Come saranno gli smartphone del futuro?
Pensateci un momento: qual è l'aspetto principale che determina la scelta di uno smartphone? Le prestazioni. Non intendo il numerino totalizzato con AnTuTu, ma le performance generali durante l’utilizzo quotidiano e, perché no, anche nell'uso specifico.
Personalizzazione, libertà, giochi, app e funzioni di ogni tipo sono garantiti da qualsiasi smartphone Android, ma è la fluidità con la quale possiamo interagirci che valorizza la nostra esperienza e, di conseguenza, ci guida nella scelta. Cosa accadrà quando chip e ottimizzazioni garantiranno zero rallentamenti anche nelle fasce medio basse? Come saranno gli smartphone del futuro? Seguitemi in questo viaggio!
I processori octa-core a 64 bit iniziano a farsi strada tra i dispositivi Android e pian piano incominceremo a trovarli anche su dispositivi di fascia bassa. A quel punto occorrerà inventarsi qualcosa di nuovo per distinguere i titani irraggiungibili con cifre da capogiro, ed ecco il problema: ci si scontra con la sindrome di Von Neumann, dove l’aumentare del numero di core di un processore non equivale ad un incremento di prestazioni, a causa dell’efficienza dell'hardware nello spostamento dei dati e alla difficoltà di programmazione nei sistemi dove il calcolo parallelo fa da padrone.
Naturalmente non siamo ancora vicini alla potenza di calcolo di un processore desktop: nonostante il numero di GHz a cui siamo tanto ossessionati sembra dirci il contrario, sono molti gli aspetti da considerare. Senza perderci in chiacchere, pensate di cosa hanno bisogno i chip di configurazioni desktop per il raffreddamento (che vuol dire tutto e niente, ma rende l’idea).
Prima di progettare chip innovativi, si punterà ad ottimizzare il software, per fare in modo che questo possa gestire in modo migliore la CPU. Questo è un percorso molto ostico, che dovrebbe compiere il team di Android per il suo sistema operativo, ma anche e soprattutto gli sviluppatori di app e giochi: sono già poche le applicazioni in grado di sfruttare tutti e quattro i core, quindi c’è n’è di strada da fare!
Ciononostante, già oggi negli smartphone top di gamma i lag sono pressoché inesistenti e lo rimangono a lungo, con la dovuta manutenzione da parte dell’utente. Quindi non è impensabile che tra qualche anno potremo dire completamente addio a quei fastidiosi rallentamenti verificabili tra un processo e l’altro.
Ma perché cambiare uno smartphone già perfetto?
Raggiunto tale obiettivo, torneremo alla domanda iniziale: perché cambiare smartphone se l’esperienza d’uso è già perfetta? C’è da dire che in effetti non tutti gli smartphone Android hanno le stesse funzioni: grazie all’intervento dei produttori, alcuni modelli permettono funzioni uniche, come ad esempio la serie Note di Samsung, ma anche tutte le caratteristiche delle interfacce proprietarie quali Sense di HTC, Optimus di LG, Xperia di Sony e via dicendo.
Quindi, anche a parità di performance, un utente potrebbe scegliere a seconda delle caratteristiche software che più gli si addicono, ma in Android sappiamo quanto la libertà a noi concessa possa cambiare le carte in tavola: con una custom ROM o particolari procedure di modding è possibile integrare in qualsiasi smartphone qualsivoglia funzione, nei limiti delle proprie conoscenze e/o dell'interesse di programmatori indipendenti per quel particolare modello.
Non resterebbe altro che puntare sull'hardware e non più su processori o RAM, ma nei sensori integrati! Basti pensare al boom delle impronte digitali o del cardiofrequenzimetro. Stupire gli utenti con caratteristiche nuove sarà uno dei principali compiti di produttori e aziende: immaginate quanto scalpore susciterebbe un sensore ad infrarossi nella fotocamera per vedere nel buio o componenti che possano riprodurre fragranze ed odori.
Oltre ai sensori, c’è un altro aspetto fondamentale che cambierebbe (e cambierà) tutto il mondo tecnologico: il modo in cui interagiamo con gli smartphone. Un tempo c’erano i tasti hardware, poi si è passati a premere direttamente sul contenuto visualizzato con i touchscreen resistivi. L'ulteriore passo avanti ci ha portato i touchscreen capacitivi, con la loro maggiore sensibilità e precisione e la possibilità di sfiorare lo schermo anziché premerlo.
Oggi possiamo utilizzare l’input vocale, ma non entusiasma più di tanto dato il suo tallone d’Achille: le persone vicine sono in grado di sentire i nostri comandi e questo potrebbe causare imbarazzo o comunque risultare inappropriato. senza considerare che tale azione non è ancora accettata socialmente (c’è chi ancora prende per pazzo chi parla tramite gli auricolari).
Un balzo nel futuro
Il prossimo passo? Il pensiero! Attualmente si investe molto in tecnologie con le quali è possibile convertire pensieri in azioni ed oggi siamo in grado di effettuare compiti basilari del tipo on-off (accendi la luce, aziona un pulsante, etc.) o di muovere oggetti come quadricotteri o altri piccoli droni nello spazio, in modo limitato. Progredendo in questo campo, la precisione e la quantità degli impulsi riconoscibili dal cervello potrebbe permetterci di interagire con il nostro dispositivo: pensate anche solo di poter usare i comandi di Google Now con la mente, dettare messaggi e testi o perché no, chiamare col pensiero.
Per fare questo occorrerebbe un dispositivo portatile che possa "leggerci il pensiero", ma non immaginiamolo come un casco in stile scolapasta, piuttosto a particolari auricolari, magari integrati in occhiali multifunzione; siamo entrati nel mondo degli accessori intelligenti.
Quello che oggi vediamo come accessori superflui, ad esempio smartwatch o occhiali a realtà virtuale/aumentata, nel futuro diventeranno parte integrante della nostra vita. Il nostro stesso smartphone, alla fine, è un accessorio intelligente.
L’enorme mercato degli smartphone farà sempre più spazio a quello di orologi davvero intelligenti, aventi le loro stesse funzioni, e occhiali più avanzati dell’attuale offerta Google Glasses, ma anche vestiti con cardiofrequenzimetro, scarpe-navigatore che vibrino per indicare la via e misurino i chilometri percorsi, orecchini con microcamera a 360 gradi e chissà cos’altro.
Cose che adesso appaiono come fantascienza o pressoché inutili, ma dove l’interazione assoluta con gli altri componenti smart creeranno un ecosistema costante che, date le innumerevoli implicazioni possibili, ci renderà un tutt’uno con la tecnologia che ci circonda. Ancora di più se prendiamo in esame i dispositivi per la casa, con i quali comandare ogni aspetto quotidiano, dalle luci, al riscaldamento ad ogni elettrodomestico.
Se pensate che stia uscendo dal tema “smartphone” del futuro, non è così: penso che la concezione di smartphone cambierà radicalmente nel giro di qualche anno, dato che le stesse funzioni di questi potranno essere applicate a qualsiasi altro accessorio o dispositivo.
Penso che la tecnologia potrà raggiungere facilmente scenari simili in tempi non troppo lontani, sempre che le abitudini delle persone non entrino in contrasto con il cambiamento. Dopotutto sono i consumatori che in modo passivo guidano le scelte e gli investimenti dei produttori… Certo è, che se Apple prendesse questa strada, tutti la seguirebbero ciecamente. Potrebbe diventarmi simpatica.
Diteci la vostra in un commento!
Sinceramente dato il balzo in avanti che è stato fatto negli ultimi anni e se penso che solo 25 anni fa l'idea di creare qualcosa del genere era appunto o poteva essere appunto solo un'idea, mi viene da pensare che forse , effettivamente un dispositivo del genere all'epoca sarebbe costato in dollari cifre a 9 zeri. Non riesco a pensare cos'altro potranno inserire negli smartphone del futuro, certo tutto è sempre migliorabile ma non è detto che debba essere necessariamente migliore l'aggiunta di sensori annusa ascelle ad esempio. Si potrebbe eliminare la sciocchezza del root. Se compro un dispositivo e lo pago, perché devo rootarlo per poterlo amministrare pienamente ? Ecco questo migliorerebbe le cose. Poi, se Dio vorrà vedremo cosa accadrà :)
Gli smartphone del futuro dovranno lasciare un segno indelebile nella nostra esperienza d'utilizzo. Non basta che il miglioramento hardware soddisfi unicamente il piano cpu-gpu, Bisogna puntare, secondo me, più sull'implementazione di sensori realmente utili.. cioè, non so, ad esempio qualche feature che permetta di utilizzare una tastiera laser o di proiettare delle slide o la qualsivoglia direttamente dallo smartphone nell'ambiente circostante.. sarebbe davvero ganzissimo poter disporre di diversi strumenti con un'unica spesa.. ed il proiettore virtualizzato è solo una delle tante novità che potrebbero essere implementate intelligentemente.. Quanto al piano costruttivo, beh non voglio sbilanciarmi più di tanto, anzi da qui a 3-4 anni dopo una singola caduta i vetri continueranno a sfracellarsi in mille pezzi, anche con i nuovissimi gorilla glass 10 etc.. (magari cambiano pure nome chi lo sa)
il mio smartphone del futuro e' quello che sogno ormai da qualche anno :
quello con un vetro che veramente non lasci traccie di impronte,quello che ha un display che non si frantumi ogni volta che cade(avete in mente il vecchio nokia 5800 in cui al massimo si staccava il copribatteria),quello che ha un display veramente leggibile alla luce diretta del sole,quello che si puo aprire e che abbia la slot per la microsd ed evitare di andare in assistenza per ogni stupidaggine o pagare follie per avere 16 giga di memoria in piu',quello che abbia una batteria seria e che duri una settimana od almeno mezza,quello che ti dia la possibilita ' di escludere la parte telefonica e di navigare in internet in pace ,e quello che abbia un interfaccia il piu' possibile leggera e senza apps di default che mai usero',quello che ...etc,etc,etc,
Ma so bene che malgrado la tecnologia in continua evoluzione,tale sogno non si realizzera' mai..... se no come farebbe qualcuno ad usare come motto "what's next?".
ahah, molto interessante ;)
Il tema batteria è fondamentale adesso e lo sarà ancora di più in futuro, spero davvero in nuove tecnologie più efficienti sotto questo lato! Qualcosa c'è, ma nulla di fattibile su larga scala (più a causa di accordi che di possibilità).
Inevitabilmente, suppongo che il peso complessivo dello smartphone aumenterebbe per inglobare una batteria di maggiore portata. Pure qui ci sarebbe da ridire comunque, perchè.. obiettivamente se la batteria arriva a durare per giornate intere, chi li compra più i supporti di ricarica? XD
In realtà non penso che il peso possa aumentare, anzi.
Anche solo senza parlare di batterie, ottimizzare hardware e software per ridurre i consumi permetterà già molto di più di quello che offre il panorama attuale.
Considerando lo stesso tipo di batterie usate oggi, agli ioni di litio, se ne potrebbero integrare di dimensioni (fisiche) maggiori riducendo lo spazio occupato dai componenti. Un esempio è il progetto di Samsung che punta alla riduzione di spazio da parte dell'hardware del 40%, "compattando" RAM, memoria SD e controller: questo significa il 40% di spazio in più a disposizione della batteria.
http://www.forbes.com/sites/jaymcgregor/2015/02/04/samsung-just-solved-a-major-smartphone-battery-problem/?ss=tech
Ritengo inoltre che nel giro di tempo da te indicato, già altre tecnologie verranno impiegate al posto del litio, più efficenti a parità di dimesioni.
Tutto questo senza considerare il progresso nella velocità di ricarica: al momento si arriva al 50% in mezz'ora con Quick Charge
https://www.androidpit.it/carica-veloce-smartphone-android
Ma alcune ricerche come nel caso della società israeliana di nanotecnologia StoreDot puntano a raggiungere carica completa nel giro di due minuti!
https://www.mobilephonedeals.uk/storedot-the-future-of-smartphone-batteries-is-almost-here/
Staremo a vedere ;)
io spero nei comandi intellettuali...
non credo negli orologi interattivi perché nella prossima generazione tecnologica solo il gesto di alzare il braccio sarà troppo faticoso rispetto all intelligenza artificiale coordinata tra cervello e dispositivi.