Non sorprendetevi se Google vi chiede delle gomme appena acquistate
Oggi vi raccontiamo una storia il cui protagonista è il nostro collega Stefan Möllenhoff che qualche giorno fa ha comprato un pacchetto di gomme al distributore e, dopo pochi secondi, ha ricevuto una notifica sullo smartphone che gli chiedeva di valutare la sua esperienza di acquisto. Ma... come ha fatto il telefono a sapere dell'acquisto appena fatto? Il "colpevole" è Nearby!
Come funziona Nearby?
Google Nearby è stato presentato al Google I/O 2016 quindi, come dire, siamo stati avvisati per tempo della sua presenza. Non siete così patiti di Big G da seguirne tutte le più importanti conferenze? Beh, forse è il caso di iniziare a farlo (la prossima edizione della Google I/O sarà a maggio) visto che il nostro telefono è nelle loro mani e che integra funzioni di questo genere. Possiamo lamentarci di essere "spiati" solo quando conosciamo il modo in cui lo fanno, giusto?
Nella pratica Nearby ci permette di comunicare con gli oggetti che ci circondano. Ciò è possibile grazie all'utilizzo di API pubbliche che non richiedono la connessione, basta semplicemente passare accanto al dispositivo in questione. Si tratta di una versione migliorata dei codici QR, la differenza è che non serve neppure tirare fuori lo smartphone dalla tasca e aprire l'app per scannerizzare il codice. Ora tutto funziona in modo fluido ed in automatico.
L'azienda Beaconinside ha iniziato ad installare dispositivi beacon nei distributori automatici delle stazioni metro di Berlino. Il funzionamento è semplice: questi dispositivi inviano un URL che compare magicamente sullo smartphone sotto forma di notifica.
Il tutto è possibile grazie al Physical Web che consente agli "oggetti di comunicare". Questo sistema si sta espandendo. Avrete sicuramente sentito parlare dell'Internet delle cose che, facendo parte del progetto, permette ai distributori di comunicare con noi utenti chiedendoci un feedback sull'esperienza di acquisto e dei suggerimenti su come migliorarla.
Cosa vorreste trovare nel distributore automatico?
Cosa vorresti trovare nel distributore automatico? È stata questa la domanda che Stefan si è ritrovato stampata sullo smartphone dopo aver acquistato un pacchetto di gomme. Trattandosi della prima volta, ha ricevuto una spiegazione sul funzionamento della modalità Nearby e, nella parte inferiore del display, il link per rispondere alla domanda posta. Nearby ha inoltre mostrato i valori nutrizionali dei prodotti disponibili nel distributore.
Stefan ha deciso di contattare Beaconinside per andare più a fondo nella questione ed è grazie alle informazioni raccolte che ho dato forma a questo articolo. Ha ricevuto un'email con diverse informazioni e la copia di un articolo di giornale con un'interessante intervista che però, essendo entrambi in tedesco, non ha senso condividere.
Ci troviamo di fronte ad una nuova forma di marketing e di interazione con i consumatori
Grazie a Nearby l'azienda riceve di media tra le 400 e le 500 opinioni ogni giorno circa ciò che gli utenti desiderano trovare all'interno dei distributori automatici. Dopo l'analisi delle risposte sono stati aggiunti due nuovi prodotti, i più popolari (non a caso). Ci troviamo di fronte ad una nuova forma di marketing e di interazione con i consumatori.
Vi sono però anche altri contesti in cui questa tecnologia può essere utilizzata. Alla fermata dell'autobus Nearby può segnalare l'ora di arrivo del prossimo autobus o, appena entrati al ristorante, può visualizzare la carta del menu sul telefono. In entrambi i casi ci aiuterebbe a non perdere la pazienza per l'attesa.
Può accadere anche a me?
Sì! Se avete in tasca un dispositivo con Android 5.0 Lollipop o superiore e dotato di Bluetooth (attivo) potrete scontrarvi con la stessa esperienza. Se fate parte del restante 35% il vostro telefono è un asociale non capace di comunicare con nulla. Per scoprirlo accedete a Impostazioni>Google>Nearby.
Vogliamo davvero comunicare con ciò che ci circonda?
L'esperienza vissuta da Stefan mi ha lasciata perplessa, in un primo momento ho pensato di spengere lo smartphone e nasconderlo nell'angolo più buio del mio armadio. Ma, dall'altra parte, non possiamo evitare che ciò accada e la cosa migliore da fare è adattarsi alle nuove possibilità che ci si presentano. Ora che conosco meglio il funzionamento di Nearby ne vedo l'utilità anche se ciò significa che i miei passi vengono monitorati.
Non possiamo decidere il percorso intrapreso dalla tecnologia ma possiamo scegliere in che modo farne parte. Non dimentichiamo che siamo ancora padroni nelle nostre azioni e più siamo consapevoli, più abbiamo modo di scegliere. Spero che Nearby sia ora anche per voi una tecnologia più chiara in modo che possiate decidere voi stessi se utilizzarla o meno.
Qual è la vostra risposta?
Grazie bellissimo articolo, Ora di questa tecnologia nearby la possiamo utilizzare per comunicare noi coi telefonini intorno a noi
socialmarketinglowcost@gmail.com
Anzitutto complimenti per l'articolo molto interessante.
Io sono convinto che il progresso ci porti benefici anche se, come sottolineato nell'articolo, a volte dobbiamo sacrificare un po'della nostra privacy.
Il servizio che ci dà Nearby è utile anche se sotto sotto ci saranno sempre dei risvolti commerciali, ma è il denaro che muove il mondo.
Ritengo, però, che l'ok o meno a Nearby dovrebbe essere dato, o meno, consapevolmente nel momento in cui, comprato il telefono, procedi con i vari settaggi
questi servizi di google, li definisco inquietanti. fortunatamente tengo sempre disattivato il bluetooth.
Non conoscevo il servizio e grazie a voi ora ne sono a conoscenza.
concordo in pieno... Google con tutti i dati che raccoglie su di noi può capire la nostra personalità e capire chi siamo....un po' inquietante