AR e VR: cosa si nasconde dietro queste sigle?
Mentre non abbiamo dubbi sul fatto che viviamo una vita reale, le aziente tech come Google e Facebook vogliono catapultarci in mondi completamente nuovi. Stiamo parlando di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR). Ma cosa sono veramente e perché sono così importanti per i nostri smartphone?
Cosa differenzia il concetto di realtà aumentata da quello di realtà virtuale?
Augmented Reality (realtà aumentata): esempi significativi sono i display head-up che aggiungono le informazioni nel campo visivo dell'utente o quelle app che arricchiscono l'immagine della fotocamera dello smartphone con altri elementi.
Virtual Reality (realtà virtuale): il campo visivo dell'utente viene completamente coperto ed i display creano spazi tutti nuovi, catapultando l'utente in mondi sconosciuti.
Quali sono gli ambiti di applicazione dell'AR?
A questo proposito Google ha messo carne al fuoco: Google Tango è il progetto di realtà aumentata che sarà commercializzato per la prima volta sul Lenovo Phab 2 Pro. Tango conta su una serie di sensori e fotocamere speciali che misurano lo spazio circostante con precisione. Perciò, con uno smartphone Tango, non è solo possibile visualizzare un'immagine bidimensionale ma si può anche generare una mappa a tre dimensioni dello spazio circostante. Questo è in grado per esempio di riconoscere le superfici dei tavoli e farci rotolare su una palla o di includere informazioni aggiuntive ai pezzi d'esposizione di un museo.
In questo video il mio collega Stefan vi mostra tutto quello che possono fare la realtà aumentata e Google Tango, ma abbiate pazienza, non ci sono parole o immagini che possano esprimere al meglio questi effetti.
Il fascino della realtà aumentata non ha solo valore di intrattenimento. L'utilizzo di questa aiuta a conoscere meglio l'ambiente intorno a noi. Le informazioni relative al contesto si riveleranno presto più che utili. Per assicurare la precisione di Tango, l'AR richiede speciali sensori, ma a volte basta anche il semplice riconoscimento delle immagini per avviare importanti funzioni. Big G lo dimostra per esempio col suo famoso Google Translate in grado di tradurre determinati caratteri direttamente nella schermata della fotocamera: puntando la frase non vedrete i caratteri stranieri ma direttamente la traduzione nella vostra lingua.
Sony ha integrato già da molto tempo le funzioni di AR nella propria app della fotocamera: con uno smartphone Xperia potrete per esempio riportare in vita i dinosauri. È possibile esplorare la Casa Bianca tenendo a portata di mano una banconota da un dollaro e rilevandola con l'app 1600.
Realtà virtuale: isolata in altri mondi
La realtà virtuale, al contrario, non è molto adatta alle dimostrazioni delle immagini in movimento. È l'utente stesso a creare la propria immagine, nel vero senso della parola. Infatti l'effetto VR consiste nell'essere catapultati in un mondo completamente immaginario. Gli occhiali VR fanno sì che entrambi gli occhi ricevano la propria immagine e che il cervello traduca queste informazioni in percezioni spaziali. Per questo motivo prendiamo quello che vediamo in realtà virtuale così tanto sul serio, perché sembra vero.
Già in passato Google si è dato da fare con la realtà virtuale nel settore mobile. Google Cardboard ha tentato di portare gli occhiali VR alle masse, e un po' ci è riuscito. La qualità della rappresentazione è tollerabile, come anche il comfort di indossare gli occhiali di cartone a poco prezzo. Solo gli occhiali VR costosi possono anche essere indossati a lungo. Con Daydream Google fa un passo in avanti e offre degli occhiali veramente comodi chiamati Daydream View. Inoltre, richiede agli smartphone alcune feature affinché l'esperienza VR sia la più piacevole possibile.
Ma il gigante della realtà virtuale rimane Samsung. Con i suoi occhiali VR Gear e la collaborazione con gli specialisti di Oculus, il marchio ha creato la piattaforma che attualmente registra più successo in termini di utilizzi e giochi VR. Secondo i dati di SuperData e Unity, nell'anno 2016 Samsung ha venduto circa 4,5 milioni di Gear VR. Anche se molti occhiali sono stati distribuiti tramite azioni di vendita con diversi dispositivi Samsung (soprattutto il Galaxy S7), la concorrenza come HTC Vive, Playstation VR o anche Daydream View, non raggiunge neanche lontanamente questi numeri.
La realtà virtuale può essere utilizzata in vari ambiti, il gioco sembra essere il più popolare. Chi almeno una volta si è tuffato in un gioco VR sa anche il perché: lo spazio circostante è visibile in tutte le direzioni, quindi ci si può guardare attorno come se ci si trovasse veramente in una cabina di pilotaggio, per esempio. Spesso i movimenti sono veramente percepibili. Tuttavia molti utenti avvertono problemi durante l'utilizzo come mal di testa e nausea.
Ma non solo i drogati di giochi apprezzano la realtà virtuale: anche le fotografie delle vacanze assumono un altro aspetto se scattate con una fotocamera a 360 gradi. Samsung Gear 360 scatta delle foto panorama incredibili che fanno riaffiorare i ricordi delle vacanze in una nuova veste. Anche escursioni virtuali in montagna come per esempio sull'Everest, fanno una certa impressione, per esempio in Project 360 (sponsorizzato da un fornitore di attrezzature per alpinismo).
HoloLens: Microsoft punta sulla realtà mista
Il piccolo display in stile smartphone riduce nettamente gli utilizzi di AR. D'altro canto la VR non permette l'interazione nello spazio poiché l'utente non vede nulla. Con HoloLens, Microsoft ha creato degli occhiali AR che estendono le possibilità di AR di uno smartphone. Attraverso un software HoloLens può inserire delle informazioni nel campo visivo dell'utente, come in un display head up. Tramite il comando a gesti è possibile interagire con gli ologrammi che si inseriscono nello spazio circostante (adattarsi alla sua struttura dello spazio stesso).
Secondo la presentazione Microsoft, HoloLens è uno strumento utile allo sviluppo di prodotti e alla visualizzazione di dati. Il sistema non è attualmente disponibile per i clienti privati e il prezzo parla da sé: un HoloLens dovrebbe costare 3299 euro. Scoprite di più su HoloLens nel nostro test.
Conclusione
Realtà aumentata o realtà virtuale: entrambi i concetti si differenziano nettamente. L'AR permette di visualizzare informazioni in una veste nuova e percorrere nuove vie di interazione come per esempio nei musei o nei negozi. La VR, al contrario, offre l'opportunità unica di staccarsi completamente dalla realtà. Questo ha il suo fascino.
Nei prossimi anni VR e AR entreranno a far parte delle nostre vite e nel frattempo i produttori cercano delle feature che sfruttino i potenti hardware mobile. Lo smartphone sarà la finestra sul mondo, non importa se sia reale, aumentata o virtuale.