Smart home: la prossima grande piattaforma o un pasticcio frammentato?
Il mercato della cosiddetta casa intelligente è in piena espansione. Le vendite di smart speaker e hub sono più elevate che mai e si prevede che la tendenza continuerà in futuro. Per questo motivo alcuni esperti ritengono che la Smart Home possa trasformarsi nella prossima grande piattaforma. Tuttavia, ci sono ancora molte domande senza risposta...
Siete ancora alle prime armi con la la domotica? Potreste trovarvi sopraffatti nel capire se volere o meno una casa smart, quale smart speaker o smart display acquistare, quali prodotti sono compatibili tra loro, oppure se avete bisogno di installare mille applicazioni sul vostro telefono. La verità è che... dipende da ciò che si intende acquistare.
Prendiamo come esempio le lampadine smart: alcune delle marche più popolari, come le Phillips Hue, richiedono l'acquisto di un bridge (il loro pannello di controllo) per poterle connettere ad internet ed essere comandate dallo smartphone o da un Amazon Echo. Naturalmente, esistono anche delle varianti che richiedono solo una connessione WIFI e un'applicazione, ma la maggior parte dei gadget per la casa intelligente ha necessariamente bisogno di un hub centrale per funzionare.
Perché è così importante? Come scrive Kent Dickson per Forbes, "se visti nel loro insieme, questi altoparlanti, lampadine, serrature, telecamere, interruttori ed elettrodomestici collegati rappresentano una piattaforma di consumo completamente nuova su cui le aziende possono sviluppare applicazioni e servizi innovativi".
Tuttavia, come abbiamo visto più volte, spesso le persone scelgono la convenienza e la facilità d'uso prima di qualsiasi altra cosa. Quando gli utenti vengono sopraffatti dalla quantità di bridge che devono acquistare, applicazioni da installare sul telefono e così via, sono incentivati ad investire in un unico ecosistema. E a loro volta i produttori creano più recinti attorno ai loro clienti nel tentativo di massimizzare i profitti.
Abbiamo già visto Google muoversi verso un ecosistema più uniforme e si presume che stia progettando di rebrand i prodotti per la casa intelligente Nest, in modo che possano essere facilmente riconosciuti e acquistati insieme ad altri prodotti Google.
Big G ha poi aggiunto funzionalità Smart Home a Google Assistant, che aiutano gli utenti a gestire la domotica grazie ad Android e i suoi dispositivi Pixel. Il messaggio è chiaro: investire nel loro ecosistema per far funzionare tutto senza intoppi.
Non c'è niente di sbagliato in questo genere di comportamento, sia per Google che per qualsiasi altro marchio. Molti consumatori sono anche più che felici di sceglierne uno e seguirlo. È possibile vedere lo stesso tipo di strategia nella guerra tra console, Android contro Apple e così via. Una volta che si salta su un carro e si investe denaro, è difficile tornare indietro.
Tuttavia, gli utenti dovrebbero diffidare della mancanza di funzionalità cross-platform. Gli ecosistemi separati creano problemi anche ai produttori di terze parti che potrebbero non essere in grado o addirittura autorizzati a sviluppare prodotti che funzionano su tutte le piattaforme. Questo tipo di frammentazione è da tenere in considerazione e, a mio avviso, non significa innovazione per il mercato.
Nel suo articolo di Forbes, Kent Dickson parla anche del coinvolgimento degli Internet provider nel mercato Smart Home. Essendo loro a gestire la fonte della connettività che arriva verso le nostre case, aziende, veicoli e smartphone, le ditte di telecomunicazioni sono nella posizione migliore per costruire applicazioni per i loro clienti che vogliono trasformare la propria casa in una Smart Home. Immaginate se il vostro ISP potesse fornirvi statistiche utili in una comoda dashboard sulla sicurezza della vostra casa, sul consumo energetico e sull'utilizzo dei dati.
Tuttavia, considerando le pratiche commerciali abituali degli ISP (come la rimozione dei dati illimitati ai vigili del fuoco della California), questa è una proposta terrificante. Senza la protezione delle leggi sulla Net Neutrality sono sicura che gli operatori di telefonia mobile e i fornitori di servizi internet troveranno un modo per abusare del loro potere sulla vostra casa intelligente, se ne avranno la possibilità.
È per questo che non condivido l'ottimismo di Kent Dickson. La tecnologia domestica smart ha certamente un potenziale immenso, ma, come spesso accade nel campo della tecnologia ultimamente, può essere soffocata in nome del profitto. Tuttavia, i consumatori devono anche ripensare alle loro priorità se vogliono cambiare. Convenienza o maggiore libertà di scelta?
Pensate che la smart home sarà la prossima grande piattaforma? Fateci sapere nei commenti.
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