LG prevede cicli di rilascio più lunghi: e questo è un bene
Durante una conferenza stampa in occasione del CES il capo LG ha lanciato una bomba: il brand non vuole sostituire più i suoi modelli con quelli nuovi su base annuale. Ciò che può essere interpretato come reazione alle continue perdite del settore mobile merita invece un forte apprezzamento.
Chi guarda al passato sa che prima il ciclo di innovazione per i telefoni era soltanto di sei mesi. Oggi vediamo un aggiornamento solo su base annuale, pochi produttori rinnovano la formazione nello stesso segmento due volte l’anno come ad esempio Sony e OnePlus.
In primavera LG aveva presentato un nuovo smartphone della serie G e in occasione dell’IFA ha aggiunto un nuovo modello alla serie V. Cho Sung-jin, capo di LG, ha voluto mettere fine a questo processo. In futuro il produttore rinnoverà i suoi smartphone solo quando avrà senso farlo. Ciò che potrebbe essere interpretata come una fuga, sarà forse un dileguarsi dal circolo vizioso.
Fuori dal circolo vizioso!
Vorrei chiarire: ovviamente noi patiti di smartphone siamo contenti di vedere ogni anno nuovi smartphone e feature in arrivo dai nostri produttori preferiti. Ma siamo sinceri: chi compra uno smartphone ogni anno? E chi ha veramente bisogno delle feature di ultima generazione? E chi non è rimasto almeno una volta deluso dagli aggiornamenti irrisori delle nuove generazioni?
Con il passaggio dal Galaxy S7 al Galaxy S8 ci si può fare un’idea: l’S8 sfoggiava un design nuovo, forse anche più chic. Sì, però: un aggiornamento dall’S7 all’S8 sembra quasi inutile. E se le voci di corridoio sul Galaxy S9 sono vere, non sarei neanche tentato di acquistare il prossimo flagship di Samsung.
Praticamente ogni smartphone del 2016 potrebbe fare il suo dovere anche nel 2018. Lo stesso vale per quelli del 2017. Per quanto riguarda prestazioni e qualità del display, ad esempio, dovrebbero rimanere valide per tre anni.
LG rigira la frittata
Ritornando a LG: “Fare di necessità virtù”, dice un proverbio. E perché no? Contro la macchina marketing di Samsung o Apple nessuna azienda può competere. Però se LG riuscisse a distribuire prodotti accuratamente sviluppati, per noi clienti sarebbe decisamente meglio che progettare smartphone secondo una tabella di marcia di (metà) anno e quindi trascurare il supporto dei vecchi smartphone.
Per quanto riguarda il supporto del software, Sony fa meno errori, ma nel ciclo dei modelli: ogni sei mesi esce un nuovo XZ e tutti si somigliano sotto quasi ogni aspetto. Modifiche minime si sommano dopo tre o quattro ripetizioni. Per OnePlus vale lo stesso. L’unica spiegazione di una strategia del genere può solo essere che entrambi i produttori producono i dispositivi in quantità limitate ed il rinnovo dell’hardware corrisponde semplicemente allo stock successivo.
Il supporto del software è il punto decisivo
Già oggi quasi tutti i produttori Android mostrano una politica di aggiornamenti poco user friendly: sugli ultimi flagship il grande aggiornamento Android arriva ancora relativamente presto (dopo circa sei mesi). La generazione successiva però deve aspettare qualche mese di più. Chi possiede un Galaxy S6 del 2015, potrà godere di Android Nougat finché lo smartphone non andrà in pensione. Tecnicamente l’S6 sarebbe ancora perfettamente adatto alla vita quotidiana, stando perlomeno alla scheda tecnica. Dopo qualche mese il mio S7 ha registrato lag terribili, che sono riemersi velocemente dopo un reset di fabbrica.
Sicuramente LG avrà diversi momenti difficili da affrontare: un modello di smartphone più vecchio deve concorrere con un nuovo modello equipaggiato con le ultime tecnologie. In un certo senso il confronto non tiene: solo il calo di prezzo dovrebbe assicurare alla vecchia LG di concorrere con l'alta borghesia.
Una durata lunga non è solo questione di ciclo di vita di uno smartphone ma soprattutto di supporto. Se LG potesse garantire la cura del software e la durata dei componenti, nulla ci toglierebbe di acquistare uno smartphone sul mercato già da lungo tempo.
Facendo congetture sul futuro: un aggiornamento del G6 adesso ha senso, un G7 con lo Snapdragon 835 può competere nella classe media superiore con un’offerta top per almeno due anni. Project Treble rende LG indipendente da Qualcomm per un supporto software più lungo e molte feature sono installabili tramite aggiornamento software in caso di necessità. Dal V30 mi aspetterei un aggiornamento della fotocamera. Così anche il phablet di LG sarebbe un candidato per i clienti attenti al budget sul lungo termine. Purtroppo sul V30 manca Treble, che ovviamente sarebbe equipaggiabile a posteriori.
Cho Sung-jin lascia ancora una porta aperta: parla della presentazione di versioni speciali delle piattaforme (ovvero modelli smartphone). In larga misura con lo stesso hardware, già all’IFA potremmo vedere un LG V30 con una fotocamera migliore. Oppure con una batteria più grande. Oppure, oppure, oppure...
Questa sembra una strategia esaltante e promettente.
Che ne pensate? La decisione di LG è giusta?
Per il consumatore è, se non giusta, certo conveniente. Magari facessero tutti così.
Ma ho qualche dubbio se sia una politica azzeccata. Mi spiego: se il mio telefono viene aggiornato costantemente con i nuovi Android io lo cambierei solo in caso di rottura o altra necessità. Sì, magari aumenterà la fedeltà al marchio, ma le case venderebbero meno i nuovi 😉, o no?
Più che d'accordo, lato consumatore sarebbe una manna. Lato LG non so quanto possa funzionare ^^