Ecco perché non riceverete l'aggiornamento ad Android Pie
Android Pie è ufficiale da qualche ora e vi starete probabilmente chiedendo quando arriverà sul vostro smartphone. Peccato che Oreo abbia raggiunto poco più del 10% dei dispositivi ad un anno dal suo arrivo. La distribuzione degli update Android non è un processo fluido privo di intoppi. Perché fareste bene a non aspettarvi l'arrivo di Android Pie nonostante gli sforzi di Google? Perché prima di ricevere un aggiornamento Android occorre aspettare un'eternità? Delle spiegazioni sono quindi dovute!
AOSP: un sistema open source in continua evoluzione
Questa sigla sta per Android Open Source Project. Il fatto che Android sia un sistema operativo aperto permette non solo agli sviluppatori di creare ROM cucinate basate sulle ultime versioni Android, ma anche alle case produttrici di proporre la propria versione personalizzata del software, ricca di funzioni innovative e spesso anche di bloatware.
Sì, ma perché vi sto dicendo tutto ciò? Perché se è vero che gli aggiornamenti Android cominciano sempre da Google, è altrettanto vero che devono passare attraverso le grinfie dei brand che si occuperanno di adattarli alla propria interfaccia, prima di essere rilasciati per i diversi dispositivi. E se poi quello che avete tra le mani è un dispositivo brandizzato, è l'operatore ad avere l'ultima parola. Per questo, al contrario di Apple, c'è sempre uno stacco notevole tra l'annuncio ufficiale del nuovo firmware ed il suo arrivo sui nostri dispositivi via OTA.
I Nexus ed i più recenti Pixel, sotto questo punto di vista, sono proprio come gli iPhone e ricevono gli aggiornamenti per primi. Essere figli di Google ha i suoi vantaggi.
Perché gli update non arrivano contemporaneamente su tutti i dispositivi?
Una volta messo a disposizione il codice sorgente da parte di Google, diventa responsabilità dei diversi produttori quella di adattare il sistema ai propri terminali compatibili, presenti sul mercato. Sono infatti i brand come Samsung, HTC, Sony, Huawei, LG e compagnia cantante a stabilire esattamente quali modelli di smartphone riceveranno l'aggiornamento e quali ne saranno invece privati. Una buona scusa per farci acquistare il nuovo top di gamma?
Sicuramente è nel loro interesse farci spendere soldi, ma bisogna anche considerare le nuove funzioni che le nuove versioni Android introducono e in alcuni casi non riescono a girare su hardware troppo antiquati. Renderebbero solamente più lento lo smartphone.
E Project Treble?
Per combattere la frammentazione Google ha dato vita a Project Treble con il quale Android riceve un'interfaccia vendor. Questa definisce le interfacce che il framework di Android utilizza per accedere all’implementazione dei componenti dei produttori (vendor implementation). In questa maniera è possibile aggiornare Android indipendentemente dalla vendor implementation.
Purtroppo inizialmente avevamo l'impressione che tutti i nuovi smartphone sarebbero stati automaticamente compatibili con questa tecnologia. Ora sappiamo che, purtroppo, non è così. In pratica Project Treble richiede un certo lavoro da parte dei produttori che devono adattare alcuni elementi per rendere possibili gli aggiornamenti modulari.
L'iniziativa di Google è quindi lodevole ma i produttori devono mettersi al lavoro per rendere felici i propri utenti.
Quando riceverò Android Pie?
Google ha avviato la distribuzione di Android Pie all'inizio di agosto sui Pixel. Se desiderate scaricarlo manualmente, dovrete disporre di un dispositivo idoneo.
Gli smartphone Sony Mobile, Xiaomi, HMD Global, OPPO, Vivo, OnePlus ed Essential, che hanno partecipato al programma beta, riceveranno questo aggiornamento entro la fine dell'autunno! Se non avete in tasca nessuno di questi dispositivi dovrete prepararvi ad una lunga attesa prima di assaporare Pie.
Perché in Italia gli aggiornamenti arrivano sempre per ultimi?
Ce lo ha spiegato persino Motorola più di tre anni fa in riferimento all'aggiornamento a Lollipop del Moto G 2014, arrivato inizialmente in Brasile ed in India, ma non in Europa e nel resto del mondo.
Il problema sono i test. A seconda degli operatori, delle app più popolari in un determinato Paese, di quelle preinstallate o delle diverse versioni dei componenti presenti nei dispositivi che cambiano da una parte all'altra del globo, vanno eseguiti diversi test approfonditi che possono impiegare più o meno tempo a dare esiti positivi ed a portare ad una stabilizzazione del sistema.
Perché il mio vicino di casa ha ricevuto l'update ed io no?
Alcuni utenti del vostro Paese hanno ricevuto l'aggiornamento e voi no? Per prima cosa rispondete a questa domanda: che dispositivo avete? Se non possedete un Pixel o uno dei dispositivi parte del programma beta di Android P dovrete limitarvi ad aspettare e sperare che il vostro brand sia tra i primi a lavorare al firmware e renderlo disponibile per il vostro modello di smartphone, ed infine pregare di fare parte del gruppo di utenti eletti a partecipare al soak test.
Il cosa? Una volta testato l'aggiornamento a dovere in laboratorio, questo viene rilasciato prima ad una cerchia ristretta di utenti per studiarne il funzionamento e riscontrarne gli eventuali bug più nascosti. Una volta completata anche questa fase, la notifica via OTA raggiunge tutti gli altri terminali. Insomma, anche la fortuna gioca la sua parte!
Gli operatori telefonici e gli aggiornamenti Android
Nel caso abbiate comprato lo smartphone direttamente dall'operatore, sappiate che il sistema potrebbe presentare un overlay, ovvero uno strato aggiuntivo e personalizzato del software. In questi casi l'operatore dovrà apportare le dovute modifiche prima di rilasciare l'aggiornamento, processo che potrebbe causare rallentamenti ulteriori.
È per questo che a volte leggete "Il Galaxy S9 si è aggiornato", mentre il vostro S9 brandizzato Vodafone non dà nessun segno di vita e vorreste lanciarlo dalla finestra.
E gli smartphone rootati?
Sapete tutti cos'è un aggiornamento via OTA, giusto? Altrimenti fino ad ora ho sprecato polpastrelli inutilmente. L'aggiornamento Over The Air avviene automaticamente ed è segnalato con una notifica direttamente sul vostro smartphone o tablet Android. Ma cosa succede con i dispositivi rootati?
Se avete ottenuto i permessi di root, ma avete lasciato intonso il sistema, dovreste ricevere l'update senza problemi. Ma che senso avrebbe diventare SuperUser senza almeno installare una ROM cucinata? In questo caso non riceverete la notifica di aggiornamento, ma, da bravi smanettoni quali siete, non avrete alcun problema a flashare le immagini di sistema manualmente o ad ottenere le ultime funzioni di Android installando custom ROM o applicazioni alternative.
Una conclusione dal gusto amaro
Insomma, se possedete un Pixel potete dormire sonni tranquilli perché sarete sempre i primi a ricevere la notifica dal centro aggiornamenti.
Per tutti gli altri la soluzione è quella di essere pazienti e sperare che il problema della frammentazione diventi così grosso da costringere i produttori ad abbracciare Project Treble. Un sogno ad occhi aperti, per ora almeno, se si considera l'interesse dei brand nel vendere nuovi smartphone piuttosto che aggiornare quelli più "vecchi".
Avere un nuovo top di gamma in tasca aiuta ma se avete acquistato un dispositivo di fascia bassa dimenticatevi dell'aggiornamento ad Android Pie. Tantissimi utenti si ritrovano così a rinunciare alle ultime novità software, ad installare una ROM personalizzata o ad acquistare un nuovo smartphone. E poi c'è chi... medita!
Quale versione Android girate sul vostro smartphone?
Non pretendo che aggiornino Samsung Turbo di 10 anni fa, ma un Note3 che ancora oggi sta poco sotto a telefoni mediogamma si potrebbe.Comunque, ho comprato un Levovo P2 che ritengo pressoché perfetto sotto i punti di vista...tranne che ha avuto UN aggiornamento completo e basta.Un anno e mezzo/due di vita e l'anno aggiornato per meno di un anno 😅 É un mediogamma da 300 euro comunque, non un lowcost da 60-90 euro...Monta Android pulito senza personalizzazioni, dovrebbe esser stato uno di quelli facilmente aggiornabili.A quel punto meglio spender la metà per uno Xiaomi Note5 e se tra un anno non lo aggiorneranno...aspetti un anno ancora e poi lo cambi.
Su Honor 9 avevo Oreo 8.0, adesso su OP6, Oreo 8.1. E dunque, visto che l'arrivo di Android P pare cosa certa, attendo l'autunno. :-)