Stati Uniti e Cina non sono gli unici Paesi ad investire nell'AI
Si parla sempre più di intelligenza artificiale. L'AI si fa conoscere attraverso gli smartphone, i sempre più diffusi dispositivi Smart Home ed entra perfino nelle nostre auto. Ma quali sono i Paesi impegnati nello sviluppo di questa tecnologia?
Stati Uniti e Cina
Sì, Stati Uniti e Cina sono probabilmente i Paesi che vi sono subito venuti alla mente. Effettivamente quando si parla di AI spuntano sempre fuori. Secondo quanto riportato da Times Higher Education, tra il 2011 e il 2015 la Cina ha dato vita 41 mila pubblicazioni sull'AI, il doppio di quelle americane.
Se pensiamo al mondo degli smartphone, con il quale siamo tutti più familiari, del resto è stata Huawei ad introdurre un processore con NPU dedicata all'AI. Certo, quando si parla di smartphone l'appellativo AI viene tirato fuori fin troppo facilmente nel mondo mobile ma la il governo cinese mira a diventare il polo mondiale dell'innovazione incentrata sull'intelligenza artificiale entro 20130. Aziende come Alibaba e Baidu, per citare due delle più note a livello internazionale, sono già impegnate nello sviluppo dell'AI su piattaforme ecommerce, applicazioni ed altri servizi per i consumatori.
Anche gli Stati Uniti sono un Paese leader nello sviluppo dell'AI e aziende come Facebook, Google, Microsoft,Apple, Tesla, IBM e Amazon non fanno altro che dimostrarlo. Entrambi i Paesi hanno un importante elemento a loro vantaggio: una valanga di dati a disposizione. Inutile dirvi da dove arrivano, no?
La Gran Bretagna alla guida della scena europea
Il governo britannico nel novembre 2017 ha messo a disposizione per la ricerca nell'AI e nella robotica volta a migliorare la sicurezza in ambienti difficili (in riferimento a miniere, Mare del Nord e produzione di energia nucleare) ben 68 milioni di sterline. Londra è il centro nevralgico delle startup impegnate in questo settore con 121 imprese contate nel 2017.
Germania e Francia sono gli altri due Paesi fortemente impegnati in questo settore: insieme alla Gran Bretagna nel 2017 costituivano il 50% delle imprese europee concentrate nell'AI. Nel caso della Germania è Berlino l'hub delle aziende, tra cui tantissime startup, incentrate sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale ma non va dimenticata la Cyber Valley che, nei pressi di Stoccarda, riunisce i principali protagonisti dell'industria nel campo della ricerca nell'AI.
Da menzionare c'è poi la Svizzera, che vanta un record: il maggior numero di aziende incentrate nell'AI pro-capite. La Svizzera, con Zurigo a capo della ricerca in questo settore e sede del più grande campus Google al di fuori dalla California, è stata considerata (da World Intellectual Property Organization) negli ultimi 7 anni il Paese più innovativo.
Sempre più Paesi investono nell'AI
Anche altri Paesi, come Giappone, Singapore, Israele, Canada, Emirati Arabi Uniti, sono impegnati nello sviluppo e nella ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale. Singapore nel 2017 ha lanciato una vera e propria strategia nazionale basata sulla collaborazione tra aziende, governo e centri di ricerca; gli Emirati Arabi Uniti vantano un vero e proprio ministero dell'intelligenza artificiale.
L'Italia purtroppo non può essere considerato uno dei Paesi leader in questo settore. Secondo lo studio realizzato da Roland Berfer e Asgard, al contrario, si posiziona al 19° posto, seguita solo dalla Russia. L'italia conta al momento solamente 22 startup attive. Cosa frena questo sviluppo?
Probabilmente la carenza di risorse economiche e la scarsa conoscenza dell'argomento, delle potenzialità dell'AI. La sfida per l'Italia è ancora aperta e sicuramente, anche se ad un passo più lento rispetto ad altri Paesi, sempre più aziende inizieranno ad investire in questo settore.
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