Samsung e Sony rallentano: stabilimenti chiusi e dipendenti licenziati
Samsung e Sony stanno subendo una pressione enorme dalla competizione. Il mercato (già saturo) sta venendo invaso da smartphone di fascia alta a basso costo. Ogni giorno leggiamo notizie di vendite insoddisfacenti. Oggi arrivano addirittura da due fonti diverse: Samsung chiude uno dei suoi stabilimenti in Cina e Sony licenzia 200 dipendenti in Svezia. Che diavolo sta succedendo?
Samsung dovrebbe pensare di ritirarsi completamente dalla Cina, questo è la sentenza di un esperto di Reuters. Il motivo è la chiusura di una delle tante fabbriche cinesi dove i coreani fanno fabbricare i loro smartphone, inoltre la quota di mercato locale è inferiore all'uno per cento, molto meno del 15 per cento raggiunto nel 2013. I vincitori in questa amara situazione sono i brand locali come Huawei e Xiaomi.
I mercati in crescita per Samsung potrebbero ancora essere il Vietnam e l'India, ma OnePlus e Xiaomi si stanno già facendo un nome anche lì. Il Pocofone F1 è considerato un successo in questi Paesi. In aggiunta è ancora da dimostrare se gli smartphone di Samsung ad alto margine di profitto e venduti per oltre 1000 euro possano prevalere.
Anche Sony fa un passo indietro
Xperia Blog ha già riferito alla fine di ottobre che Sony ha fornito i peggiori dati di vendita di smartphone dall'inizio di questa linea di business. Ora anche i dipendenti ne pagano le conseguenze. A Lund, in Svezia, 200 degli 800 dipendenti dovranno cercare nuovi posti di lavoro entro marzo 2019.
Il team Sony di Lund era noto per i numerosi software realizzati da loro esclusivamente per gli smartphone Xperia. Qui è stato sviluppato anche lo scanner 3D dell'azienda giapponese. Purtroppo, l'idea di dimezzare i costi del settore mobile nei prossimi anni ha portato ad eliminare questo tipo di iniziative.
Cosa ne pensate degli ultimi sviluppi? Samsung e Sony hanno ancora possibilità di far fronte alla concorrenza emergente dei flagship a basso costo?
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