100 giorni con Huawei P20 Pro: per ora non lo mollo (nonostante i difetti)

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© nextpit by Irina Efremova

Il Huawei P20 Pro è uno dei migliori smartphone sul mercato. Lo sto utilizzando come smartphone principale dal suo lancio e ne sono pienamente soddisfatta. O meglio, quasi pienamente. Vi sono alcuni aspetti del P20 Pro che dovrebbero essere migliorati e che nel lungo periodo possono rivelarsi fastidiosi ma l'amore per questo dispositivo rimane!

I suoi peggiori difetti

Display: alle prese con graffi e sporco 

Il P20 Pro integra un display OLED di 6,1 pollici caratterizzato da colori vividi, neri profondi e da una buona luminosità. Si tratta di uno schermo ampio che si è rivelato davvero comodo soprattutto per la visione di video e serie TV on the go. Il notch, personalmente, non mi ha disturbato e mi sono subito abituata a questa nuova presenza.

Dopo 100 giorni di utilizzo però lo schermo del mio P20 Pro, e di quello del mio collega Steffen, mostra già diversi graffi. Ho fatto un grosso errore, ho rimosso la pellicola protettiva applicata in dotazione: tenerla sarebbe stato meglio per proteggere lo schermo dai graffi e dalle ditate subito visibili. 

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Non rimuovete la pellicola dello schermo! / © NextPit

EMUI: c'è ancora qualcosa da migliorare

Personalmente EMUI non mi è mai dispiaciuta e con le sue variegate opzioni di personalizzazione riesce ad andare incontro a diverse esigenze. Il notch non vi piace? Lo si può nascondere. Tasti di navigazione? Io preferisco non averli sul display ma l'alternativa c'è. Senza contare che il sistema è aggiornato all'ultima versione non solo di EMUI ma anche di Oreo.

C'è un aspetto che però risulta noioso durante l'uso: la presenza di alcune fastidiose notifiche, come quelle relative alle batteria sotto il 20%, che non possono essere disattivate. Quelle relative ad app di terze parti invece, talvolta arrivano tutte insieme ed in ritardo. Insomma, anche se nel complesso il software è ben ottimizzato con l'hardware, Huawei ha ancora qualcosa da fare per migliorarlo.

I bollenti spiriti 

Il Kirin 970, nonostante sia un processore del 2017, ha dato prova di riuscire ad offrire ottime prestazioni. È solo con l'esperienza quotidiana però che saltano fuori anche le pecche. Tra quelli che considero difetti del P20 Pro vi sono gli eccessivi surriscaldamenti durante lunghe sessioni di gioco con titoli impegnativi. 

Anche durante la carica e quando si è all'aperto nelle calde giornate estive il dispositivo tende a surriscaldarsi leggermente ma non in maniera così pesante. Anche il mio collega Steffen durante il gaming ha riscontrato lo stesso problema con il suo P20 Pro:

Tuttavia con la GPU Turbo, la tecnologia che dovrebbe ottimizzare l'efficienza del dispositivo incrementando le prestazioni della GPU (l’efficienza di calcolo della grafica migliorerà del 60% con un risparmio energetico del SoC del 30% ed un beneficio positivo anche per la batteria), i bollenti spiriti potrebbero placarsi. Non ci resta che attendere l'aggiornamento nel mese di agosto!

... ed i suoi pregi

Un'ottima fotocamera

Al di là della valutazione di DxOMark, la fotocamera posteriore del P20 Pro è davvero sorprendente. Lo è in termini di qualità degli scatti e di semplicità d'uso. L'app della fotocamera è intuitiva e adatta a qualsiasi tipo di utente. Il punta e scatta, la modalità che devo ammettere utilizzo più spesso, fa centro con soggetti a fuoco, ricchi dettagli e colori vivaci.

Questi ultimi, con l'AI attiva, risultano alcune volte eccessivi ma il problema può essere risolto alla base disattivando questa feature (spero che Huawei implementerà la possibilità di scegliere tra i due scatti dalla Galleria come su Honor 10). In linea di massima devo dire che si tratta di un vantaggio perché l'AI modifica quei parametri su cui tantissimi utenti andrebbero a metterci mano in fase di editing dopo lo scatto.

Lo zoom 3x, gli scatti in notturna a mano libera ed i ritratti sono gli aspetti che ho apprezzato maggiormente nell'uso quotidiano della fotocamera. E nel caso non ci abbiate ancora messo mano prima su altri dispositivi del brand, vi consiglio di provare le opzioni di modifica per le foto direttamente dalla Galleria: al di là dei filtri (la scelta è più variegata rispetto a Instagram), la modalità Splash è un ottimo strumento per gli amanti del bianco e nero. Non rimanere affascinati dalla fotocamera del P20 Pro è davvero difficile...

Buona autonomia e ricarica rapida come ruota di scorta

Sono 4000 i mAh offerti dalla batteria non estraibile del P20 Pro. I mAh di per sé non dicono nulla sulle reali prestazioni quotidiane ma il Kirin 970 con il supporto software riescono a permettere alla batteria di rimanere in vita almeno una giornata (circa 5 ore con display attivo). Talvolta fino al mattino seguente.

Questo, almeno, nel mio caso utilizzando lo smartphone per controllare le mail, whatsappare, navigare su Facebook e Instagram, scattare foto, riprodurre qualche brano su Spotify e video su YouTube e Netflix. Il modo in cui utilizzate la fotocamera e la quantità di video consumati influenza visibilmente l'autonomia, ve ne accorgerete. La ricarica SuperCharge come sempre si è rivelata una feature utile: 50% di autonomia in circa 30 minuti di carica.

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Il P20 Pro non mi ha mai abbandonata durante le mie giornate. / © NextPit

Un prezzo in discesa

Il P20 Pro è stato lanciato sul mercato in tre diversi colori (Black, Midnight Blue e Twilight) al prezzo di 899 euro. Un'etichetta importante che però, oltre a risultare inferiore rispetto a quella di altri flagship, in questi mesi è già calata: è possibile acquistare lo smartphone online intorno ai 720 euro o, in alternativa, con una delle formule rateizzate offerte dai vari operatori.

Conclusione

Questi mesi insieme al P20 Pro sono stati positivi e, al momento, la mia SIM è ancora inserita nell'ultimo flagship Huawei. Vi sono delle buone alternative sul mercato ma, al momento, non trovo un altro smartphone per il quale mettere da parte il P20 Pro. 

Nonostante la sporgenza della fotocamera sulla scocca e la suddivisione degli obiettivi fotografici che sarebbero potuti essere raggruppati tutti in un'unica sezione, trovo il design del P20 Pro davvero piacevole; le dimensioni del telefono non sono compatte ma il dispositivo risulta comunque maneggevole.

Buone le prestazioni nell'uso quotidiano, ottima la fotocamera (una delle componenti che utilizzo di più), rapido lo sblocco con il lettore d'impronte digitali e la batteria non fa brutti scherzi. Una cosa è certa, se utilizzate delle cuffie cablate dovrete scendere a patti perché il P20 Pro manca del mini jack ma non è il mio caso. Tutto dipende da quanto questa feature conti per voi!

Il P20 Pro non è uno smartphone perfetto: alcuni difetti possono tuttavia essere risolti con degli aggiornamenti, gli altri rimangono ma non sono per me così limitanti e l'esperienza fotografica per me basta per consigliarvelo!

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Jessica Murgia

Jessica Murgia
Global Head of Content

Dal 2014 ad APit alla ricerca di nuovi dispositivi da testare e storie da raccontare.Il Sony Ericsson Xperia Pro rosso è stato uno dei suoi più grandi amori. Nell'armadio, oltre a racchiudere ogni tipo di outfit, nasconde vecchie console, videogiochi (il Gameboy giallo è uno di questi), indossabili e dispositivi Smart Home di ogni sorta. Viaggiatrice incallita, non riesce a fare a meno di immergersi nella lettura, nella musica ed in acqua!

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