Domande da panico all'HomePod di Apple: "Siri, hai paura di Alexa?"
Prima che continuiate a leggere e pensiate: "AndroidPIT ha forse già provato un HomePod?" voglio dirvi che no, purtroppo non ce l'abbiamo. Quindi non ci è stato possibile fare una recensione dettagliata del dispositivo. Tuttavia vogliamo confrontare un po' di fatti e fare qualche previsione.
A causa di Alexa molti Siri sono infedeli
L'enorme successo di Alexa e Echo avrà fatto male ad Apple. Quando il capo marketing di Apple Phil Schiller, durante la presentazione dell'HomePod alla WWDC 17, ha detto che il suo team ha lavorato per molti anni agli altoparlanti intelligenti, ha anche ammesso che Amazon è arrivata prima di Apple.
Ciò che Schiller ha mostrato era sicuramente buono, contando anche il fatto che l'azienda di Cupertino solitamente presenta prodotti veramente completi, pieni di tutto. Ma, in questo caso, il device non è stato però così "innovativo" come Schiller e l'ad Tim Cook ci avevano fatto pensare.
Le funzioni di HomePod assomigliano ad Alexa, Echo e Google Home
L'HomePod è tutto sommato un comune altoparlante WLAN con Siri integrato e dovrebbe avere un buon suono e lasciarsi controllare tramite comando vocale da ogni stanza. Quindi come la concorrenza. È però vero che l'HomePod funge anche da stazione per l'HomeKit di Apple e può trasformarsi parimenti nel centro di controllo per la nostra Smart Home.
Perché, quindi, Apple ha presentato in fretta e furia il suo HomePod alla conferenza degli sviluppatori se le funzioni, a prima vista, non si discostano molto dalla concorrenza e presenta perfino una costosa etichetta da 349 dollari? Il fatto che il lancio sul mercato sia stato affrettato lo si può vedere dalla disponibilità del device nei Paesi in cui si potrà comprare l'HomePod: nel dicembre 2017 sarà distribuito solamente nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Australia.
Nessun paese UE (se vediamo il Regno Unito nell'ottica della Brexit), niente Cina e solo paesi anglofoni. Questo non è tipico di Apple che solitamente cerca di lanciare i propri prodotti almeno sui mercati più importanti.
Parlare è il nuovo digitare. Gli assistenti virtuali sono le nuove app
I sistemi intelligenti con comando vocale faranno grandi progressi perciò i grandi protagonisti del mercato (Google, Amazon, Apple e Microsoft) potrebbero combattersi le quote di mercato ancora di più di quanto già fanno. Vince chi ha il miglior sistema . Oppure perde chi non ha un sistema (veramente) buono.
Come avviene anche tra i sistemi operativi per smartphone, alla fine ne rimarranno due, massimo tre. Ciò che succede con i perdenti abbiamo potuto vederlo qualche anno fa. Mentre Google con Android e il proprio Play Store ha potuto contrastare le innumerevoli app iOS e quindi rendere interessante il proprio sistema operativo a milioni di clienti, Windows Phone è caduto nel baratro. Il motivo principale per cui molti clienti Windows affezionati sono passati alla concorrenza è stata la mancanza delle app.
La lotta per la difesa di dati e stili di vita è in corso
Per poterci accontentare sempre nella maniera migliore le aziende vogliono imparare a capirci. Quali app utilizziamo e quando? A che ora mangiamo a cena? E cosa?
Durante la presentazione al WWDC Apple ha sottolineato le proprie abilità nel Machine Learning, che detto in breve è l'apprendimento di collegamenti complessi attraverso una macchina. Per esempio le macchine intelligenti dovrebbero analizzare le nostre abitudini di utilizzo e aiutarci a mantenere in salute la nostra batteria o a scegliere la musica giusta per noi.
A questo proposito l'apprendimento continua a pieno ritmo. Alexa, Siri e gli altri assistenti apprendono velocemente molti concetti ma soprattutto in maniera accurata. Sempre con lo scopo di offrirci più opportunità e quindi più comfort. E dove potrebbero imparare meglio se non nei nostri salotti?
Il vantaggio di Apple sta nell'hardware
Le prime esperienze di HomePod (il nome suona così 2002) di cui ho letto sono del tutto positive. Se tutto è veramente così buono come si legge allora il prezzo è adeguato. Molti fan Apple brameranno il lancio sul mercato il prossimo anno. E sono sicuro che Cupertino venderà tanti HomePod e conquisterà gran parte delle nostre case.
Nel frattempo Siri impara dai comandi vocali, come tutti gli altri assistenti. Con le nuove API che Apple ha annunciato ai suoi sviluppatori alla WWDC 2017 l'apprendimento può velocizzarsi ancora di più. Con ogni nuova app e il rispettivo utilizzo Siri diventa un po' più intelligente.
Un mondo più bello? Dipende dalla sicurezza dei dati
Qual è il prezzo da pagare per la nuova comodità? Durante il keynote Apple ha sempre più sottolineato il tema sicurezza dei dati che "rimarranno sicuri e gli utenti sempre anonimi". Se questo sia veramente vero, non può dirlo nessuno. Mentre il modello di mercato di Google è rappresentato dai dati e dalla rispettiva commercializzazione, almeno Microsoft e Apple hanno altri obiettivi.
Tutti quelli che mettono una scatoletta intelligente nel proprio salotto devono essere consapevoli del fatto che un'azienda mette il naso nella propria vita intima e personale. A prescindere dal fatto che gli assistenti si chiamino Alexa, Google Home, Cortana o Siri.
Le aziende mettono in primo piano la musica e le scatolette ma tutto ciò riguarda solo la nostra parte migliore: i nostri dati!
Ciao Caro
vedo che gli articoli cominciano
ad essere molto interessanti
Ecco un articolo che farà strada
Ti domando un giorno di tempo e diro cosa succede con google e conpagnia , grazie penso che era
ora di parlarne , ma bisognera vedere fino à dove si può commentare su androidPit , perchè
là è un argomento molto sensibile
bravissimo , preparo tutto per scritto e poi ti mando il commento
ciao . Isho