La sabbia triplica le prestazioni delle batterie
Applicazioni, display in HD e giochi in 3D sono la croce e la delizia degli smartphone. Le applicazioni sono essenziali, divertenti ed utili in molti casi. Ma non bisogna dimenticare che a volte sono dei vampiri che succhiano la linfa vitale della nostra batteria. Una volta un cellulare durava anche più di cinque giorni, ma adesso con i dispositivi di ultima generazione bisogna fare i salti mortali per non rimanere a secco di energia. Tutta colpa delle app? No, anche le batterie hanno i loro limiti. Non bisogna disperare, la svolta tecnologica, come spesso capita, potrebbe arrivare dagli Stati Uniti e vede protagonista la sabbia.
La gente comune, quando va al mare, prende il sole sulla spiaggia, va a caccia di ragazze/ragazzi, si gusta un gelato, sorseggia un cocktail, gioca a beach volley. I geni, invece, no. Per loro anche le magnifiche spiagge californiane possono essere una grande fonte di ispirazione. Zachary Favors, ricercatore alla University of California, durante un po’ di ore di relax sulla spiaggia a San Clemente, osservando attentamente la sabbia, ha avuto un’intuizione molto particolare: la sabbia è composta principalmente da quarzo e biossido di silicio.
"Questo è il Sacro Graal, basso costo, non tossico, ecologico per la produzione di anodi di litio ad alta prestazione per la batteria agli ioni". Il pensiero di Zachary è stato applicato con risvolti sorprendenti, con la collaborazione dei professori di ingegneria, Mihrimah Ozkan e Cengiz Ozkan, presso la UC Riverside. Questo team di ricerca ha creato una batteria agli ioni di litio che supera l'attuale standard industriale di ben tre volte.
La sabbia può essere composta principalmente di quarzo o diossido di silicio. Grazie a questo materiale i ricercatori statunitensi hanno creato un anodo (il lato negativo delle batterie) in silicio. Quest’ultimo rappresenta un'alternativa molto interessante. L’unico problema, non da poco, è che il silicio si degrada rapidamente ed è difficile da produrre in grandi quantità.
Il team di ricerca ha lavorato su scala nanometrica, purificando la sabbia. Il colore dei granelli ha assunto le sembianze di un bianco brillante. Dopo queste operazioni, sono stati aggiunti al quarzo purificato, magnesio e sale macinati. Il cloruro di Sodio ha assorbito il calore, invece il metallo alcalino terroso ha rimosso l’ossigeno dal quarzo. Il risultato di tutti questi processi è del silicio puro in grado di migliorare le prestazioni delle batterie di tre volte.
Per adesso sono state costruite delle batterie per i veicoli elettrici. I risultati di queste ricerche sono stati pubblicati in questo documento contenuto nel sito Nature.com. I ricercatori però stanno cercando di sviluppare delle batterie, con questa procedura, per i telefoni cellulari.
In attesa della prima batteria di “sabbia” per gli smartphone, potete leggere questi utili ed interessanti articoli utili per aumentare la durata di un dispositivo Android:
- 10 trucchi per non restare senza batteria
- Consigli pratici per aumentare la durata della batteria
- App per gestire al meglio la batteria
Ritenete che questa scoperta possa essere applicata con successo alle batterie degli smartphone?