La causa dei problemi del Samsung Galaxy Note 7 è ufficiale
Koh Dong-Jin, responsabile del dipartimento Mobile di Samsung, durante una conferenza stampa tenutasi a Seul e trasmessa in streaming, ha finalmente ufficializzato le cause che hanno portato al ritiro del Galaxy Note 7 dal mercato internazionale.
Le indagini sono state portate avanti sia da degli esperti del brand che da alcune società esterne, come UL, Exponent e TUV Rheinland, e dopo circa un mese hanno evidenziato la causa. La batteria. Ebbene sì, come in tanti fin dall'inizio supponevano, sono state queste a causarne gli scottanti problemi che ormai tutti conosciamo.
Nelle prime batterie integrate nel phablet le punte degli elettrodi, soprattutto quelli collocati in alto a destra, avrebbero mostrato delle anomalie che durante l'utilizzo del dispositivo avrebbero causato il corto circuito. Le batterie utilizzate per le unità sostituite invece hanno evidenziato un'anomalia tra lo stato isolante e la saldatura che tiene seperate le celle. Anche in questo caso l'elettrodo negativo sarebbe entrato in contatto con quello positivo dando luogo ad un corto circuito. Secondo la UL entrambe le batterie mostrerebbero quindi dei problemi nella stessa area: angoli superiori della batteria e strato isolante.
Per chi mastica un po' di inglese e volesse dare un'occhiata più da vicino ai risultati dell'indagini ecco una spiegazione dettagliata illustrata in un'infografica:
Ora che il problema è venuto a galla, possiamo ritenere chiuso il caso. Sistemiamo il fascicolo dello sventurato Note 7 nel cassetto e prepariamoci a voltare pagina perché Samsung, come ha annunciato durante la conferenza stampa, è quasi pronta ad ufficializzare il Galaxy S8.
Vi aspettavate anche voi che il problema fosse racchiuso nella batteria?
È ufficiale: il problema del surriscaldamento e dei conseguenti botti del Note7 è stato un problema di batteria.
Anzi, di batterie, perché dopo i primi episodi esplosivi. Samsung ha cambiato fornitore. Ecco che, allora, un tarlo ti si intrufola nel cervello: possibile che due diverse fabbriche di batterie, rinomate nel mondo tanto da essere scelte dall'Azienda leader di mercato, abbiano ambedue, nello stesso momento e con lo stesso telefono, e SOLO con questo, dato luogo allo stesso medesimo inconveniente?
Sembra piuttosto più logico pensare ad un problema progettuale/produttivo tale da provocare lo stesso medesimo inconveniente con due differenti batterie. Inoltre, se così non fosse, sarebbe bastato inserire nel telefono una terza marca di batterie, magari con capacità ridotta per poter dare un maggiore spessore (e quindi resistenza) agli elettrodi... O no?
Insomma, se la faccenda Samsung Galaxy Note7 prima puzzava di bruciato, ora continua a maleodorare, anche se non si bruciato 😉