibile lanciare l’Assistant senza l’aiuto di un pulsante. Questi dispositivi costano rispettivamente 149 euro e 59 euro, ma potrete trovarli ad un prezzo migliore su altre piattaforme di vendita.

Potete optare anche per gli altoparlanti di altri produttori compatibili con Google Assistant. La lista si allunga, marchi come JBL, Sony e Marshall propongono anche dei migliori risultati in termini di suono.

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I LED di Google Home Mini non sono visibili al primo sguardo. / © NextPit

Google Home Mini vs Amazon Echo: la configurazione

Amazon Echo Dot (Pierre)

Come succede spesso per i dispositivi Smart Home, è necessario passare per un’applicazione dopo aver collegato il vostro dispositivo. Dato che l’Echo Dot non è dotato di uno schermo continuerete la configurazione sul vostro telefono. Per utilizzare l’Echo Dot dovrete scaricare quindi l’applicazione di proprietà Amazon Alexa. Il resto è piuttosto facile. Seguite le istruzioni ed il gioco è fatto.

Una volta attivato l’Echo Dot, non potrete controllarlo tramite l’applicazione ma tramite la vostra voce. Per “svegliarlo” dovrete utilizzare la parola d’ordine "Alexa" (ma potete impostare anche Amazon o Echo).

Diversamente dall’Home Mini, l’Echo Dot può connettersi ad altri altoparlanti tramite il mini-jack o tramite Bluetooth. Questo è un vantaggio non trascurabile poiché permette di approfittare di una qualità migliore del suono grazie al multi-room.

Da poco Alexa permette anche di riconoscere diverse voci recuperando quindi il suo svantaggio su Google Assistant. Alexa può quindi riconoscere le voci per leggere i messaggi, le chiamate, autorizzare l’accesso allo shopping senza codice di conferma, leggere le notizie dell’ultima ora e accedere a Amazon Music Unlimited Family, piano che si basa sulla persona che parla. Infine se possedete diversi altoparlanti Amazon Echo, è necessaria una sola configurazione con Alexa poiché sarà applicata a tutti i dispositivi compatibili.

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L’aspetto “dischetto da hockey” è palese. / © ANDROIDPIT

Google Home Mini (Eric)

Ciò che Pierre ha spiegato per l’Echo Dot vale in gran parte anche per il Google Home Mini. L’Assistant si configura sul vostro smartphone, quindi è probabile che l’abbiate già fatto. L’Assistant accede alle informazioni del vostro account Google quindi sa già molte cose di voi.

È un vero peccato che l’Home Mini non possa essere connesso ad un altro altoparlante. Google parte dal presupposto che il vostro altoparlante stereo sarà compatibile con Google Home o altro per poter essere connesso tramite Chromecast. Potete così connettere diversi altoparlanti in stanze diverse e riprodurre la musica tramite il comando “Riproduci Johnny be Goode in tutta la casa”.

Una volta terminata la configurazione le cose diventano molto semplici poiché Google Assistant è lo stesso su tutti i vostri dispositivi. In più, potranno utilizzarlo utenti diversi poiché il dispositivo arriva a distinguere fino a 6 utenti.

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Amazon Echo in formato mini e maxi. / © ANDROIDPIT

Google Home Mini vs Amazon Echo: che si può fare?

Amazon Echo Dot (Pierre)

Malgrado le sue piccole dimensioni Amazon Echo Dot è ricco di funzionalità grazie al suo assistente Alexa. Alexa non ha niente da invidiare a Google Assistant, al contrario. Potete utilizzare l’Echo Dot per consultare il meteo, gestire il vostro calendario (Google, Microsoft…), creare la vostra Smart Home (luci Philips Hue), riprodurre la musica (Amazon Music, Spotify, Pandora, iHeartRadio, TuneIn Radio, Sirius XM…). Apple Music o Google Play Music? No.

Bisogna ricordare che Alexa si migliora continuamente. Sbarca per esempio sulle auto. L’Echo Dot può essere utilizzato anche per regolare le impostazioni all’interno del vostro veicolo compatibile (regolare il riscaldamento, creare un itinerario…). Ovviamente Amazon s’impegna a proteggere la vostra sfera privata. Avrete l’opzione di eliminare i comandi vocali più tardi.

Il suo solo difetto sta nel numero di lingue che parla, due per il momento: inglese e tedesco. Se non siete bilingue, l’Echo Dot potrebbe quindi non interessarvi.

Google Home Mini (Eric)

Ad essere onesti Google Home non fa molto di più. Con le sue numerose possibilità, Alexa si trova persino in vantaggio e tra le tante troviamo anche le storie per far addormentare i vostri figli.

L’integrazione dei dispositivi connessi è la differenza. Possiamo utilizzare prodotti di costruttori diversi con gli stessi comandi: dite “abbassa la luminosità nel salone” e obbedirà, che il vostro prodotto sia Osram, Philips o IKEA. Lo stesso vale ovviamente per gli altoparlanti nei sistemi multi-room.

Google Home Mini vs Amazon Echo: design e formati

Amazon Echo Dot (Pierre)

Disponibile in due colorazioni (nero e bianco), l’Echo Dot è un altoparlante relativamente discreto con una qualità di fabbricazione molto più alta di quanto si possa pensare per un dispositivo di questa fascia di prezzo. Le sue dimensioni compatte si adattano perfettamente ad ogni tipo di situazione.

A livello di elaborazione, l’Echo Dot risulta più semplice dell’Home Mini. Dispone di una luce LED blu e arancione attorno al dispositivo che lo distingue dagli altri altoparlanti più classici. Nessun pulsante touch è presente bensì quattro tasti fisici, di cui un tasto Mute per disattivare il riconoscimento vocale.

Dal punto di vista del suono l’Echo Dot non fa miracoli considerando le sue dimensioni. Di per sé non è male ma i bassi rimangono limitati e gli acuti sono molto duri. Amazon ha pensato a questo altoparlante come a un supplemento da collegare ad un altro altoparlante o a un Echo. Per esempio, il suono è meno potente dell’Home Mini.

Confronto

Echo Dot Home Mini
Disponibile in diversi formati Disponibile in diversi formati
Bluetooth per musica, entrata mini jack Più economico, incluso gratuitamente con diversi smartphone
Tasto Mute fisico Tasto Mute fisico

Google Home Mini (Eric)

Il Google Home Mini sembra essere più elegante con il suo pannello comandi invisibile (semplice da utilizzare). È caratterizzato da un look più moderno di quello dell’Echo Dot che ha un design un po’ troppo “dischetto da hockey”.

Conclusione: quale scegliere?

Amazon Echo Dot (Pierre)

Anche se le differenze non sono molte, l’Echo Dot si rivela un prodotto più completo dl Google Home Mini. Permette di approfittare di (quasi) tutti i vantaggi dei suoi fratelli maggiori ma ad un prezzo nettamente più abbordabile per avvicinarsi con semplicità al mondo degli altoparlanti connessi. Oltre alle qualità di Alexa, il piccolo altoparlante di Amazon può essere utilizzato per creare un sistema audio più elaborato grazie alla sua migliore connettività. Alla fine, solo i limiti linguistici costituiscono la sua più grande debolezza in confronto a Google Assistant.

Google Home Mini (Eric)

All’inizio Amazon era in testa ma Google ha recuperato lo svantaggio. Home e Home Mini sfortunatamente non sono così interessanti come potrebbe essere l’Home Plus con la sua antenna Smart Home o l’Echo Dot con la sua abilità di connettersi ad altri altoparlanti. Detto ciò, Google Assistant sarà molto presto disponibile su diversi altri tipi di altoparlanti connessi quindi non serve preoccuparsi.

Personalmente mi sento più a mio agio con l’Assistant perché utilizzo molto i servizi Google. L’Assistant può utilizzarli e rispondere ai miei comandi per interagire con questi servizi. Su Amazon ho dovuto trasferire i parametri e poi sperare che tutto funzionasse.

Il sistema di Google mostra tutto il suo talento a livello di sistema di cast che permette di lanciare lo streaming su dispositivi specifici. “Riprodurre Game of Thrones nel salone” e voilà, la serie compare sul televisore. Quest’ultimo è compatibile sia con Google Cast che collegabile con Chromecast.

Avete avuto la possibilità di provare Google Home Mini?

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Pierre Vitré

Pierre Vitré
Caporedattore

Pierre nutre una grande passione per le nuove tecnologie mobile fin dai suoi primi tempi trascorsi con il suo StarTac. Utente Android dal 2011, Pierre non può più fare a meno del robottino verde ed è questo uno dei motivi principali che lo ha spinto ad unirsi al team di AndroidPIT per diventare Caporedattore del team editoriale francese. Non abbandona mai il suo smartphone e smartwatch ed è ancora convinto che Google Glass sarà un successone.

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