Samsung Galaxy S10+ recensione: il flagship con compromessi (pochi)
Dopo aver sentito dire fin troppo che Galaxy S9 e S9+ fossero semplicemente un noioso aggiornamento della generazione precedente, è finalmente passato un altro anno e Samsung è salita sul palco per presentare la nuova linea Galaxy di fascia alta. Dopo una settimana intera passata in compagnia di Galaxy S10+ sono pronto a parlarvene sotto ogni minimo aspetto nella sua recensione completa.
Pro
- Design, materiali e costruzione impeccabili
- Fotocamera di alto livello
- Batteria soddisfacente
- Display migliore al mondo
Contro
- Sensore di impronte digitali lento
- Face Unlock 2D (ancora)
- Ricarica "rapida" 18W
S10+ rompe la barriera dei dei 1000 euro
La nuova linea di fascia alta di Samsung, composta da Galaxy S10e, Galaxy S10 e Galaxy S10+ è già preordinabile dal sito ufficiale del produttore o attraverso i rivenditori autorizzati e le varie catene catene di elettronica più importanti. Le spedizioni, invece, partiranno da venerdì 8 marzo.
Per quanto riguarda il Galaxy S10+, il suo prezzo di partenza è di 1029 euro per la versione da 8GB di RAM e 128GB di memoria interna, 1279 euro per quella da 8GB di RAM e 512GB di memoria e, infine, 1639 euro per la variante con 12GB di RAM e 1TB di memoria interna. Piccolo particolare da considerare: le ultime due versioni indicate vengono spedite con il retro in ceramica e non sono assolutamente disponibili con la scocca posteriore in vetro.
Inoltre, prenotando Galaxy S10 e S10+ entro l'8 marzo, riceverete gratuitamente le nuove cuffie wireless dell'azienda, le Galaxy Buds. Galaxy S10e, invece, è escluso dalla promozione.
Squadra che vince... si migliora!
Lo scorso anno, alcuni fan si sono lamentati di Galaxy S9 definendolo uno smartphone noioso dal punto di vista estetico. Tuttavia, i numeri non mentono mai e, sebbene questo piccolo particolare, il precedente modello di Samsung è stato il dispositivo di fascia alta dell’azienda sudcoreana che ha totalizzato il maggior numero di vendite.
Ma questa volta la musica è ben diversa: i nuovi Galaxy sono stati riprogettati e sembra che la società di Seul abbia pienamente affrontato i temi che gli utenti hanno richiesto a gran voce . In un colpo solo dunque, Samsung è passata dal suo più "noioso" aggiornamento ai nuovi eccitanti smartphone della serie Galaxy S, giusto in tempo per festeggiare il decennale.
Quando Samsung ha deciso di ridisegnare i suoi dispositivi di punta ha ancora una volta cercato di ottenere il miglior rapporto schermo-corpo possibile. Dopo tutto, il Galaxy S9 mostrava cornici molto più grandi rispetto a molti altri smartphone rilasciati lo scorso anno, soprattutto perché l’azienda sudcoreana ha rifiutato completamente l’idea di utilizzare il notch, una strategia lineare e concreta che ho apprezzato molto.
La storia si ripete anche nel 2019, ma questa volta Galaxy S10 mostra uno schermo che si estende il più vicino possibile ai bordi esterni. Niente più fotocamere frontali nelle cornici, questa volta si trovano dietro lo schermo all’interno di veri e propri fori tagliati in maniera semplicemente perfetta. Ho trovato questa soluzione molto intelligente e decisamente migliore rispetto a alle proposte degli altri produttori, come lo slider o il notch. Sarà la migliore? Questione di gusti, fatemi sapere cosa preferite nei commenti.
A parte questo, il design del Galaxy S10 è a dir poco sbalorditivo pur mantenendo gran parte dell'identità dei modelli precedenti, cosa che rende possibile una loro facile identificazione a prima vista. I lati curvi sia nella parte anteriore e posteriore permettono sempre una maggiore presa e la versione in ceramica che ho potuto provare rimane ben salda in mano e non scivola praticamente mai.
Se proprio devo fare una critica posso dire che odio l’asimmetria delle due cornici superiore e inferiore, oppure il fatto che il pulsante di accensione e spegnimento sia stato posizionato troppo in alto, rendendolo difficile da raggiungere. Tuttavia, su questo ultimo punto posso anche sorvolare visto che è possibile risvegliare lo schermo prendendo il telefono in mano oppure tramite il doppio tocco sullo schermo.
Non esiste display migliore
Proprio come sapevamo già da diverso tempo, il Galaxy S10+ mostra un enorme display forato che il gigante sudcoreano chiama Infinity-O . Naturalmente la "O" si riferisce al foro (o i fori in questo caso) che è possibile trovare nell’angolo in alto a destra dello schermo, al cui interno sono state posizionate le due fotocamere frontali. L'obiettivo di ogni produttore di smartphone in questo momento è quello di coprire la maggior parte della parte frontale dei propri dispositivi e Samsung ha obbligatoriamente dovuto lavorare in questa direzione per raggiungere l’obiettivo. Perché? Perché gli schermi Samsung sono semplicemente i migliori al mondo, visivamente e tecnicamente.
Infatti, lo schermo da 6,4 pollici di quest’anno è esattamente come ci si aspetta: stupendo. Si tratta di un nuovo pannello OLED, che samsung ha chiamato Dynamic AMOLED, con risoluzione QHD+ e supporto HDR10+. Quest’ultimo è uno standard in netta competizione con Dolby Vision (la tecnologia HDR supportata anche dagli ultimi iPhone) e fornisce metadati aggiuntivi per film e programmi televisivi che lo supportano, ottimizzando il contrasto e i colori in ogni tipo di scena.
Samsung afferma inoltre che il proprio display è in grado di raggiungere ben 1200 nits di luminosità, rendendolo ideale sia per i contenuti HDR che per l'uso esterno sotto la luce diretta del sole. Naturalmente i 1200 nits di picco vengono raggiunti automaticamente solo in condizioni di estrema luce solare diretta e non è assolutamente possibile aumentare la luminosità fino a tal punto in maniera manuale. Lo schermo è stato poi progettato per essere più “gentile” agli occhi degli utenti e dovrebbe emettere meno luce blu rispetto a prima.
Questo sensore non va d'accordo con me
Una delle novità di quest’anno è senza dubbio il sensore di impronte digitali ad ultrasuoni installato sotto al display , il quale ha il duro compito di sostituire il tradizionale lettore posteriore che, per dirla in breve, non ha mai brillato rispetto alla concorrenza e lo sappiamo bene. Da circa tre anni, Samsung ha ricevuto soltanto critiche da questo punto di vista: prima la posizione sbagliata, poi la troppa lentezza. Il 2019 sarà la volta buona?
Sulla carta non c’è storia: il sensore ad ultrasuoni di ultima generazione dovrebbe garantire una risposta più rapida, non necessiterebbe dello schermo acceso per poter funzionare e, inoltre, sarebbe in grado di leggere l’impronta dell’utente anche sott’acqua. Insomma, se confrontato con i sensori ottici di altri dispositivi, come il OnePlus 6T, ad esempio non esisterebbe paragone. Ma dopo questa breve introduzione teorica, passiamo alla pratica...
Dopo un processo di configurazione un po' più lungo rispetto ai sensori tradizionali (un minuto e mezzo al massimo), il sensore di Galaxy S10+ ha iniziato a funzionare piuttosto bene durante le prime prove, ma non è stato in grado di convincermi nell'utilizzo quotidiano perché fallisce fin troppe volte il riconoscimento. Ho anche provato a riconfigurare il tutto più volte ma posso assicurarvi che il risultato è sempre lo stesso. Negli ultimi giorni, Samsung ha inviato un corposo aggiornamento software in cui veniva menzionata la correzione dei problemi legati anche al sensore di impronte, ma, nonostante questo, continuo a riscontrare lentezza e poca precisione.
Lo so, questa storia del sensore di impronte sembra una lotta personale e probabilmente tutto questo nasce dal fatto che le mie aspettative erano più alte. Tuttavia, anche altri colleghi di altri blog stanno riscontrando lo stesso genere di problema, motivo per cui sono più sicuro di quello di cui sto parlando. Al contrario, i colleghi americani sembrano non soffrire di questa anomalia, probabilmente grazie alla presenza dello Snapdragon 855 (giusto per ricordare, il sensore di impronte di S10 è una tecnologia di Qualcomm). Naturalmente la mia è solo una supposizione, non prendetela come certezza.
Ma allo stesso tempo, non disperiamoci! Siamo appena entrati nel mese di marzo e, se tutto va bene, con le prossime patch di sicurezza Samsung potrebbe migliorare questo aspetto. In cuor mio spero di ricredermi con il prossimo aggiornamento software. Della serie “ritenta, sarai più fortunato”. La conseguenza a questo problema è stata l’attivazione immediata del secondo (e ultimo) sistema biometrico, lo sblocco facciale 2D. Sì, avete letto bene, è ancora di tipo 2D, ma, nonostante questo, riconosce il mio viso immediatamente e non devo più arrabbiarmi per sbloccare lo schermo.
E lo scanner dell’iride? Addio! A differenza della precedente generazione, Galaxy S10 ha eliminato completamente tale sensore, in quanto non vi è più lo spazio necessario per il suo posizionamento. Non abbiamo la certezza che questa sia la motivazione esatta, ma la più probabile è che sicuramente nessuno la utilizzasse. Oppure si? Fatemi sapere nei commenti la vostra esperienza.
One UI: non desideravo altro
Per quanto riguarda il software a bordo, abbiamo praticamente seguito ogni aspetto della One UI basata su Android Pie partecipando al canale Beta sui nostri Galaxy S9 e Note 9. I dispositivi di quest'anno sono i primi ad uscire dalla scatola con la nuova interfaccia grafica e... c'è poco da dire: la adoro, specie perché Samsung ha utilizzato tantissimi elementi che richiamano Android stock e il Material Design di Google.
Le nuove icone hanno suscitato qualche polemica, ma sinceramente trovo che siano molto più belle rispetto a quelle della precedente versione, ma è pur sempre una questione di gusti. A parte questo, le nuove implementazioni a livello software riguardano principalmente alcune funzionalità che i fan hanno chiamato a gran voce, come il doppio tocco per risvegliare lo schermo, una Dark Mode a livello di sistema le gesture in grado di sostituire la barra di navigazione.
La tendina delle notifiche è uno degli elementi più riprogettati. Con un primo swipe dall'alto verso il basso è possibile leggere le notifiche e una sola fila di quick toggle, mentre un secondo swipe estende tutta la schermata portando i quick toggle nella parte bassa dello schermo in modo da poter essere comodamente raggiunti utilizzando il dispositivo con una mano sola Anche la schermata delle app recenti è stata completamente ridisegnata adottando la soluzione nativa di Android Pie. Niente più schede da sfogliare in verticale in stile archivio, ma si passa allo scorrimento verticale.
Bixby, nonostante sia lo stesso assistente di sempre, è stato aggiornato e adesso, oltre a saper parlare l'Italiano, dà la possibilità di poter rimappare il suo pulsante dedicato. Dalle impostazioni è infatti possibile scegliere quale app aprire premendo il pulsante una volta o due volte. Naturalmente non è possibile disattivare l'assistente del tutto, in quanto verrà sempre richiamato tramite una pressione prolungata del tasto. È giusto così? Sì, decisamente. Il compromesso è stato raggiunto!
Per tutte le informazioni riguardanti la One UI, vi consiglio di leggere il mio articolo dedicato in cui ho raccontato la mia esperienza con la nuova interfaccia di Samsung dopo 24 ore.
La potenza non mancherà mai
Lasciandoci alle spalle qualche problemino, passiamo alle cose più interessanti. Ogni nuova generazione di Galaxy S ci ha abituato a trovare sotto il cofano il miglior hardware disponibile e Galaxy S10+ non fa alcuna eccezione alla regola.
Ad alimentare il tutto ci pensa il nuovo SoC proprietario dell’azienda, l’Exynos 9820, realizzato con un processo produttivo LPP (Low Power Plus) a 8nm, accompagnato da 8GB di RAM e una memoria interna da 128 o 512GB, ancora una volta espandibile tramite microSD fino ad ulteriori 512GB. A seconda della versione che si sceglie di acquistare cambierà, non solo il taglio di memoria, ma anche la colorazione disponibile e i materiali di costruzione dello smartphone. Riassumiamo il tutto così:
- la versione da 8/128GB è disponibile con scocca posteriore realizzata in vetro nelle colorazioni Prism Black, Prism White e Prism Green;
- le versioni da 8/512GB e 12GB/1TB sono disponibili con scocca posteriore realizzata in ceramica nelle colorazioni Ceramic White e Ceramic Black.
Contrariamente a quanto mi potessi aspettare, in redazione abbiamo ricevuto la variante 8/512GB in colorazione Ceramic White e il mio collega (nonché coinquilino) sa bene quanto io sia contento di questa splendida sorpresa, vero Luca? Ti ho stressato abbastanza?
Colori e materiali a parte, qualsiasi variante sceglierete nasconderà lo stesso hardware in grado di offrire la massima potenza che vi aspettereste da un flagship. Non è presente alcun tipo di lag o tentennamento e devo dire che lo smartphone non scalda mai troppo eccessivamente, merito anche della ceramica che di sicuro aiuta molto di più da questo punto di vista rispetto al vetro. Dal punto di vista delle performance c’è davvero ben poco da dire, Galaxy S10 è rapido in tutto, dal passaggio tra un’app e l’altra alla gestione di giochi pesanti. Non ho proprio potuto chiedere di meglio.
Inoltre, l’Intelligenza Artificiale entra in gioco anche in questo comparto tramite la funzionalità "Intelligent Performance", grazie alla quale Galaxy S10 ottimizza automaticamente le impostazioni di CPU e RAM, monitorando costantemente la temperatura del dispositivo, in modo da garantire una maggiore durata della batteria. Intelligent Performance è anche in grado di apprendere il vostro utilizzo quotidiano e riesce a caricare in background le app che sicuramente utilizzerete durante la giornata per un avvio più rapido.
AKG ha fatto il suo lavoro
Per quanto riguarda il comparto audio, Samsung ha passato la palla a degli esperti del settore: AKG. Il Galaxy S10+ vanta un sistema di altoparlanti stereo composto da uno speaker principale e dalla capsula auricolare nascosta tra la cornice superiore e il display. Quando si tiene il telefono in orizzontale, ogni altoparlante è in grado di gestire il rispettivo canale, ma, ovviamente, quello posto nella parte inferiore è più incisivo, questo è innegabile.
Sia per quanto riguarda la potenza e la qualità del suono posso esprimermi con un una sola parola: ottima. Grazie ai tecnici di AKG, Samsung è riuscita a migliorare ulteriormente l'esperienza sonora, riuscendo a garantire una pulizia anche al massimo volume.
A proposito di questo, il livello di volume è molto buono, tra i migliori della categoria e non mi ha fatto rimpiangere la tecnologia BoomBox di LG. Anche gli audiofili più esigenti avranno difficoltà a trovare qualcosa di sbagliato nell'uscita audio del Galaxy S10+.
Un grandangolo che da soddisfazione
Quest'anno Samsung ha recuperato l'intero divario nel comparto fotografico potenziando Galaxy S10 e S10+ di ben tre fotocamere posteriori. I primi due sensori li conosciamo già molto bene (sensore principale + teleobiettivo), ma alla lista si è aggiunto anche l'ultra grandangolo da 16MP in grado di offrire un campo visivo di 123 gradi. Questo sensore non è stabilizzato otticamente, ma non preoccupatevi, come potrete vedere offrirà dei risultati incredibili.
Le altre due fotocamere sono praticamente le stesse di S9+ e Note 9. Il modulo principale utilizza un sensore da 12MP Dual Pixel (1,4 micron, autofocus e apertura variabile) dotato di stabilizzazione ottica, mentre il teleobiettivo con zoom ottico 2x contiene un sensore stabilizzato con funzionalità autofocus.
Il vero lavoro in termini di qualità delle foto è svolto dal software. Samsung ha ampliato la gamma di scenari che il suo ottimizzatore della scena è capace di riconoscere, arrivando ad un totale di 30 scenari. Scavando tra le impostazioni è anche possibile trovare la modalità Bright Night di cui si è parlato parecchio durante i leak e i teardown dell'app fotocamera, che dovrebbe migliorare le prestazioni in maniera completamente automatica in condizioni di scarsa illuminazione. Se pensavate anche voi che Samsung avrebbe implementato una funzionalità simile alla Night Sight di Google o la modalità notturna di Huawei, niente da fare.
Una funzione completamente nuova è il suggeritore di scatto. Lo smartphone è in grado di analizzare la scena, suggerendo la giusta inquadratura e l'allineamento da seguire. Utile, ma talvolta troppo invadente e non in grado di capire cosa vogliamo realmente fotografare. Buon tentativo, può migliorare.
Nella parte frontale, il Galaxy S10+ vanta due fotocamere, una dedicata allo scatto, mentre l'altra riservata al rilevamento della profondità di campo, così da poter realizzare degli effetti bokeh molto particolari.
Per maggiori informazioni riguardo le fotocamere di Galaxy S10+, vi invito a leggere la recensione dedicata in cui ho racchiuso tutte le potenzialità offerte dal produttore.
Niente più powerbank a portata di mano
Per quanto le fotocamere e il display siano spettacolari, quest’anno c’è finalmente qualcos’altro di nuovo da aggiungere alla lista delle cose positive della linea Galaxy: la durata della batteria . Finalmente, (lo ripeto) finalmente non devo più preoccuparmi di avere una powerbank o un caricabatterie sempre a portata di mano!
Cinque ore di schermo attivo ad ogni singola ricarica, addirittura sei ore attivando la Dark Mode. Non è solo il modulo da 4100 mAh a conferire a questo smartphone una fantastica durata della batteria, ma anche il nuovo SoC, l’aiuto dell’AI e un’ottimizzazione software che finalmente sembra davvero essere realtà.
Samsung afferma un’autonomia complessiva maggiore di 24 ore, anche se tuttavia questo dipende dall’utilizzo che farete del vostro smartphone. Grazie al Digital Wellbeing posso dirvi che ogni giorno sblocco lo smartphone almeno 150 volte e ricevo all'incirca 1200 notifiche, merito soprattutto dei vari servizi di messaggistica (Messenger, WhatsApp e Telegram), ma anche delle e-mail che ricevo continuamente sui miei 5 account Gmail sempre sincronizzati.
Quando torno a casa la sera mi dedico alla visione di qualche video su YouTube mentre mi rilasso sul divano, oppure sfido qualche avversario online su Dragon Ball Legends. La ricarica della batteria avviene puntualmente ogni mattina appena dopo la prima ora di lavoro. Morale della favola: Galaxy S10+ è in grado di gestire l’utilizzo tipico appena descritto garantendo come minimo 24 ore di autonomia complessiva, un risultato che non avrei mai potuto ottenere con il dispositivo dell’anno scorso.
Avrò trovato una nota negativa in tutto questo? Certo che sì, altrimenti non sarei io. Samsung avrà anche migliorato la durata della batteria ma si è dimenticata di fare altrettanto alla sua tecnologia di ricarica rapida che supporta ancora una volta fino a 18W di potenza. Sammy, siamo nel 2019, te ne sei accorta?
L’unica ricarica migliorata è quella di tipo wireless che Samsung chiama Fast Wireless Charging 2.0. Per poter sfruttare la nuova tecnologia di ricarica senza fili avrete bisogno di un caricabatterie wireless compatibile con tale tecnologia, come il Wireless Charger Duo presentato dall’azienda durante l’Unpacked e (udite udite) già disponibile all’acquisto sul sito ufficiale del produttore per 99 euro. Beccati questa Apple!
Per rispondere a Huawei, invece, anche Samsung ha donato alla nuova famiglia Galaxy s10 la possibilità di ricaricare altri dispositivi tramite la ricarica wireless inversa, chiamando questa funzione Wireless PowerShare. Sicuramente è una funzione che vedremo molto di più nel corso dell’anno ed è particolarmente utile nel caso un cui si vogliano ricaricare degli accessori come le auricolari Bluetooth.
Samsung Galaxy S10+ – Specifiche tecniche
Vale la pena acquistarlo?
Se il Galaxy S9+ veniva percepito come un S8+ con una fotocamera extra, non si può dire lo stesso anche quest'anno. Galaxy S10+ ha una fotocamera in più rispetto alla precedente generazione, questo è vero, ma i miglioramenti sotto ogni punto di vista (sia hardware che software) sono innegabili.
Che siate possessori di un S8 o S9, fa poca differenza. Dopo aver provato ognuno dei dispositivi di questa serie posso assolutamente dichiarare che il salto generazionale c'è. Galaxy S10+ è il mio nuovo dispositivo principale, provate a togliermelo dalle mani!