Fine di un sogno: perché Google Daydream non decolla
Il 2017 ha già assistito al lancio di diversi smartphone top di gamma: HTC U Ultra, LG G6, Samsung Galaxy S8, Huawei P10. Ma cos'hanno in comune? Nessuno di questi terminali supporta la piattaforma di realtà virtuale sviluppata da Google, Daydream. Ma perché questo dipartimento di Mountain View è diventato l’ultima ruota del carro?
Google investe già da diversi anni nel mondo della realtà virtuale. Il primo passo è stato Gear VR. Ma dopo quasi un anno la situazione è questa: i nuovi flagship del 2017 hanno rinunciato a Daydream. Perché?
Daydream e Gear VR: è questione di predominio
La realtà virtuale non è solo un tema interessante. Interi settori si aspettano grandi guadagni da esso. Perciò non si tratta del semplice supporto Daydream su smartphone ma di una strategia generale della piattaforma. Chi gestisce una piattaforma di successo può guadagnare di più di chi vende un singolo hardware.
Per Google sono due gli aspetti decisivi: da una parte Daydream definisce le prestazioni dell’hardware e dall’altra Google vende contenuti grazie al Play Store. Quindi, per Big G, Daydream è una piattaforma VR con grande potenziale in termini monetari.
Lo stesso vale per Samsung. Naturalmente sul Galaxy S8 è presente l’Oculus Store dove è possibile acquistare contenuti VR adatti a Gear VR. Per ogni app acquistata sia Samsung che Oculus intascano una bella sommetta. È per questo che il gigante sudcoreano non ci pensa proprio a rendere i propri smartphone adatti a Daydream, sebbene dispongano dell’hardware necessario.
Oculus, d’altro canto, cerca di accaparrarsi clienti nell’ambito della VR basata su PC. Oculus Rift è uno dei visori più conosciuti di sempre. Altre soluzioni VR basate su PC e consolle sono disponibili anche grazie ad HTC con Vive e Sony con la Playstation VR. Le cifre di mercato parlano chiaro: Gear VR è stato il visore più venduto del 2016 (e gran parte del merito va alle prevendite distribuite ai clienti che compravano l’S7).
Realtà virtuale: lotta per la piattaforma dominante
Eppure nessuna delle piattaforme sopra citate si è veramente fatta valere nel suo ambito. Nel settore mobile dovrebbe essere naturale che Samsung e Google siano i principali concorrenti. Ma in realtà Google non riesce a stare davvero in campo. Le cifre del 2017 ci stupiranno?
Samsung punta su Gear VR
Samsung in verità presenta uno svantaggio: solo gli smartphone Galaxy S supportano Gear VR. Ma, vista da un altro punto di vista, Gear VR potrebbe essere un buon motivo di acquisto di un terminale della linea S per coloro che sono interessati alla VR. In più il controller Gear VR, recentemente presentato, potrebbe svegliare l’interesse degli appassionati di giochi.
Samsung può inoltre contare sul partner Oculus, se così si può chiamare: infatti Oculus coopera con molti produttori di giochi e inoltre fa in modo che la piattaforma Gear VR riceva contenuti di qualità e d'altronde questa è l’obiettivo principale per Samsung - come confermano gli addetti ai lavori -. Sviluppare grandi quantità di app Gear VR non fa parte della sua filosofia.
Probabilmente Samsung porterà sul mercato un proprio visore e accetterà la sfida da combattere contro Vive e probabilmente lo stesso partner Oculus (anche se quest'ultima sembra piuttosto improbabile). Per Samsung avrebbe piuttosto senso portare sul mercato una propria soluzione VR compatibile con Oculus.
Google e Daydream: senza partner si teme il fallimento
Con Daydream View Google offre un buon visore e un comodo controller fruibili da tutti i produttori di smartphone. E con il Play Store Big G ha in mano un canale di distribuzione accettato da tutti. Ma nonostante questo sembra che Daydream non prenda piede e il fatto che uno dei più importanti produttori di smarphone top di gamma (Samsung) metta in campo una propria piattaforma e non ne voglia sapere di abbandonarla, infastidisce Google, e non poco.
Secondo lo stesso sito web di Google attualmente sono disponibili 4 smartphone che supportano Daydream: ZTE Axon 7, Lenovo Moto Z, Google Pixel e Pixel XL. Presto si aggiungeranno Huawei Mate 9 Pro e Asus ZenFone AR. Proprio così: non ci sono smartphone top di gamma del 2017.
L'AMOLED è di fatto la premessa per Daydream
Il fatto che Galaxy S8 manchi nell’elenco è stato già chiarito poco fa. Ma perché manca per esempio il Huawei P10? In realtà la decisione risale a questioni di produzione di Huawei. Infatti Daydream richiede un tempo di commutazione del pixel molto breve. A questo proposito i disply AMOLED presentano un vantaggio tecnologico. Attualmente un pannello AMOLED è la vera premessa per avere Daydream. Di conseguenza sono esclusi, oltre al P10, anche l’LG G6 e l’HTC U Ultra, e anche il Sony Xperia XZ Premium.
Sul P10 Huawei ha montato un pannello IPS, forse anche per risparmiare. Se guardiamo agli altri produttori notiamo che qui entrano in gioco anche altri interessi: HTC con Vive pensa ad un’offerta VR nel settore mobile (sarebbe stupido non pensarci), Sony ha lanciato Playstation VR, e LG? Anche LG nutre ambizioni VR e ha presentato un visore VR per la piattaforma SteamVR di Valve.
Google Daydream: non proprio il successo che ci si aspettava
Google con la sua piattaforma aperta Daydream non ha fatto breccia nei cuori dei produttori. A questo si aggiunge il fatto che la VR mobile sia centrale anche per Samsung. Inoltre molti affermano che la VR sia prettamente una tecnologia da salotto. Sony non ha alcun interesse a sabotare la sua Playstation VR con uno smartphone compatibile Daydream. Lo stesso vale per HTC con Vive.
Ma Google può ancora puntare su produttori come Asus, Huawei, Lenovo o ZTE che non hanno programmi VR proprietari.
Sony, Vive e Valve: due piattaforme da soggiorno con del potenziale
Con Vive, HTC ha presentato un visore VR che rende adatti i PC alla VR. Vive è un’azienda a sé. Assieme a Valve e alla rispettiva piattaforma di gioco Steam, Vive ha tutte le caratteristiche per salire sul ring VR.
Sony con la Playstation è riuscita a creare il simbolo della piattaforma di gioco moderna. Questo successo si sposa bene con la VR: la Playstation VR è la parola d’ordine alla base del gioco del futuro. I numeri sopra vedono Sony già al secondo posto, anche se dietro Samsung.
Realtà virtuale: adesso arriva il bello
Nel 2016 Samsung ha venduto molti visori Gear VR, in particolare le prevendite dell’S7 hanno contribuito ai numeri positivi. HTC con Vive e Sony promuoveranno piattaforme VR proprie E Google? Sicuramente la strategia pre-lancio dell’anno scorso non ha aiutato Daydream e inoltre deve tenere in conto che Samsung, HTC e Sony non si convertiranno mai ai suoi requisiti.
L’istituto per la ricerca di mercato IDC stima il volume di mercato di visori VR a 18,6 miliardi di dollari per il 2021. Nel 2016 si è registrato un fatturato di 2,1 dollari. Quindi un mercato estremamente in crescita.
Ci siamo quindi. Nei prossimi mesi e anni alcuni pesi massimi della tecnologia si sfideranno per il titolo di campione della VR. Si tratta di presentare la più importante piattaforma VR. O c’è spazio per altre piattaforme? Come procederà la cooperazione tra Samsung e Oculus? Google avrà ancora un’altra possibilità con Daydream?
L’arena è pronta. Diamo inizio alla battaglia.
Secondo voi quale produttore è in vantaggio? Avete optato per una piattafomra VR?