Perchè i Nexus si chiamano così? (E perchè Google è finito in tribunale)
Google ha presentato qualche ora fa a San Francisco i suoi due nuovi dispositivi: il Nexus 5X ed il più grande Nexus 6P. Da queste due inedite lettere è partita un'intera speculazione circa i nuovi nomi degli smartphone di Google. Noi ne approfittiamo per spiegare la vera origine del nome Nexus e le controversie ad esso legate.
Per spiegare il nome Nexus è necessario fare un salto nello spazio profondo e nella fantascienza oltre che capire da dove derivi lo stesso nome Android. Ripercorriamo la storia dei nomi dei primi dispositivi di Google, i Nexus, facciamo delle ipotesi su cosa queste nuove lettere potrebbero significare ed infine capiamo chi denuncia chi ed a chi appartengono i diritti giuridici dei nomi. Facile no?
“Ho visto cose che voi esseri umani...”
La citazione era d'obbligo. Conoscete Il cacciatore di androidi? E ma gli androidi sognano pecore elettriche? Per chi non lo sa, sono due titoli diversi per lo stesso libro dell'autore Philip K. Dick. Il suo libro ha nuovamente cambiato nome dopo l'uscita della versione cinematografica della sua opera che il regista Ridley Scott battezzò come Blade Runner. Ora ci siamo.
In Blade Runner, il protagonista Rick Deckard ha il compito di eliminare un gruppo di androidi molto simili agli essere umani. Indovinate un po' come si chiama questo gruppo? Esatto, Nexus-6. Il passaggio è automatico: gli smartphone e tablet di Google sono stati battezzati Nexus in quanto punto di contatto tra esseri umani e Android. Bello vero? Big G non ha mai fornito una versione ufficiale circa il nome Nexus, ma forse non ce n'è nemmeno bisogno.
Dai film ai videogiochi
Svelata l'origine del nome Nexus, non bisogna confondere l'origine del nome Android. Questo infatti non ha nulla a che vedere con Blade Runner, bensì con uno di quei vecchi e cari videogiochi per l'Atari Lynx: Gauntlet. Come spiegato dallo stesso Andy Rubin, fondatore di Android.inc (ancora prima di essere acquisita da Google), all'interno di Gauntlet vi era tra i personaggi un piccolo androide grigio. Rubin si è ispirato a questo personaggio per il nome del suo sistema operativo. Anche Bugdroid, il nostro robottino verde, non nasconde certo la parentela con il personaggio del gioco di Atari.
Tornando al presente, le varie declinazioni di Nexus sono attualmente 5, 6 e 7, questi numeri non solo l'ordine progressivo dei modelli lanciati, bensì le dimensioni dei display in pollici. Per questo motivo le nuove generazioni dello smartphone (5) e phablet (6) sono stati indicati con i nomi di Nexus 5 (2015) e Nexus 6 (2015). Tutto ciò prima che Google svelasse ufficialmente i nomi dei nuovi dispositivi: Nexus 5X e Nexus 6P. Che cosa significhino esattamente queste lettere non è dato saperlo. Il 5X è prodotto da LG e non da Motorola (come l'attuale versione del 6), quindi niente connessione con la casa produttrice statunitense. Il 6P è invece prodotto da Huawei e quella lettera potrebbe essere un richiamo al P8 della casa cinese, con cui condivide qualche materiale hardware.
Denunce minacciate e minacce denunciate
Quando Google annunciò al mondo il lancio di una linea di smartphone utilizzante Android stock, Isa Dick, figlia di Philip, agitò lo spauracchio della citazione in un tribunale degli Stati Uniti vista la violazione dei diritti del nome “Nexus” appartenenti al padre. I dirigenti di Mountain View, sicuramente spaventatissimi, tirarono dritto e la minaccia rimase tale.
Diversa la vicenda del 2010 che vede coinvolta Verizon e Motorola da una parte e Lucasfilm dall'altra. L'operatore statunitense ha infatti pagato un'ingente somma di denaro ai produttori di Star Wars per utilizzare il nome Droid nel nuovo smartphone Motorola. In quel caso però il richiamo era diretto, voluto e dichiarato, tanto che lo slogan era “che la forza sia con te” e lo smartphone conteneva diversi wallpaper, loghi ed icone di Star Wars.
Questa l'origine del nome Nexus: conoscete altri interessanti aneddoti nel mondo Android?
Originariamente di Sergio Colado su AndroidPIT.es
Mi chiedo se ne è valsa la pena di pagare i diritti per usare un nome ed uno slogan. Certo da un lato potrebbe essere una buona cosa per attirare il pubblico ma dall'altro potrebbe denotare una mancanza di originalità e forse di idee nella strategia di marketing, a meno che poi, loro non abbiano condotto ricerche di mercato, e data la posta in gioco credo che lo abbiano fatto, e da queste ricerche sia potuto emergere che le vendite sarebbero esponenzialmente aumentate usando quello slogan
Hai detto tutto tu! Nel caso di Motorola c'è di mezzo poi Verizon che è davvero un colosso, quindi possono permettersi di sborsare dei soldoni per un'operazione del genere. Qui in Europa i Droid non è pervenuto, sarebbe curioso andare a vedere le vendite negli Stati Uniti.