L'iPhone 6 ha un display Android del 2012
Se siete stati attenti durante la presentazione di Apple, in cui sono stati presentati ben due iPhone 6 ed un Apple Watch, vi sarete certamente accorti che la brand statunitense sembra ispirarsi sempre di più ad Android. Finalmente le dimensioni del display sono state ingrandite, ma in modo tale da farci tornare in mente i bei tempi passati di Android.
Ai tempi di Steve Jobs, Apple ci teneva a non cambiare la propria strategia, soprattutto per quanto riguardava le dimensioni del display. Ma le diagonali dei display Android hanno continuato ad espandersi, fino al punto in cui Apple non ce l'ha fatta a reggere la pressione ed ha finalmente superato i 4 pollici. Grandi notizie per gli utenti Apple, ma alcuni utenti hanno fatto notare che l'iPhone 6 è praticamente un Nexus 4 ridisegnato.
Se si mettono a confronto le tendenze di mercato delle dimensioni, risoluzioni e densità di pixel dei display Android ed degli iPhone, notiamo che la progressione non è del tutto lineare. Sembra esserci un accumulo di alta densità di pixel al centro, invece che una progressione logica mano a mano che i display diventano più grandi. In generale possiamo comunque dire che più grandi diventano gli schermi, più cresce la densità di pixel per pollice.
Come potete osservare, dai 200 ai 300 ppi del 2012, la densità di pixel ha continuato a crescere oltrepassando i 300 ppi nel 2014, tanto che la maggior parte dei top di gamma sfoggia una densità di pixel di più di 400 ppi, fino a raggiungere i 500. Nel 2014 è difficile trovare un top di gamma che abbia un display più piccolo di 5 pollici di diagonale ed una densità inferiore ai 400 ppi.
Il nuovo iPhone 6 mantiene invece i 326 ppi che conoscevamo già dell'iPhone 5, praticamente lo stesso rispetto all'iPhone 4. L'influenza di Steve Jobs sta ancora tenendo bloccata Apple, almeno per quanto riguarda la densità di pixel per pollice. Persino l'iPhone 6 Plus non supera i 401 ppi. Jobs aveva dichiarato che nulla al di sopra della "magica cifra" di 300 ppi sarebbe stato percepibile all'occhio umano. Il nuovo iPhone 6 Plus dimostra la volontà della brand statunitense di superare questo limite?
L'iPhone 6 offre un display Retina in HD, leggermente migliore del tradizionale HD, ma purtroppo non Full HD e neanche QHD. Sembra improbabile che Apple supererà i 330 ppi, almeno per il momento, per lo meno nei dispositivi più ristretti (l'iPhone 6 Plus è arrivato a 401, lo sappiamo). Ricordatevi che Samsung ha già rilasciato il Galaxy S5 LTE-A che offre ben 577ppi.
Perchè le cose sono tanto diverse nell'universo Android? Nel lontano 2011, Samsung ha annunciato il primo smartphone con display in HD: il Galaxy S2 HD LTE e, solo sei mesi dopo, LG ha presentato il primo display in Full HD. LG è stata anche la prima a presentare il primo display in QHD nel 2013, ma il primo smartphone a possederne uno è stato l'Oppo Find 7.
Il dibattito è sempre acceso: una densità superiore ai 330 ppi fa veramente la differenza? Le compagnie di tecnologie per display sembrano pensare di sì, la stessa cosa vale per le case produttrici di smartphone Android, ed il mercato stesso chiede numeri sempre più alti.
La scienza però supporta la teoria di Steve Jobs, dati gli esatti parametri da lui impostati per la "magica cifra". Eppure gli utenti Android sono convinti di vedere pixel dove la scienza rimane invece bendata. Torniamo dunque al Nexus 4 e all'iPhone 6: la prima volta che ho preso in mano il Nexus 4 sono rimasto di stucco dalla nitidezza del display e l'idea che da allora non ho osservato schermi migliori mi intriga.
Voi cosa ne pensate della "magica cifra" di Steve Jobs?
Non è una magica cifra...è la massima definizione che l occhio umano percepisce...se da 330/340 ppi non distingui i pixel, allora non vale la pena definire ancor di più i display. Il QHD va bene dagli 8 pollici fino ai 12...sotto è inutile. Un Full Hd tarato bene sui colori, è la scelta migliore per display dai 7 pollici in giù. .fino ai 5...sotto tale soglia, ci pensa l Hd
Errato. I 300 ppi sono la massima definizione che l'occhio umano possa percepire, MA da un dispositivo tenuto distante dai 10 ai 12 pollici (24 / 30 centimetri) di distanza dagli occhi!
Non dico di andare in giro con il telefono incollato in faccia, ma capita benissimo di usarlo anche a 15 cm di distanza, ad esempio guardando film a letto o se è richiesta una particolare attenzione ai dettagli (magari in un gioco). E non penso di essere l'unico.
Ecco che qui si "sgretola" la teoria di Jobs, non perché abbia fatto male i compiti, ma perché gli utilizzi di uno smartphone possono andare ben oltre ai 10 / 12 pollici di distanza (come ha ben dimostrato il Samsung Gear VR, in cui durante i nostri test si sono potuti notare i singoli pixel nonostante lo schermo QHD del Note 4, con ben 515 ppi... con un iPhone Plus altro che Virtual Reality, sarebbe più Virtual Minecraft).
- Per chi fosse interessato, ecco la recensione del Gear VR (dispositivo di realtà virtuale Samsung):
http://www.androidpit.it/samsung-gear-vr-recensione
Facendo un parallelo, molti ascoltano musica in MP3 a 128 kbps dicendo che la qualità dell'audio è abbastanza. Ma dire che bitrate superiori o formati come wav o altri loseless siano inutili, è sbagliato: dipende dalle proprie necessità e, perchè no, dalla qualità dell'orecchio ;)