24 ore con il P20 Pro: sarà scattata la scintilla?
Il Huawei P20 Pro è già disponibile al pre-ordine ad un prezzo di listino di 899 euro. Un flagship che punta su un già comprovato processore Kirin 970 e che rinnova design e comparto fotografico. Uno smartphone attraente che, devo ammettere, non vedevo l'ora di incontrare.
Indubbiamente affascinante
Bello. Il Huawei P20 Pro è uno smartphone che colpisce fin dal primo sguardo. Elegante nelle sue vesti, risulta maneggevole e facile da utilizzare con una mano. L'assemblaggio e le finiture sono impeccabili.
Fate però attenzione quando lo posate su una superficie liscia, tende a scivolare via. Dal tavolino del bar a quello dell'aereo, in meno di 24 ore ho rischiato di veder cadere a terra il P20 Pro più di una volta. Per fortuna non è accaduto, mi sembra un po' troppo presto per un drop test!
Un'altro piccolo dettaglio: la doppia fotocamera sporge dalla scocca facendo ballare il P20 Pro quando poggiato sul tavolo o su una qualsiasi superficie.
Tirate fuori il pannetto degli occhiali
La scocca del Huawei P20 Pro in blu crea dei bellissimi effetti luce (purtroppo non ho in mano la colorazione Twilight che da quel punto di vista è ancora più ipnotica) ma, come sempre accade con i pannelli in vetro, ve la ritroverete presto ricoperta da impronte digitali. A meno di un'ora dal nostro appuntamento, il nuovo flagship cinese aveva già bisogno di una ripulita.
La scocca in vetro crea dei piacevoli effetti luce ma mostra facilmente le ditate
Una fotocamera che promette bene
Il P20 Pro introduce tre fotocamere che lavorano insieme per migliorare la qualità degli scatti. Sulla carta il comparto fotografico è davvero promettente (sensore principale da 40MP, monocromo da 20MP e tele da 8MP, zoom ottico 3x, laser autofocus, pixel più grandi). Ma nella realtà come sono gli scatti offerti dal dispositivo?
I primi scatti in notturna sorprendono positivamente e mostrano dettagli accurati. Il bianco nero è ancora una volta uno degli assi della macchina del dispositivo mentre il sensore da 8MP permette di usare lo zoom 3x anche se non con risoluzione a 40MP. La funzione che ho trovato davvero interessante è quella che permette finalmente di fare una foto in notturna, senza alcun supporto, per circa 8 secondi.
Della fotocamera scriveremo ovviamente un articolo separato ma, nel mentre, date un'occhiata ai primi scatti del P20 Pro e fatemi sapere cosa ne pensate:
Sblocco con il sorriso
Sul P20 Pro ho subito attivato lo sblocco con il sorriso. Non solo per testare questa funzione ma perché mi sono abituata ad utilizzarla su LG V30 prima e su View 10 poi. Anche sul P20 Pro funziona senza problemi, lo smartphone si sblocca in tempi brevi anche se quello del OnePlus 5T lo fa in modo più rapido. Niente di limitante, sia chiaro: quando ho tirato fuori dalla borsa il P20 Pro in aeroporto o in giro per scattare delle foto, in un attimo era pronto all'uso.
Attivando lo sblocco con il sorriso dalle impostazioni potrete accorgervi come la funzione Solleva per attivare sia attiva by default. Ciò potrebbe influenzare il consumo di batteria oltre che risultare fastidiosa durante l'uso. Questione di gusti.
Quanto dura la batteria?
Il P20 Pro arriva con una capiente batteria di 4000 mAh, nonostante la sua taglia slim (7,8 mm di spessore e 180 grammi di peso). Anche in questo caso si tratta di prime impressioni, sia chiaro. Non abbiamo ancora effettuato alcun test ma in queste prime due giornate con il P20 Pro lo smartphone è arrivato a fine serata con circa il 30% di carica ancora a disposizione.
Ho utilizzato lo smartphone principalmente per spulciare le impostazioni, scattare foto, lanciare qualche app ed inviare qualche messaggio.
Amore a prima vista?
Non è facile resistere al suo fascino. Personalmente trovo che il Huawei P20 Pro sia un bello smartphone. Sì, il design riprende quello dell'iPhone X ma devo dire che mi ha convinta. Dal lato software ho notato come alcune app si siano chiuse improvvisamente, probabilmente si tratta ancora di una versione non definitiva ma nei prossimi giorni vi dirò di più.
Il P20 Pro avrebbe potuto staccarsi un po' di più dalla sua musa ispiratrice e mostrarsi un po' più originale (l'icona dell'app Musica è davvero una copia di quella utilizzata da Apple) ma con le tre fotocamere sulla scocca riesce a farsi notare. Occorre più tempo per verificare se questi tre sensori riescano davvero a fare la differenza ma per ora sembra che Huawei sia riuscito a mettere insieme un piacevole design e delle feature interessanti.
Avrete quindi capito come durante queste prime ore insieme il P20 Pro mi abbia incuriosita. Un secondo appuntamento è in programma!