Gli smartphone del futuro? Molto più di ciò che sembrano ora
I nuovi smartphone hanno introdotto alcune novità negli ultimi due anni come fotocamere migliorate. Abbiamo poi display più ampi all'interno di corpi piuttosto compatti. Chiunque prenda sul serio le voci sugli smartphone futuri deve rendersi conto che anche nel 2018 non vedremo nulla di più di quanto descritto sopra. Una ragione sufficiente per guardare al futuro e cercare di capire come saranno gli smartphone nel 2020. O nel 2025. Ma soprattutto, esisteranno ancora?
Sono trascorsi ben undici anni dall'arrivo dell'iPhone ed è tempo di guardare avanti: i touch screen hanno conquistato la nostra realtà, le app di messaggistica sono alla base della nostra comunicazione, gli smartphone sono il nucleo centrale dell'intrattenimento con fotocamera e funzioni dedicate allo shopping.
Ma cosa dire sugli smartphone? Abbiamo alcune tesi circa il loro futuro (momento di suspance).
Non vi saranno tante novità dal lato hardware
Certo, vi sono degli aspetti da migliorare: longevità, aggiornamenti software, durata della batteria. Si tratta di tre aspetti che qualsiasi utente spera di trovare ottimizzati nelle future generazioni di smartphone. Per quanto riguarda gli aggiornamenti software, Project Treble viene in soccorso ed aiuta i produttori a fornire cicli di aggiornamento più lunghi. In alcuni casi però potrebbe non funzionare quando il prezzo del dispositivo è troppo basso per avere in cambio un simile supporto software.
Cosa dire sulla durata della batteria? Chi non desidera doversi dimenticare del caricatore per qualche giorno? Le speranze si concentrano soprattutto sulle nuove tecnologie delle batterie che ogni sei mesi spuntano fuori. Peccato che nessuna sia stata sperimentata concretamente: rimane una vaga speranza per il futuro.
Ulteriori miglioramenti riguarderanno il comparto fotografico anche se non dal lato hardware. I trucchi software piuttosto saranno in futuro alla base delle foto di qualità scattate con gli smartphone.
Il machine learning amplierà le capacità degli smartphone
L'apprendimento automatico (Machine Learning) è un termine che crea spesso confusione. In realtà il concetto è piuttosto semplice: l'apprendimento automatico si riferisce a software in grado di riconoscere i modelli all'interno di una grande quantità di dati; il processo viene anche definito formazione. I modelli possono poi essere applicati a più dati. Ciò consente l'utilizzo di funzioni completamente nuove oltre a migliorare notevolmente quelle esistenti.
La fotocamera del Google Pixel 2 (XL) ne è un esempio: con la funzione RAISR, la fotocamera garantisce risultati migliori quando si ingrandisce l'immagine. Google utilizza il Machine Learning per ricostruire i dettagli nell'immagine. Pensate altrimenti a Google Clips, una fotocamera sperimentale in grado di rilevare automaticamente i volti sorridenti prima di scattare una foto. Probabilmente non è presuntuoso presumere che i futuri smartphone saranno in grado di capire indipendentemente quando si desidera scattare una foto.
L'apprendimento automatico costituirà un cambiamento importante per l'industria degli smartphone: gli assistenti vocali come Alexa, Bixby o Google Assistant sono alla fine disponibili con la maggior parte dei fornitori. Ma la musica arriva nei servizi tenuti in esclusiva per queste tecnologie. Samsung, Google, Huawei e LG se la cavano abbastanza bene perché lo sviluppo di funzioni machine learning ben funzionanti richiede una grande quantità di risorse che solo le grandi aziende possono gestire. Ma non tutto è limitato al segmento di fascia alta: i prezzi più elevati apparterranno presto solo gli smartphone con quel determinato qualcosa. Alte prestazioni e buone fotocamere sono già disponibili al giorno d'oggi nella fascia media ovvero sotto i 500 euro.
La vita dopo gli smartphone
E' inevitabile guardare all'apprendimento automatico come alla forza trainante degli smartphone nei prossimi anni. Ma cosa dobbiamo aspettarci? I visionari stanno cercando di immaginare cosa caratterizzerà la futura era informatica. È qui che la parola chiave realtà aumentata accoppiata ai comandi vocali entra subito in scena: i sistemi ottici visualizzano le informazioni, la voce controlla le azioni. Sembra proprio un concetto che potrebbe sostituire lo smartphone senza problemi.
The Verge ha nominato gli occhiali Vaunt sviluppati da Intel. Si avvicinano parecchio ad un tipo di occhiali intelligenti di successo: simili a dei comuni occhiali da vista nascondono al loro interno un pacchetto tecnologico non indifferente. Tramite un laser debole, le immagini vengono proiettate sulla lente dell'occhiale e da lì direttamente agli occhi.
Il video pubblicato da The Verge illustra l'essenza di Intel: elaborare le notifiche in modo pratico anche quando entrambe le mani sono impegnate con altre istruzioni (navigazione), senza che il telefono sia al centro dell'attenzione. Naturalmente l'interazione sociale risulta più facile quando è possibile distrarsi in modo discreto durante una conversazione piuttosto che dover guardare il telefono. Gli occhiali Vaunt mettono insieme la giusta ricetta.
Fitness tracker e smartwatch sono gli indossabili più diffusi anche se questi ultimi stanno mollando la presa: le notifiche al polso non convincono così tanto e perfino accoppiati al telefono non sono così attraenti. Chiunque guardi allo sviluppo dell'Apple Watch sa come l'indossabile di Cupertino sia da tempo una priorità, un dispositivo digitale dedicato alla salute che vanta funzionalità extra.
E quindi? Lo smartphone rimarrà in circolazione per un po'
Dico: nonostante tutti i progressi tecnici, lo smartphone così come lo conosciamo ora rimarrà ancora in giro per un po'. Gli smartphone possono essere utilizzati universalmente. Che si tratti di giocare sul treno o di scrivere un messaggio, di leggere una pagina web o di scattare una foto: sono tutte azioni gestibili dallo smartphone. Gli occhiali AR possono davvero fare lo stesso? Se anche fosse, è ciò che in tanti vogliono?
E' possibile lavorare su formati completamente nuovi che non siano smartphone pieghevoli? I display pieghevoli potrebbero modificare le linee degli smartphone. I componenti pieghevoli potrebbero consentire l'unione di smartphone e smartwatch. I chip potrebbero connettersi al nostro sistema nervoso e sostituire completamente i dispositivi esterni. La tecnologia necessaria per questi concetti arriverà presto ma occorre capire se sia ciò che gli utenti desiderano.
In contesti lavorativi vedremo alcuni gadget di fascia alta che incrementeranno la produttività, la qualità e la sicurezza. Occhiali AR e simili tecnologie simili dovrebbero essere presto indispensabili in un ambiente professionale.
Probabilmente anche gli appassionati di tecnologia acquisteranno e useranno questi gadget privatamente, me incluso. Dubito però saranno completamente indipendenti dagli smartphone. Senza contare che di solito rappresentano solo una parte degli attuali scenari applicativi degli smartphone. I chip impiantanti nel sistema nervoso in futuro ne saranno capaci ma ci sarà un numero sufficiente di acquirenti interessanti al loro utilizzo?
Voi cosa vi aspettate dagli smartphone del futuro?
Io non vorrei che i chip si connettessero al sistema nervoso o cose simili, vorrei che gli smartphone restassero come sono.
Gli occhiali AR dovrebbero avere una centralina portatile collegata in wireless che contenga qualche componente hardware come il processore, qualche sensore e il chip audio del jack delle cuffie.