Google app a pagamento? Ecco cosa cambierà per voi utenti
Con un post pubblicato sul suo blog ufficiale Google annuncia importanti cambiamenti nel modello di business di Android. A seguito della decisione della Corte Europea di sanzionare l'azienda americana per ben 5 miliardi di dollari, Google non offrirà più accordi gratuiti per la pre-installazione delle sue app sugli smartphone Android. Cosa cambia per gli utenti europei? Doppiamo preoccuparci? Forse...
Google, nelle scorse settimane, è stata sanzionata dalla Commissione Europea per una cifra esorbitante di circa 5 miliardi di dollari. Il motivo? Violazione delle regole di antitrust a causa della "monopolizzazione di Android" con le proprie applicazioni ed i propri servizi.
Prima di questo momento chiunque avesse voluto utilizzare Android con il Play Store doveva sottostare ad un accordo con l'azienda per la pre-installazione di un intero pacchetto di app e servizi come Google Chrome o Google Search. Le cose stanno per cambiare.
Google app a pagamento e la rinascita dei fork
Da questo momento i produttori saranno liberi di immettere sul mercato versioni modificate o fork di Android anche se giudicati non conformi agli standard dei test di compatibilità per l'installazione di Play Store e altri servizi Google.
Per fare un esempio, i tablet Amazon Fire non disponevano di Play Store fino a questo momento proprio perché non conformi a questi test, stessa cosa per i primi smartphone Meizu arrivati nei negozi che richiedevano l'installazione manuale dei servizi Google al primo avvio proprio per aggirare le restrizioni di questi test. Alcune volte, oltre alla non conformità nei test, alcuni dispositivi arrivano sul mercato senza i servizi di Big G per la mancanza di accordi commerciali tra le aziende coinvolte.
Come seconda novità è stata introdotta una licenza per l'utilizzo della suite delle Google app da parte degli OEM che non comprende Google Search e Google Chrome. In pratica per l'utilizzo dei servizi Google gli OEM dovranno ora pagare una licenza di installazione, in questo modo dovrebbero essere risolti i problemi della Commissione Europea riguardo la monopolizzazione di Android. Android ovviamente rimarrà gratuito e open source.
La fine del monopolio di Chrome?
Chrome e Search verranno concessi in licenza con nuovi accordi supplementari e non esclusivi. Cosa significa? Gli OEM dovranno pagare una licenza extra per queste due app e potranno preinstallare le proprie alternative comunque.
Inoltre Google proporrà dei bundle di licenze con Google app, Chrome e Search a prezzi vantaggiosi per incentivarne l'adozione nonostante i nuovi costi. Che sia l'inizio di una nuova era di browser web specifici creati dai vari brand? Solo a pensare ad una situazione simile, che ricorda l'epoca di Ice Cream Sandwich, mi viene la pelle d'oca.
Gli OEM saranno comunque obbligati a scegliere se immettere sul mercato dispositivi con o senza applicazioni Google ma non entrambe le cose. Tutti gli smartphone di un brand dovranno comprendere o non le Google app, non sarà possibile variare gli accordi in base al modello di smartphone, il che ci fa tirare un sospiro di sollievo: grazie a questo è scongiurata la paura di una versione "premium" degli smartphone la cui unica aggiunta riguarda le app Google come il Play Store.
Ciò dovrebbe impedire agli OEM di aumentare i prezzi dei futuri smartphone per i consumatori solo per l'inclusione dei servizi Google o, al contrario, la vendita di smartphone più economici perché non comprensivi dei servizi del gigante di ricerca.
È probabile comunque che gli OEM aumentino (nuovamente) i prezzi degli smartphone per assorbire questi nuovi costi di licenza, per lo meno nell'area economica europea. Speriamo non siano sempre e solo i consumatori a pagare le conseguenze di questi cambi di modello di business, staremo a vedere.
Cosa ne pensate di questi cambiamenti? Siete preoccupati per il futuro di Android?
Fonte: Blog Google
Sinceramente non sono così dispiaciuto, significherà (si spera) avere smartphone Samsung, ad esempio, con le proprie app (che installa comunque, e che sono le migliori a parer mio) e non trovarsi gli odiosi duplicati di Google
Ben detto, finalmente si potranno comprare smartphone che non abbiano preinstallato Google Play Musica (se ora ho iPhone, è anche colpa sua).