Amazon non ha detto tutta la verità sui dati raccolti da Alexa
Pochi giorni fa abbiamo riportato la notizia inquietante secondo la quale circa 1000 dipendenti Amazon ascoltano e valutavano ogni giorno migliaia di registrazioni dagli altoparlanti della linea Echo. Tuttavia, come dimostra un nuovo rapporto, sembra che i dati in loro possesso fossero più sensibili di quanto si possa pensare.
Come riferisce Bloomberg, i dipendenti Amazon non solo avevano accesso alle registrazioni vocali collegate all'account associato al dispositivo, ma anche al numero di serie del dispositivo. Lo stesso team, dunque, sarebbe facilmente in grado di accedere alle informazioni personali degli utenti, nonché la loro localizzazione precisa con tanto di latitudine e longitudine.
Questo avrebbe permesso di trovare l'indirizzo di casa di un cliente in meno di un minuto facendo solo un brevissimo test grazie a Google Maps. Secondo le due persone che hanno fornito tali informazioni, i dipendenti erano in grado di ottenere tali dati sensibili fino a poco tempo fa.
Questa notizia è particolarmente spaventosa, anche perché ribalta la situazione di cui eravamo a conoscenza la scorsa settimana. Infatti, come ha recentemente affermato Amazon, i membri del suo team non avrebbero mai avuto accesso diretto a tali informazioni e non avrebbero mai avuto modo di identificare le persone tramite le loro registrazioni.
La nuova dichiarazione ufficiale di Amazon non si è fatta attendere e il gigante americano si difende così:
"L'accesso agli strumenti interni è strettamente controllato e concesso solo a un numero limitato di dipendenti che ne hanno bisogno per formare e migliorare il servizio attraverso l'elaborazione di una quantità estremamente ridotta di interazioni. Le nostre politiche vietano rigorosamente l'accesso o l'uso delle informazioni sui clienti per qualsiasi altra ragione. Abbiamo una politica di tolleranza zero per l'uso improprio dei nostri sistemi. Rivediamo regolarmente l'accesso dei dipendenti agli strumenti interni e limitiamo l'accesso quando e dove possibile.
"I dati relativi all'ubicazione sono tra le informazioni personali degli utenti più sensibili", ha affermato Lindsey Barrett, avvocato associato e docente presso la Georgetown Law Communications and Technology Clinic. "Ogni volta che qualcuno sa dove ti trovi, significa che le informazioni potrebbero sempre arrivare a qualcun altro".
Finora non ci sono prove che i dipendenti abbiano giocato con queste informazioni. Ma Amazon riconosce la preoccupazione degli utenti e ha deciso di limitare in modo significativo i dati a disposizione dei dipendenti.
Ritenete anche voi che le informazioni sulla posizione geografica siano un argomento fin troppo sensibile?
Fonte: Bloomberg