Riuscirete a sopravvivere ad un Galaxy S10 senza scanner dell'iride?
Introdotto nel 2016 con lo sfortunato Galaxy Note 7 (e ancor prima da Microsoft con Lumia 950), il poco amato scanner dell’iride andrà a quanto pare in pensione con l’arrivo del prossimo Galaxy S10. Secondo un rapporto proveniente dalla Sud Corea, Samsung avrebbe deciso di eliminare ogni tipo di riconoscimento biometrico in favore del solo sensore di impronte digitali.
L’azienda sudcoreana ha quasi sempre fatto risaltare il riconoscimento dell’iride come una feature degna di nota sui suoi dispositivi top di gamma, nonostante la maggior parte degli utenti l’abbia sempre ritenuta un’alternativa poco valida, optando per il ben più semplice riconoscimento del volto o dell’impronta digitale.
Non è dunque da sottovalutare il fatto che Samsung possa aver deciso di eliminarlo a partire dal prossimo anno, non tanto per la risposta dei suoi utenti, ma più per una scelta legata all’esigenza di voler continuare ad avere un display senza notch e con un rapporto schermo/corpo sempre più vicino al 100%.
Una soluzione al notch
La soluzione a quest’ultimo problema è stata recentemente proposta in alcuni render sotto forma di “buco” nel display contenente esclusivamente la fotocamera anteriore, cercando di girare intorno al notch, ultimamente sempre più frequente su ogni tipo di smartphone ma anche poco apprezzato da molti utenti.
Infine, il sensore di impronte digitali integrato all’interno del display starebbe finalmente per fare il suo debutto sui dispositivi Samsung proprio a partire dal Galaxy S10, il che risolverebbe un’altra lamentela da tempo rivolta all’azienda sudcoreana da parte dei suoi utenti, ovvero la sua posizione piuttosto scomoda (risolta con Galaxy S9, S9+ e Note 9) e la sua dimensione particolarmente ridotta rispetto alla concorrenza.
Si poteva risparmiare fatica
Da assiduo possessore di smartphone Samsung posso dire di non aver mai trovato un interesse particolare nell’utilizzare lo scanner dell’iride come metodo di sblocco. Ricordo di averlo provato una volta sola al momento dell’acquisto del mio vecchio Galaxy S8+ e non rimasi soddisfatto. Anzi, ho trovato ben più performante quello presente su Lumia 950 dotato di tecnologia più vecchia di un anno che non quello di Samsung, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Per non parlare del fatto che il sistema va nel pallone durante le giornate molto soleggiate se siamo esposti alla luce diretta del sole (nei dispositivi Samsung si riceve un avviso in questo caso).
Pertanto, lo sblocco facciale e l’impronta digitale sono sufficienti per l’utilizzo quotidiano e non vi è alcun bisogno di ricorrere ad altri mezzi. È anche vero però che questi ultimi due non sono esenti da difetti. Lo sblocco tramite volto può infatti essere ingannato, esattamente come quello presente nella precedente generazione. Il fatto che su Galaxy S9 e S9+ sia stato chiamato Intelligent Scan non ha significato maggiore sicurezza ma, anzi, sembrerebbe soltanto una trovata di marketing, senza contare che non si avvicina lontanamente al FaceID di Apple in materia di sicurezza e funzionalità. D’altra parte, il sensore di impronte digitali di Samsung, oltre alle critiche di cui abbiamo già parlato prima, risulta ancora il più lento rispetto a quello utilizzato dai maggiori competitor, tanto che a volte viene riconosciuto prima il viso dell’impronta.
Diteci la vostra: utilizzate spesso lo scanner dell’iride sui dispositivi Samsung oppure ne fareste volentieri a meno?